Capitolo 15-una Vita Senza Di Te-

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"Dove vai?" le chiese Blaise.

"Al bagno" concluse lei iniziando a camminare con la borsa in spalle.

Nell'andare via, passò accanto a Draco e Astoria.

"potter..." cominciò a dire Astoria.

Allyson si fermò.

"Non ho bisogno di condividere la tua felicità, Grengrass. Non siamo amiche"

Dopodiché se andò.

"Ecco, l'avete fatta scappare." si lamento' Blaise distendendosi di nuovo sull'erba.
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"Hey Draco" lo chiamò un ragazzo poco distante da lui.

Il biondo si fermò.

"Che vuoi, sfregiato?" replicò lui un po' scocciato:"Non ho tempo da perdere con gente come te"

"Sai, è difficile vederti in giro da solo ormai. Quella ragazza ti è sempre appiccicata. È la Grengrass vero?"

Una scintilla di rabbia si insedio' negli occhi di Draco.

"Si. Hai finito?"

"cosa provi per lei?"

Il biondo si avvicinò a Harry.

"La cosa non ti riguarda. Non dirmi che sei geloso" scherzo' lui.

Harry fece una faccia disgustata.

"voglio sapere che ne hai fatto di tutti i buoni propositi che avevi per Allyson. 'la proteggerò ad ogni costo, farò qualsiasi cosa per riportarla indietro'." disse citando le parole del biondo:"non significavano niente tutte quelle parole per te?"

Draco si morse il labbro.

Per un momento sentì il cuore spezzarsi per la millesima volta, così decise di trattenere tutto dentro di sé ancora una volta.

Aveva deciso quale strada percorrere e l'avrebbe percorsa fino in fondo.

Anche se non era la scelta migliore.

Anche se non fosse stato felice.

"Certo che significavano qualcosa. Tutto quello che ho detto è perché lo credevo davvero. Però, pensaci bene. Ormai non c'è più niente da fare. Ormai lei non tornerà più"

Un pugno lo colpì in piena faccia facendolo cadere a terra contro il muro.

"Non parlare di lei come se fosse morta!" ringhio' il moro mentre le nocche gli cambiavano colore diventando violacee.

"Devi fartene una ragione. Anche se continuerai a vederla, a pensare a lei, a camminare e divertirti insieme a lei... Lei non è più qui! Quella che cammina con le sue gambe, non è più Allyson! E che tu provi a fare qualcosa o meno non cambierà nulla! Ti conviene imparare a vivere una vita senza di lei, se non vuoi che trascini nell'oblio anche te." se ne uscì il biondo tirando un pugno al muro.

"Credi davvero che vivere senza di lei sia la scelta giusta?"

In quel momento, Draco puntò gli occhi in quelli del moro.

Non c'era sicurezza nei suoi occhi.

Né rabbia o altro.

Harry percepi' il vuoto dentro quegli occhi.

Come se stesse guardando attraverso una delle sfere dell'aula di Divinazione.

Il biondo sorrise timidamente.

"No"

Dopodiché se ne andò senza mai voltarsi.
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"tsk" se ne uscì la ragazza mentre si rigirava tra le coperte.

Era l'una del mattino e ancora non si era addormentata.

La testa le pulsava come se qualcuno le stesse premendo un martello pneumatico contro la tempia.

La vecchia ferita sul braccio prese a farle nuovamente un male lancinante.

"Cosa diavolo sta succedendo?" sussurrò lei tra la rabbia e il dolore.

All'improvviso, qualche letto più in là, Ginny si svegliò di soprassalto per via di un incubo.

Sbatte' più volte le palpebre e proprio quando stava per distendersi nuovamente nel tentativo di riaddormentarsi, notò Allyson che soffriva sul suo letto.

"È tutto apposto, Allyson?" chiese la piccola Weasley mezza assonnata.

"Si" replicò Allyson a denti stretti mentre cercava di resistere al dolore:"torna a dormire."

"Sicura di star bene?" continuò Ginny non sicura della risposta dell'amica.

Le dava le spalle e non era sicura che stesse dicendo la verità.

"Sto bene Ginny, lasciami stare." concluse lei dura.

Dopodiché Allyson finse di essersi riaddormentata finché anche Ginny non si riaddormento'.
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Il giorno dopo, quello a stare male era Harry.

Il Signore oscuro continuava a perseguitarlo e lui cercava di trattenerlo il più possibile.

Fare ciò però era piuttosto doloroso.

Per tutto il giorno Harry aveva avuto visioni scomposte, ma aveva deciso che era meglio non parlarne in giro a meno che non fossero peggiorate.

Al momento, era convinto di riuscire a gestire la situazione e non voleva coinvolgere altri.

"Harry se cerca di entrare nella tua testa dovresti parlarne con Silente" disse Hermione mentre andavano a lezione.

Nell'ultimo periodo era tornata a far parte del gruppo.

Certo, con Allyson non parlava lo stesso, però era contenta di sentire che i suoi amici avevano deciso di non Abbandonarla.

"Silente già lo sa. Tutto ciò che posso fare è tentare di resistere."

Detto ciò, Hermione non tirò più fuori il discorso e poco dopo avevano raggiunto l'aula di Storia della Magia.

A lezione Harry era distratto.

Non riusciva a seguire una parola di quello che il professore gli diceva.

E poi, all'improvviso, un'altra visione.

Il Signore oscuro gli mostrava un posto, un posto in cui era già stato ma che non ricordava.

Le pareti scure, le luci soffuse delle torce, una porta rotonda.

Poi una sala.

Una sala enorme e piena di piccole sfere luminose.

Poi dei numeri ed infine, il suo nome.

Harry si prese la testa tra le mani mentre nella visione appariva Sirius.

Il Signore oscuro voleva delle informazioni da lui e continuava a cruciarlo.

"Tutto bene?" sussurrò Ron dal posto accanto al suo.

Harry annuì tornando alla realtà.

Poco dopo la lezione finì e il moro si precipitò di corsa fuori dall'aula, seguito da Ron ed Hermione.

"Harry! Fermati! " lo chiamò Hermione.

"Non posso Hermione, devo andare. Lui ha preso Sirius. E finalmente ricordo quel maledetto posto" se ne uscì Harry continuando a camminare in fretta.

"Harry, sei sicuro di non aver visto ciò che lui voleva farti vedere?"

"Non m'importa, Hermione. È la sola famiglia che mi resta."

Obscure Soul (in Revisione) Where stories live. Discover now