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«Pronta?» chiese prima di inserire la chiave nella serratura argentata.

Osservai l'ambiente circostante sentendomi a disagio, quasi imbarazzata. La piccola villetta singola color beige contornata dal curatissimo giardino in fiore, mi metteva in soggezione. Non ero più abituata a frequentare ambienti così lussuosi dopo essermi trasferita in America. Il nostro piccolo appartamento - nonostante la cura e la pulizia maniacale di Zayn - non si avvicinava neanche lontanamente a questo delizioso angolo di paradiso. Era sorprendente quanto le amorevoli cure di una mano femminile potessero rendere ogni cosa come nuova. Molto diverso dall'atticco in stile moderno dove prima abitava Niall. Il quartiere era tranquillo e composto da altre villette simili di diversi colori e sfumature, una sorta di viale residenziale.
Un posto splendido in cui far crescere una famiglia, pensai.

Aprì la porta spronandomi ad entrare per prima. Un inteso odore di pino fresco mi bruciò le narici costringendomi a prendere aria. Era sgradevole e troppo forte per i miei gusti ormai sensibili.

«De-devo uscire» dissi al biondo cercando di oltrepassarlo.

«Oddio, siete finalmente qui» esultò una vocina acuta alle mie spalle.
Mi voltai lentamente sorprendendo due occhi azzurri scrutarmi curiosi e  vispi. Una cascata soffice di capelli rosati contornavano un viso lungo ma, decisamente, dai tratti sinuosi e dolci.

«Tesoro ti presento Megan, Megan ti presento Selenia» annunciò il biondo sorpassandomi per dare un casto bacio alla fidanzata.

Sorrisi debolmente incapace di riuscire a sopportare oltre.
La ragazza corse ad abbracciarmi stringendomi più forte del dovuto e sussurrandomi quanto fosse felice di fare la mia conoscenza. Il suo corpicino esile, ma più alto del mio, era forte e quasi incapace di staccarsi. Era vestita in maniera abbastanza casual nonostante si trovasse in casa propria. Un jeans scuro stretto, un lupetto rosso aderente e, ai piedi, delle ballerine panna. Essenziale ma che rendeva bene la sua vivace ed estroversa personalità. Almeno per quanto avevo potuto constatare fin'ora.

Mi staccai impacciata e sorrisi imbarazzata ai due.

«Scusatemi, d-dov'è il bagno?» domandai con voce filo di voce.

«Oh certo, te lo mostro durante il tour della casa» sorrise cordialmente lei prendendomi per mano.

Stava scherzando.

«Io dovrei andarci adesso, è un'urgenza» affermai ritraendo la mano e cercando con lo sguardo aiuto da parte del mio migliore amico. Lui, distratto come sempre, non ci fece caso e continuò a fissare un punto impreciso alle mie spalle. Come se fosse perso nei suoi pensieri.

«Emh, certo. Allora devi salire al piano di sopra, svoltare a destra e prendere l'ultima porta in fondo al corridoio» mi spiegò.

«Ti ringr-» ma prima che potessi terminare mi piegai sulle ginocchia e liberai, finalmente, tutto il fastidioso peso gravatomi nel petto.

Mi trovavo lì, in una bellissima casa, circondata da persone fantastiche e, l'unica cosa che ero stata in grado di fare era rovinare tutto. Come sempre e ovunque andassi.

«Tu hai a-appena...» tentò incredula passandosi una mano sulla bocca.
«Tu hai appena...vomitato sulle mie cazzo di scarpe» urlò in fine rossa con sguardo palesemente schifato. 

Niall si abbassò prendendomi per le braccia e aiutandomi a rimettermi in piedi. Sentivo le gambe molli e un fastidioso aggroviglio di tensione all'altezza dello stomaco. Situazioni che, ultimamente, stavo sperimentando spesso appena sveglia. Ma non me ne ero mai lamentata, almeno fin'ora.

«Merda, come ti senti?» disse allarmato conducendomi nella zona divani della casa. Un angolo spazioso, luminoso e perfettamente tirato a ludico. Come del resto lo era tutta la casa.

«I-io scusami, non volevo, sono davvero d-dispiaciuta...» biascicai con la bocca ancora impastata ed amara. Mi poggiai con la schiena contro il tessuto soffice del divano in pelle e respirai profondamente. Forse affrontare un viaggio così lungo non era stata poi una così grande idea.

«Non dirlo neanche per scherzo» disse toccandomi un braccio in segno di comprensione.

«Dispiace a me di non averti dato retta prima, devo ancora abituarmi al fatto che sei incinta» pronunciò quelle parole sorridendo in tono amaro o forse ferito.

«Aspetta, tu sei, sei incinta?» c'interruppe Selenia avvicinandosi scalza. Aveva abbandonato le scarpe vicino all'ingresso e cosparso il pavimento di disinfettante.

Mi morsi l'interno guancia ed annuii abbassando lo sguardo sul tavolino in vetro postomi di fronte. Eravamo arrivati proprio al punto che avrei voluto evitare. Il terzo grado.

Nella stanza scese il silenzio insieme ad un'alone di imbarazzo misto a disagio. Era anche peggio di trovarsi dinanzi la corte marziale, non che ovviamente avessi mai avuto questo onore. Lui era stato il mio migliore amico e lei la sua futura dolce metà, mi sentivo una pessima persona rispetto a loro. Una specie di assassino in fuga da un passato troppo pesante per essere digerito.

«P-posso?» domandò lasciando la mano a mezz'aria in attesa di risposta.
Nessuno sapeva esattamente come comportarsi e né tantomeno io.

Sorrisi ed annuii scostando leggermente il cardigan ingombrante. Senza abiti la rotondità era talmente evidente che avrebbero potuto scambiarmi per una boa in mare.

Si avvicinò lentamente piegandosi sulle ginocchia per trovandosi all'altezza del mio ventro. Poggiò una mano al centro della pancia e restò immobile per alcuni secondi finché, meravigliata, sorrise dolcemente.

«Si muove» esultò ammaliata continuando a seguire i piccoli movimenti provenienti dall'interno.
Poteva sembrare da sentimentali ma, ogni singola volta, era come la prima. Non potevo non emozionarmi dinanzi alla mia piccola creaturina che chiedeva attenzioni.
Lui aveva me ed io avevo lui, eravamo una famiglia.

«È una femmina?» domandò.

«Un maschietto» risposi.

«Un maschio» ripetè continuando a massaggiare.

«Sarà il tuo principe» pronunciò infine sorridendomi.

Annuii ricambiando il sorriso per poi voltarmi verso Niall che, per tutto il tempo, era rimasto in silenzio.
Non appena captò il mio sguardo posò una mano sulla mia rassicurandomi come solo lui sapeva fare. Si avvicinò per poi lasciarmi un bacio sulla nuca sorridendo ad un entrambe.

«Beh» disse lei alzandosi ed aiutandomi a ricompormi.

«Dovremmo apportare un paio di modifiche all'abito da damigella»

SPAZIO AUTRICE

Hello!
Scusate l'attesa ma sono stata impegnata questa settimana, spero
però di aver rimediato. Che impressione vi ha fatto Selenia?

Alla prossima ❤️

Instagram: redkhloewattpad/ _saradevincentiis

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