Capitolo 30

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7-23 Maggio

Derek sapeva che non ce l’avrebbe mai fatta.

Erano passate poco più di due settimane e mentre Stiles era andato avanti con la sua vita, quella di Derek si era irrimediabilmente fermata a quel bacio sotto la pioggia.

Quando Derek lo aveva rivisto, il suo cuore aveva perso un battito.
Era seduto insieme ad Erica al tavolo di una sconosciuta tavola calda nella periferia di Beacon Hills, scelta appositamente perché più distante dai locali che frequentava solitamente Stiles, quando la campanella sopra la porta era tintinnata e il figlio dello sceriffo aveva fatto il suo ingresso.

La testa del mannaro era scattata immediatamente in alto, mentre tutto il suo corpo si era irrigidito. Preso dal panico aveva buttato sul tavolo sicuramente più soldi di quanto la pizza costasse ed era uscito di corsa in strada.

“Derek, devi provare ad andare avanti.” aveva provato a consolarlo Erica una volta tornati al loft, ma lui non aveva potuto far altro che voltarsi dall’altra parte e allontanarsi dalla mannara, sentendosi tradito.
Proprio lei, che aveva trovato in Boyd il suo compagno, avrebbe dovuto capire: semplicemente certe volte non si può andare avanti.

                               ***

Fuori villa Hale, Derek stava guardando i suoi Beta lamentarsi di essere stanchi ed era pronto a minacciarli di riprendere ad allenarsi o se la sarebbero dovuta vedere con lui, quando gli riaffiorò alla mente quel giorno in cui il branco si stava lamentando per gli stessi motivi e Stiles era arrivato con pacchi e pacchetti di caramelle, perché ‘ci vuole un po’ di dolcezza nella vita’.

L’Alpha sospirò, passandosi frustrato una mano sul viso. Voleva trasformarsi e correre via nella riserva, ma non credeva che sarebbe mai riuscito neanche a passare per il bosco senza ricordarsi di quante volte vi si erano nascosti lui e Stiles per poter stare lontani da orecchie indiscrete e finalmente soli. Loro due e nessun altro, loro due contro tutto e tutti, insieme, per sempre.

Ovunque guardasse ogni cosa gli parlava di Stiles e stava diventando matto a cercare di far finta di niente.

                               ***

Non credeva di essere in grado di proseguire e non fermarlo se l’avesse visto.

Semplicemente sentiva l’istinto spingerlo a parlarci, crearci almeno un minimo contatto: uno sfiorarsi di spalle, un incrociarsi di sguardi di qualche secondo… Derek non credeva di essere in grado di non farlo ed infatti così era stato, ma Scott glielo aveva sempre impedito, fermandolo prima che potesse andare ancora più in pezzi dopo che avesse ricevuto la più completa indifferenza da parte dell’umano.

Perché Derek sapeva che avrebbe fatto male, ma non poteva impedirselo…  purtroppo per lui Scott non era sempre arrivato in tempo.

La prima volta che era successo, Derek era sicuro che non sarebbe riuscito a sopportarlo. Il dolore che aveva provato era stato troppo grande.

Per una pura coincidenza un giorno si era ritrovato al supermercato nella stessa corsia di Stiles.
Il ragazzo era assorto nel leggere la lista che teneva in mano e fortunatamente non si era accorto del pacco di verdura surgelata lacerato dagli artigli di Derek, nel vano tentativo di farsi violenza e non parlargli.

Sarebbe bastato così poco, bastava salutarlo fingendosi un amico dimenticato; ma poi Stiles lo avrebbe scritto sul suo diario -quello dove lui non c’era- o peggio ancora avrebbe iniziato a fare domande al branco e questo Derek non poteva permetterlo.

Do you remember me? | SterekWhere stories live. Discover now