18 parte 2

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Più lo guardavo e più i miei occhi sembravano farmelici di lui. Ogni dettaglio, persino l'anello ingombrante sulla mano sinistra, era assolutamente mozzafiato su di lui.
I capelli erano stati accorciati leggermente sui lati e sfoggiava, in tutto il suo splendore, uno completo largo rosso fuoco. Non so perché fosse l'unico tra i testimoni a vestire così ma non avrei potuto esserne più felice. Il rosso era senz'altro il suo colore. Faceva risaltare la sua candida carnagione chiara e....era bellissimo. Dannato ma bellissimo.

Sentivo il cuore salirmi in gola e, tutte le paure accomunate negli ultimi mesi, dissolversi come granelli di sabbia. Mi sentivo paralizzata, come se tutto intorno non ci fosse più niente. Non vedevo più l'altare, le persone, i fiori, Niall o la splendida Selenia che stava pronunciando la sua promessa.

Ma, in meno di un secondo, tutte le mie sicurezze presero nuovamente a vacillare. Tutti i buoni propositi e i discorsi preparati vennero eliminati dalla mia mente offuscata, lasciando posto ad un'unica amara consapevolezza: ero ancora schifosamente e perdutamente innamorata di lui.

Anche quando il suo sguardo cadde inevitabilmente sul mio ventre non ebbi ripensamenti. Lui sapeva, forse l'aveva sempre saputo ma ora ne aveva avuto la certezza. Non mi importava che mi avesse scaricata, se voleva io ero pronta a dargli un'altra possibilità per cercare di rimediare agli errori commessi. Questo bambino si meritava l'amore di una mamma e di un papà e avrei fatto i conti anche con i miei sentimenti per far sì che questo accadesse. Non so se la cosa potesse andargli a genio o meno ma, dovevo provarci.

«Se qualcuno ha qualcosa da obiettare parli ora o taccia per sempre» proferì ad un tratto il pastore zittendo tutti i presenti.

Tutti si guardavano intorno curiosi ma, ovviamente, nessuno fiatò.

«Bene, per i poteri conferitemi dal-»

«I-io avrei qualcosa da dire»

Interuppi il filo conduttore che, invisibilmente, avevo instaurato con Harold e sgranai gli occhi nella direzione dell'interessato.

«Sel sei una donna meravigliosa, bellissima, premurosa, solare e davvero, sono e mi sento l'uomo più fortunato del mondo in questo momento» disse Niall stringendo al petto le mani della sua amata.

«Ma...non posso, non voglio essere così fortunato da rischiare di rovinare anche la tua vita»

Nella stanza un brusio fastidioso prese ad aleggiare sugli invitati e milioni di domande a formularsi nella mia testa. Le damigelle ed i testimoni guardavano la scena a bocca spalancata ma solo io sapevo, purtroppo, come sarebbe andata a finire.

Ad un tratto vidi il biondo voltarsi nella mia direzione abbandonando sull'altare Selenia che con le lacrime agli occhi e i singhiozzi a scuoterle il corpo. Si posizionò ad un passo da me e si inginocchiò a terra prendendo una mia mano fra le sue.
Cercai di ritirarmi ma ormai era troppo tardi.

«Non farlo ti scongiuro» sussurrai con voce rotta in modo che solo lui potesse udirmi. Neanche nei miei incubi peggiori ero riuscita ad immaginare un finale del genere.

Scosse la testa in senso di negazione e, dopo aver preso un grosso respiro, iniziò a parlare ad alta voce.

«Sono stato un amico fedele e sincero, ho cercato di mettere da parte i miei sentimenti per spingerti verso le braccia delle persona che credevo ti avrebbe amata come meriti ma, così non è stato. Ho cercato di dimenticarti e credimi, ci ho provato sul serio ma tu, signorina Megan Davies mi hai fottuto il cervello ed il cuore e non so proprio come venirne fuori»

Poggiai una mano sul vaso alle mie spalle e feci pressione per cercare di sorreggermi in piedi. I miei occhi erano annebbiati ormai di lacrime e il mio corpo scosso da tanti piccoli singhiozzi che iniziavano a provocarmi un forte formicolio all'altezza il petto.

Avvertivo tutti gli occhi puntati su di me, in particolare, quelli di Harold e mai come in questo momento avrei desiderato scomparire. Avrei voluto avre la forza di gridare e scappare fuori ma, i miei piedi sembravano come incollati al suolo e la voce essersi prosciugata nelle corde vocali.
L'unica cose che riuscivo ad emettere erano gemiti strozzati dal pianto e l'atroce dolore di aver appena distrutto la vita di queste persone.

«Sposami Megan, permettimi di amarvi e di far di te una donna felice. Non vi farò mancare mai nulla e non posso garantirti che amerò tuo figlio come se fosse mio, come se fosse nostro. Ti t-ti prego Megan, sposami»

Fissai Nialler James Horan in ginocchio dinanzi a me con gli occhi velati d'emozione ed il petto che si alzava e abbassava furioso.
Nessuno emise un fiato finché non avvertii un movimento brusco avventarsi su di noi e da lì, scoppiò il putiferio.

Harold si era lanciato addosso a Niall e lo stava colpendo con una violenza ed una forza inaudita. In tutta risposta il biondo non sembrava intenzionato a ricambiare e restò lì, a terra mentre colpo dopo colpo vedevo accendersi un fuoco negli occhi verdi di lui. Lo stava massacrando senza pietà ma sembrava non importargli.

Solo pochi minuti dopo un alcune persone, finalmente, si misero in mezzo separando i due che, anche a distanza, continuavano a guardarsi in cagnesco.

«Brutto figlio di puttana, quello è mio figlio» urlò Harold con tutto il fiato che sembrava possedere.
Era fuori di sé.

«Eri mio amico e invece ti sei messo in mezzo, avevi detto che il bambino non era il mio» gridò ancora liberandosi dalla presa di due uomini per poi iniziare a buttare a terra furioso diversi vasi.

Istintivamente portai una mano sulla pancia dura quando dolori lancinanti mi fecero quasi piegare. Avvertii una forte pressione a livello dei reni e, come se avessi appena ricevuto un colpo di frusta, caddi sulle ginocchia incapace di reagire.

La vista iniziò ad offuscarsi e tutto sembrava procedere a rallentatore.
I rumori si affievolirino e sempre più ottavi raggiunsero le mie orecchie che, non distinguevano più i vari timbri di voce. Come in un cinema muto vedevo lo sguardo terrificato di Harold saettare sulla mia figura dolorante e, pochi attimi dopo, lo ritrovai al mio fianco. So che stava parlando ma sembrava che nessun suono uscisse dalle sue labbra e mi godetti per un attimo il dolce calore della sua vicinanza. Il suo profumo mi inebriava le narici e per un istante mi dimenticai quanto accaduto poco prima. Tornai indietro agli attimi felici di qualche mese prima, quando c'eravamo solo io e lui.

Sorrisi ai ricordi mentre imperterrito continuava a parlarmi e a sorreggermi. Alle sue spalle notai Niall con gli occhi gonfi e il labbro superiore spaccato. Anche lui mi stava parlando ma, ancora una volta, non sentii nulla.

Alzai tremante una mano sfiorando appena la pelle morbida dei suoi zigomi e scesi lentamente su quelle labbra che per mesi avevano infestato i miei sogni. Il suo viso era a pochi centimetri dal mio e, nonostante le gravi rughe d'espressione intorno agli occhi e la fronte, non era mai stato più prezioso di così. Un diamante puro che mi aveva dato l'opportunità di cominciare un nuovo strabiliante inizio e, di questo, non avrei mai potuto ringraziarlo abbastanza.

Avvertii i battiti irregolari del suo cuore pulsare attraverso la camicia spessa e, come se fosse il suono più rassicurante del mondo, mi abbandonai all'oscurità che attanagliava il mio corpo fragile.

FINE.

Lascio a voi tutti i commenti e per qualsiasi chiarimento io sono qui, seguitemi su Instagram per restare sempre aggiornati sulle altre storie. Grazie per avermi seguita fin qui e mi raccomando, NON togliete questa storia dalla vostra raccolta che manca ancora L'EPILOGO FINALE.

VI VOGLIO BENE ❤

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