Capitolo 1 - Risveglio-

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"Le cose nella nostra vita cambiano piuttosto rapidamente.

Oggi siamo qui e domani non lo sa nessuno.

Tuttavia, c'è un margine di scelta in cui può sembrare che il destino sia nelle nostre mani.

O così mi era sembra sembrato.

Ero convinta di poter fare ciò che volevo della mia vita.

Stupidaggini.

La vita non ci appartiene.

Non ci è mai appartenuta.

Non siamo mai stati liberi di poter fare quello che volevamo.

E se ci hanno detto che potevamo farlo, ci hanno solo mentito.

Dopotutto, la gente lo fa spesso."
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Nell'istante in cui la ragazza aprì gli occhi, tutto parve diverso.

Quasi come se gli occhi che vedevano ciò che aveva davanti non fossero più i suoi.

Era confusa.

Si sentiva strana.

Sentiva un vuoto all'interno di se stessa, ma non riusciva a capire che cosa lo causasse.

"benvenuta tra noi, mia piccola Allyson" disse l'uomo dagli occhi rossi.

La ragazza sentiva di averlo già visto, ma non ricordava dove né cosa la legasse a lui.

E quali sentimenti avrebbe dovuto provare nei suoi confronti?

Rabbia, pietà, amicizia, orrore?

Non lo sapeva.

Sentiva solo la confusione avvolgerla.

Si chiese inoltre se fosse possibile dimenticare tutti quei sentimenti incerti.

"Dove sono?" chiese lei, mentre cercava di ricordare e la testa le faceva sempre più male.

"Sei in uno dei nostri covi." continuò l'uomo.

"E come ci sono arrivata? I miei ricordi sono confusi."

"Ti abbiamo portata qui dopo che tutte quelle persone ti hanno ferita. Ti abbiamo salvata. Per quanto riguarda i tuoi ricordi, stai tranquilla, molto presto torneranno ad essere limpidi" concluse.

C'era qualcosa nella sua voce che la inquietava.

Non riusciva a capire se poteva fidarsi o no.

Eppure sentiva di non avere molta scelta.

Una fitta fulminea le passò da una tempia all'altra, infierendo dolorosamente sul suo cervello.

E come in un filmato, un ragazzo biondo cenere e uno biondo platino fecero breccia nei suoi ricordi.

"Dannazione" borbotto'

"Ti abituerai presto" disse una ragazza dai capelli scuri e gli occhi chiarissimi.

"Non mi serve la tua compassione."

Dentro di sé sentiva di odiarla.

Non sapeva il motivo, sapeva solo che per lei non c'era spazio per i sentimenti positivi.

"Sta già tornando in sé" continuò sprezzante la ragazza, rivolta ad un uomo che sedeva poco distante.

Poi, si rese conto che l'uomo dagli occhi rossi era sparito, assieme alla maggior parte delle persone che stavano nella stanza.

Obscure Soul (in Revisione) Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora