Epilogo

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Nuovo corso

Augustus si sedde affianco a Sol, poggiato su una panchina sulle balconate che danno sui giardini del senato.
<<È un bene che tu sia rimasto, Sol.>>
<<Non ho mai neppure pensato di lasciare l'Impero, Aleph.>>
<<Le voci dicevano il contrario...>>
<<Proprio tu ti basi sulle voci? Sai benissimo che la verità, di questi tempi, non esiste.>>
<<Già... A proposito di verità... Dovremmo tenere d'occhio il nostro senatore...>>
<<Suum?>>
<<Esattamente.>>
<<Cos'ha che non va?>>

Augustus si alzò, invitandolo a seguirlo.
Entrarono su uno dei balconcini che davano sulla grande sala dove si riunivano i membri del senato.

<<Signori, amici miei. Come ben sapete, con la conseguente condanna a morte dell'imperatrice e del principe, ora il nostro potente stato si trova senza una guida. Dobbiamo porre rimedio a questo problema ed io, in veste di cancelliere, mi propongo, assieme alla mia famiglia, per prendere la guida del nostro stato, finché non si giungerà ad una soluzione migliore.>>
I senatori applaudirono al termine del discorso di Suum.
<<Chi è contrario esprima i suoi dubbi.>>li esortò il senatore.
Nessuno osò contestare, poi un senatore si alzò in piedi, applaudendo<<Viva Summanus Imperator!>>lo acclamò.
<<Viva Summanus Imperator!>>lo seguirono presto tutti gli altri senatori, scandendo il suo nome.
<<Propongo una cerimonia di investitura al più presto.>>aggiunse una senatrice oralita.
Suum non si mostrò troppo contento di tutta quella gioia<<Signori, vi invito a pensare bene a ciò che state chiedendo... Una cerimonia di investitura significherebbe una mia assunzione permanente dello stato di imperatore... Ruolo per il quale temo di non essere il migliore.>>
<<Summanus Imperator.>>lo interruppe un politico<<È quasi unicamente merito tuo se l'Impero non è sprofondato nel giogo dell'imperatrice e di suo figlio... Nessuno, più di te, ha mostrato di tenere a cuore la nostra patria e nessuno, più di te, si è mostrato capace e qualificato per risolvere quella crisi.>>

Augustus si voltò verso Pavel.
Questo gli fece un cenno d'intesa.
<<Capisci cosa intendo?>>
<<Faremo delle ricerche doverose...>>lo rassicurò Sol.
<<Informerò la sezione ombra...>>concluse Augustus.
<<Lo farò io... Intanto devo andare... Perdonami se ti lascio solo ad ascoltare il discorso del nostro futuro leader.>>

Sol arrivò nell'ospedale più grande della capitale a bordo della sua navetta personale.

Gli uomini della sua scorta si alzarono in piedi pronti a seguirlo ma Sol lì fermò con un cenno della mano. Era una questione privata.

Arrivò nel reparto privato. Si fermò al fianco di Elize che lo stava aspettando.

<<Si è risvegliato la notte scorsa.>>
<<Ha già ricevuto altre visite?>>
<<È passata Yanastaise.>>
<<Yanastaise?>>
<<Sì... Quella non è passata nemmeno una volta durante il suo coma ed oggi passa per la prima volta come se gli fosse stata sempre affianco...>>si lamentò Elize.
<<Cosa gli ha detto?>>domandò l'uomo.
<<Non lo so... Ma dopo quell'incontro mio padre non ha più voluto parlare con nessuno, nemmeno con me.>>
<<Ci proverò io...>>disse Sol avviandosi verso la porta.

Entrò nella stanza.
Oleg alzò lo sguardo, osservando Pavel per qualche secondo, riabbassando poi gli occhi.
<<Oleg...>>
<<Pavel... Tu non puoi immaginare la vergogna che provo per le mie condizioni... Sono diventato un peso...>>bisbigliò il nobile.
<<Non devi pensarlo, per nessun motivo.>>
<<Ho perso le mie gambe, Pavel, come potrei non pensarlo?>>
<<Non devi. Non per colpa tua...>>
<<Anche mia... Ho fallito... Ho sbagliato nel credere che anche Gregor potesse essere come un figlio... Un ragazzo fedele ed affidabile come te... A proposito... Come sta lui? Lo avete arrestato?>>
<<Kahn... È... Diamine... È difficile da dire...>>
<<È morto... Vero? L'hai ucciso?>>
<<Praticamente no... In teoria... Sì.>>
<<Capisco. Dev'essere stato...>>
<<Difficile... Sì. Anche se... Ora che ci penso, non ho mai affrontato l'argomento...>>
<<Va fatto... Almeno con se stessi.>>
<<Cambiando argomento... Cosa ti ha detto Yanastaise?>>
Oleg si zittì, abbassando gli occhi, quasi cercando di nascondersi.
<<Oleg?>>disse cercando di richiamare la sua attenzione.
<<Non vuole più avere a che fare con me... Ha detto che è disonorevole, secondo le usanze della sua gente, avere un marito storpio che non sa reggersi in piedi da solo...>>
Sol sentì la porta aprirsi dietro di loro.
<<Ora gli insegnerò io una bella lezione a quella donna!>>urlò furiosa Elize.
<<No, no, Elize, devi stare calma.>>la fermò il padre<<È una senatrice... Non vorrai causare un incidente diplomatico... Vero?>>
La ragazza si zittì, obbedendo al padre.
<<Pavel... Prenditi cura di lei... Io sarò bloccato qui... Per molto tempo. Proteggila, a qualunque costo... Me lo prometti?>>
Il ragazzo strinse la mano del senatore, annuendo<<Farei l'impossibile per proteggerla, Oleg.>>

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