Capitolo 10

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28 Aprile

Sarebbe dovuto essere tutto normale quella mattina: lui si sarebbe svegliato con l'urlo del padre, mentre il genitore leggeva il giornale sorseggiando il suo caffè, senza il quale non poteva iniziare la giornata. E invece aveva trovato un post-it in cui gli si diceva di scendere in salotto appena fosse stato pronto e ora si trovava seduto sul divano con dieci paia di occhi che lo fissavano, immobili -e dieci, solo perché suo padre era occupato a smanettare con il televisore.

"Ehm... salve?" provò agitando scioccamente una mano. Mano che venne osservata dagli altri neanche fosse stata blu. Stiles stava davvero considerando l'idea di star ancora sognando. Solo nei sogni ci sarebbe potuto essere così tanto silenzio, solo nei sogni lui sarebbe potuto stare così tanto in silenzio. "No? Ok."

Anche Scott se ne stava religiosamente in silenzio a fissarlo, certo, c'era stato un momento di shock iniziale quando Stiles si era accorto della presenza di Jackson Whittemore, ma sarà stata l'aura di mutismo generale o la staticità anche del suo migliore amico, fatto sta che rimase in silenzio anche lui.

Era inquietante, davvero. Si sentiva come un animale da laboratorio da cui gli scienziati si aspettavano o un grande risultato... o la morte immediata. Stavano forse aspettando la sua morte? Era così teso e distratto dalla situazione che saltò come una molla quando il ragazzo apparentemente più grande -e attraente a suo parere- lo richiamò toccandogli una spalla. Il contatto era stato così delicato, che in altre circostanze non lo avrebbe neanche percepito, ma in quel momento gli altri furono costretti a sorreggerlo per evitare che ruzzolasse giù dal divano.

"Sì?" domandò con voce più stridula di quando volesse.

"Ora ti faremo vedere un video-"

"Io non ho fatto nulla!" esclamò immediatamente Stiles, lanciando una veloce occhiata al padre, che però sembrava tranquillo, giusto un poco nervoso.

"Lo sappiamo." lo rassicurò sbuffando il moro "Però è importante che tu lo veda. Non è nulla di... male. Ok?"

Stiles lo guardò inarcando un sopracciglio, imitato di riflesso dal bel ragazzo. Agli occhi degli altri dovevano essere uno spettacolo divertente. "Sul serio? Sul serio, amico? Ti sei mai ascoltato quando fai rassicurazioni? Beh, lasciati dire che dovresti farlo. Ti saresti agitato da solo se ti fossi visto prima! Non è nulla di male, certo. E io sono cappuccetto rosso."

Quello parve... ringhiare? Era un ringhio quello?! "Non mi interessa se sei tranquillo-"

"-o ma grazie eh. Questo dovrebbe cercare di calmarmi?"

"Ora ti siedi qui e-"

"-sono già seduto."

"Sme.tti.la." ringhiò, frustrato l'altro. Di nuovo. "Ora stai fermo qui e-"

"Derek." venne richiamato il moro da una mano sulla spalla da parte di Erica. Da quando la ragazza conosceva gente del genere, pensò Stiles, da quando conosceva gente del genere e non gliela la presentava?!

"Stiles, so che adesso può sembrare tutto strano." intervenne Lydia affiancandolo, in un vano tentativo di rassicurarlo.

"Molto strano." la corresse Erica all'espressione incerta del ragazzo. La rossa annuì. "Ma devi fidarti di noi, dei tuoi amici, e vedere questo video. Appena l'avrai visto capirai tutto, te lo prometto." gli spiegò andando a stringergli una mano fra le sue. A Stiles non passò l'occhiata velenosa che Mr. Simpatia aveva lanciato alle loro mani unite e neanche l'occhiataccia in risposta della rossa. Fece un piccolo cenno d'assenso e lanciò una veloce occhiata a Scott, che gli sorrise incoraggiante, prima di sistemarsi meglio ed osservare curioso lo schermo appena illuminatosi.

Do you remember me? | SterekTahanan ng mga kuwento. Tumuklas ngayon