Capitolo 6

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6° 3 Aprile 2017

"È tutto chiaro, signor Stilinski?"

Signor Stilinski. Ormai la sua carica era stata surclassata dal suo nome; nulla di rilevante, in condizioni normali, ed era quello il problema. Noah sapeva che, nonostante sembrasse una semplice formalità, quel cambio lo aveva reso un semplice cittadino. Un semplice padre.

Annuì, stringendo la mano postagli solo per mera educazione e uscì di lì con passo malfermo. Come si faceva a trovare un rimedio a qualcosa che un rimedio non ha? Il suo pensiero andò per abitudine alla bottiglia di whisky nella credenza del salone: un sorso, piccolo, giusto per permettendogli di dimenticare almeno per un po'. La lucidità, se ne rendeva conto, lo stava pian piano abbandonando e c'era una sola persona in grado di sorreggerlo. "Pronto, Melissa?"

"Piano, Noah. Finirai per strozzarti così. Respira e raccontami cos'è successo."

L'uomo annuì, prendendosi il suo tempo per bere anche l'ultimo sorso d'acqua. Il rumore secco del bicchiere a contatto con il legno del tavolo fu accompagnato da un suo respiro pesante, necessario per infondergli coraggio. "Questa mattina, mi ha chiamato la scuola di Stiles."

Melissa trattenne il fiato, ma non disse niente, lasciandolo continuare.

"Ah è qui! Bene, buongiorno sceriffo. Mi scusi per l'orario scomodo, ma questa è una questione che necessitava essere risolta al più presto." asserì il dirigente scolastico del liceo di Beacon Hills. L'uomo gli aveva stretto la mano, invitandolo poi a sedersi prima di fare altrettanto e congiungere le mani sotto il mento. "Conosciamo le sue condizioni famigliari e le siamo ancora fortemente vicini; abbiamo rispettato il suo volere, coinvolgendo l'intero dipartimento, come lei sa."

"E ve ne sono molto grato." si intromise lo sceriffo, preoccupato dalle pieghe che il discorso stava prendendo. Non voleva che la scuola credesse che tutto gli fosse dovuto solo perché a capo dell'ordine della polizia e ci teneva che fosse ricordata la sua riconoscenza.

"Sì." annuì l'altro, assumendo un tono imbarazzato prima di tornare alla normale freddezza. "Il fatto è, signor Stilinski, che è quasi un mese -venticinque giorni, per l'esattezza- che la scuola si fa carico di questo compito. E sicuramente altrettanto sarebbe andata avanti, se non fossero avvenuti degli episodi di non poca rilevanza." gli annunciò, guardandolo attentamente negli occhi. Lo sceriffo rabbrividì a quel 'signor Stilinski'.

"Una nostra nuova docente, la professoressa Blake, era stata debitamente informata, ma durante uno scontro avvenuto un giorno in cui suo figlio era in ritardo... precisamente due giorni fa", disse consultando distrattamente alcune carte; lo sceriffo si sentì sommerso dal senso di colpa, rammentandosi che l'unico motivo per cui quella mattina non aveva svegliato suo figlio era stato a causa della sua più grande debolezza "La professoressa, per semplici motivi di suddivisione oraria, non aveva mai avuto modo di incrociare il ragazzo e possiamo dire sia stato shoccante per entrambi. Vede, signor Stilinski, converrà con me che questa sia una situazione delicata e già la rottura di routine del ragazzo potrebbe risultare un problema e in precedenza le avrei suggerito un maggiore controllo, onde evitare inconvenienti. Ma, " e fece una pausa "suo figlio non è stato l'unico danneggia-"

"Mi scusi." Lo riprese lo sceriffo, innervositosi al termine usato. L'uomo di fronte a lui piegò la testa di lato in segno di scuse. "Mi perdoni, intendevo dire che le conseguenze non sono seguitate solo per il ragazzo: la professoressa Blake ne è uscita particolarmente... come dire... scossa. Ha provato a parlare con il ragazzo, signore Stilinski." gli rivelò, lanciandogli un'occhiata eloquente.

"Mio figlio...?!", ma l'uomo scosse la testa. "No. Siamo intervenuti in tempo. Io sono intervenuto. La professoressa ora è sicura, ma è proprio qui il problema." precisò staccandosi dallo schienale di pelle e avvicinandosi a lui con il busto. "La scuola non ha intenzione di creare un probabile shock a suo figlio. Abbiamo consultato degli psicologi che hanno espresso la possibilità di una probabile reazione negativa da parte di suo figlio."

Do you remember me? | SterekWaar verhalen tot leven komen. Ontdek het nu