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Mi girai e rigirai nel letto per quelle che sembravano ore. Erano ormai passate sette notti e nonostante ciò non riuscivo ad abituarmi alla strana sensazione di dormire in un luogo che non fosse casa mia. Non avevo mai avuto problemi ad adattarmi fin'ora, anzi, ero solita star bene ovunque mi trovassi. Ma in questa occasione mi sentivo talmente fuori posto che persino scendere giù in cucina era un'ardua impresa.

In questi giorni avevo conosciuto diverse persone e mi ero cimentata nell'aiutare Selenia con gli ultimi preparativi del matrimonio. 
Il vestito da damigella era a dir poco mozzafiato, più di quanto avessi mai potuto sperare. Era di un soffice tessuto color blu notte lungo fino alle caviglie e con uno spacco, forse un po' troppo ampio, che lasciava intravedere le ginocchia. Il corpetto con scollo a cuore era ricoperto di strass argentati così come i tacchi abbinati. Come tocco finale un nastro di raso argento andava a delineare la vita formando un pomposo fiocco sul retro e, il tutto accompagnato da trucco e parrucco accuratamenti scelti. Tutto era stato studiato nei minimi dettagli con il giusto impegno ed amore per la riuscita dell'evento. Dopotutto ci si sposava una volta sola ed era giusto approfittarne.

«Tra tre giorni ci sarà la prova in chiesa» disse Niall distogliendomi dai miei pensieri. E prova in chiesa voleva dire una sola cosa: Harold.
Ci sarebbe stato anche lui ed io non ero affatto pronta ad affrontarlo. Nonostante avessi dovuto odiarlo per essere sparito nel nulla non riuscivo ad essere arrabbiata. Avrei dovuto dimenticare e sotterrare le miriadi di emozioni che mi faceva provare ma, purtroppo, non ci riuscivo. Avrei rivisto ogni giorno il suo sguardo ed il suo sorriso negli occhi
di mio figlio e, il solo pensarci, mi faceva venire la nausea. Sarei stata una cattiva madre forse ma lo facevo solo per il suo bene e per la sua incolumità. Vedere un padre che usciva ed entrava dalla tua vita non avrebbe fatto altro che aumentare il dolore. Compreso il mio. Preferivo tenerlo all'oscuro che invischiarci in un turbine oscuro dalla quale ne sarebbero venute fuori solo lacrime.

«Che ne dici se ravviviamo un po' il tuo aspetto?» domandò Selenia con un luccichio negli occhi.

Storsi il naso ed agrottai le sopracciglia curiosa.

«Che hai in mente?»

«Beh vedi...sarebbe carino fare dei disegnini sulla pancia e scattare delle foto. Creare ricordi da poter riguardare negli anni insomma» spiegò con tono insicuro e apparentemente imbarazzata. Si stava torturando una ciocca di capelli tra le dita e picchiettava un piede a terra nervosa. In questi giorni avevo imparato a conoscerla e ad osservarla, era una ragazza dolce e determinata. Prendeva lei le decisioni ma, allo stesso tempo, era gentile e per niente scontata. Il suo carattere era esplosivo, sempre pronta a fare e a cimentarsi in nuove cose. Amava i fiori gialli e le piaceva trascorrere il tempo libero leggendo classici e cantare in giro per casa.

Sospirai rassegnata ed incapace di contraddirla. Dopotutto sarebbe stato carino avere dei ricordi da sfogliare e, un giorno, da mostrare al mio piccolo. Dimostrargli che, nonostante tutto, sia stato voluto ed amato fin dal primo istante.

«Eh va bene» dissi.

Si alzò dalla sedia battendo le mani entusiasta e correndo al piano superiore per prendere il tutto.

***


«Non sono più sicuro di volermi sposare»

Quasi mi strozzai con la mia stessa saliva. Sgranai gli occhi e mi voltai verso il mio migliore amico. Aveva i muscoli del viso contratti e lo sguardo perso nel vuoto. Si passò una mano tra i capelli ed infine la sbattè violentemente sul tavolo facendomi vibrare.

Posai una mano sulla sua e l'accarezzai lentamente, incapace di trovare parole adatte da dire. La strinse tra le sue e se la portò sul petto, all'altezza del cuore che stava battendo in modo irregolare.

«Non credo di essere veramente innamorato di lei» continuò guardandomi finalmente negli occhi.

«Sei, sei solo nervoso ed è comprensibile. Passerai il resto della vita con la stessa persona e va bene, è giusto così. Metterete su famiglia e sarai un marito ed un padre meraviglioso, esattamente come lo sei stato con me fin'ora» lo rassicurai con voce velata di emozione. Era tutto vero. Niall era un uomo a dir poco straordinario ed ero certa che, con il passare del tempo, le cose sarebbero andate per il verso giusto. Essere spaventati a pochi giorni dal proprio matrimonio era più che comprensibile, lo capivo.

«Lo senti?» chiese facendo riferimento al ritmo del cuore.

Annuii.

«Non sta battendo così per lei»

«Dove vuoi arrivare?» era evidente che le cose, purtroppo, stessero prendendo una brutta piega.

Buttò fuori l'aria dai polmoni e sorrise debolmente. Un sorriso triste e consapevole di chi, stava per commettere un grosso errore.

«Io non ti ho mai dimenticata Meg» ammise.

Le uniche parole che mai avrei voluto sentir pronunciare dalle sue labbra mi erano state appena sbattute in faccia come fossero fatte di spilli.

Scossi la testa e ritirai istintivamente la mano. Mi alzai dalla sedia e, prima di scoppiare in lacrime, mi catapultai fuori. Respirai a grandi polmoni ed inalai la fresca brezza del luogo. Volevo urlare, correre lontano e dimenticare tutto. Le cose andavano di male in peggio e mi sentivo uno schifo.
Una calamità porta guai.

«Cara che ci fai qui fuori? Vieni che si gela» disse una voce alle mie spalle. Faticai a voltarmi e dopo aver preso un ultimo respiro sfoderai un sorriso tirato. Il peggiore forse.

Rientrammo in casa e dopo essermi accomodata sul divano, Selenia prese a pasticciare sul mio ventre tondo.
Già più accentuato rispetto al mio arrivo di una settimana prima. Mi sentivo enorme, pensante ed ingombrante.

Osservai il tocco delicato della bellissima donna davanti a me che, con estrema premura, si stava dedicando alla decorazione. Pennellata dopo pennellata vedevo la sua opera prendere forma e mi rilassai sotto le sue carezze delicate.
Spensi il cervello e mi concentrai sui suoi movimenti attenti e su quanto mi sarebbe piaciuto avere una sorella. Magari una proprio come lei.

Dopo qualche minuto amirammo insieme allo specchio il suo lavoro.
Aveva disegnato un orsetto con un fiocco blu intorno al collo e la scritta
ti aspettiamo” con due piccoli cuoricini dello stesso colore. Involontariamente l'abbracciai e, quando me ne resi conto, stava già ricambiando. Mi strinse forte mentre, all'orecchio, sussurrava quanto fosse felice di avermi nella sua famiglia.

Ma mi sentivo tremendamente in colpa. Sapevo che il suo futuro marito non era totalmente concentrato su di lei per causa mia e non sapevo cosa fare.

«È bellissimo» sussurrai grata.
Non riuscivo a guardarla negli occhi sapendo di portare con me un segreto che sarebbe potuto essere la fine di tutto.

Vidi il suo riflesso nello specchio accanto a me e sorrise. Poggiò una mano sulla mia pancia e l'accarezzò attenta a non sbavare il colore.

«E adesso facciamo un po' di foto» esultò estraendo il cellulare dal retro dei suoi jeans.

SPAZIO AUTRICE

Hello!
Scusate il ritardo e la marea di errori presenti, purtroppo non sono riuscita a rileggere.

Il nostro Niall non ha ancora dimenticato Megan e chissà perché qualcuno se lo aspettava già. Chissà cosa ne penserà Harold al riguardo e, soprattutto, chissà che fine avrà fatto Edward in tutto ciò.

Al prossimo aggiornamento ❤️

Instagram: redkhloewattpad/_saradevincentiis

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