Capitolo 17-ira-

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"Come sta la ragazza, Severus?"

L'uomo dai capelli neri si sistemava le maniche mentre usciva dalla stanza chiudendo la porta alle sue spalle.

"Dorme. Ma si sveglierà non appena glielo ordinerete, mio Signore."

La creatura dagli occhi rossi sembrò emozionata.

"Quindi è andato tutto come era stato previsto. Certo, siamo incappati in qualche piccolo ostacolo, ma ora lei è mia."

Una donna riccia, poco più in là, a quelle parole strinse forte i pugni.

Le nocche quasi bianche e le unghie che quasi si conficcavano nella pelle.

"Se mi permette, mio Signore, per quanto è stato programmato aspetterei ancora qualche giorno così saremo sicuri che il piano non incorrera' in nessun altro intoppo" continuò Severus.

Il Signore oscuro cominciò a camminare per la stanza, pensieroso.

"Certo, hai ragione Severus. Non c'è motivo di essere frettolosi. Faremo le cose con calma, come devono essere fatte" concluse poi alla fine chiamando a sé il serpente che gli salì sulle spalle:"Nel frattempo, Severus, ho bisogno che tu svolga un altro piccolo compito per me. O meglio, voglio che tu consegni i miei ordini a Draco."

"Certo, mio Signore, tutto quello che desidera"

"Digli che deve togliere di mezzo Albus Silente."

Dopo aver annuito, l'uomo dai capelli scuro si smaterializzo'.

Lord Voldemort, d'altro canto, entrò nella stanza dove la ragazza dormiva.

Era stesa a pancia in su su un enorme letto a baldacchino, le braccia lungo i fianchi e le ciocche rosse sparse un po' ovunque sul cuscino.

Gli occhi erano chiusi e a prima vista si poteva dire che stesse dormendo.

Tuttavia, sembrava che fosse precipitata in qualcosa di più profondo del semplice sonno.

La creatura scivolo' accanto al letto e con il dorso della mano scheletrica le accarezzo' la guancia.

"Te l'avevo detto che appartenevi a me. Un giorno mi ringrazierai per averti portato dalla parte di chi possiede la gloria e il potere."

Detto ciò si avviò verso la porta, poi si rivolse al serpente dicendo qualcosa nella lingua dei serpenti.

Nagini, in tutta risposta si diresse ai piedi del letto della ragazza e da lì non si mosse più, neanche quando il suo padrone lasciò la stanza.
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Nel suo dormitorio, Harry era furibondo.

Lanciava oggetti a destra e a manca e Ron che stava tentando di calmarlo dovette stare attento ad ogni suo lancio.

"NON È POSSIBILE CHE SIA SPARITA DI NUOVO! PRIMA SIRIUS E ORA ALLYSON!" urlò il moro lanciando un oggetto di vetro contro il muro dove stava Ron, il quale si abbassò giusto in tempo per evitare i cocci di vetro.

"Harry, capisco che tu sia arrabbiato, ma non è in questo modo, spaccando oggetti che risolverai qualcosa" tentò l'amico in modo pacato.

Harry gli lanciò uno sguardo che parve fulminarlo.

"Harry forse dovresti parlarne con Silente. Lui sa sempre tutto" intervenne Neville.

Harry parve calmarsi un istante e diventare subito pensieroso.

Obscure Soul (in Revisione) Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora