Le vacanze

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 I due provetti papà si godono il meritato riposo durante le vacanze estive. Alla fine dei concerti e delle serate, Fibra e Guè decidono di passare le vacanze insieme in California per far giocare insieme Futura e Davide. 

I due pargoli giocano nell'acqua della mini piscina che Fabrizio, spolmonandosi, ha gonfiato e stanno tranquilli sotto l'occhio vigile delle loro mamme. Chiara era intenta a ricamare mentre Ginevra sfogliava un giornalino di programmi televisivi e gossip, pescato dalla lunga pila che possedeva. 

Fabrizio e Cosimo stavano seduti sugli asciugami di fianco alla mini piscina intenti a guardare le due perle che possedevano. 

"No Davide, l'erba non si mangia - disse Cosimo al figlio cercando di togliergliela dalle mani - molla su, posa, no non si mangia e non si mette in bocca neanche la terra - si affrettò a prendergli anche l'altra mano - ora mamma, invece scopre quanto è buona la carta da mangiare, perchè se non guardi sto cazzo di ragazzino quel cazzo di giornaletto te lo faccio ingoiare!". Fulminò Ginevra con uno sguardo. 

Futura si voltò verso Chiara:

"Mama...muzica", disse indicando il mini stereo che il padre le aveva regalato. 

"Ok, adesso mamma ti mette la musica", Chiara prese un cd e lo infilò nello stereo. 

Oh Maria Salvador, te quiero mi amor...Sveglia, suona, buco in pancia.Scendo, moka, radio, canna. Salgo, denti, doccia, barba, leggo l'iPhone sulla tazza...

Fabrizio e Cosimo si guardarono come se non ci fosse un rimedio al non poterle uccidere. 

"Mia figlia ha chiesto della musica, non un percorso veloce verso la demenza!", replicò Fabrizio alzando la voce. 

"Ma se la cantano tutti, che vuoi che le metta Non fare la puttana?". Decantò Chiara vedendo Fabrizio smorzare lo stereo. 

"Mia figlia certe schifezze non le sente va bene? Meglio allora un disco di tuo cugino, guarda". 

"Chi è il cugino?", domandò Cosimo curioso. 

"Alessandro", rispose Fabrizio imponendo alla voce un tono tale da far capire a Cosimo di chi stava parlando. 

"Quel  Alessandro? Il Lil Wayne dei poveri? E tu ti imparenti con certi soggetti?", domandò Cosimo incredulo. 

"Beh tu ti sei sposato una casa cinematografica e un romanzo parlante, a ognuno le sue croci insomma", replicò Fabrizio. 

"Aspetta Chiara, ora ci penso io, ne ho comprata una che a Davide piace tanto". 

Guè si voltò a guardare la moglie quasi incredulo. Ginevra inserì il disco nello stereo.

Non so se son pazzo o sono un genio Faccio i selfie mossi Alla Guè Pequeno Non mi fumo canne Sono anche astemio Io non faccio brutto Ma...Col trattore in tangenziale Andiamo a comandare


"Ma tu sei matta davvero e io sono più matto di te che ti lascio mio figlio!". Guè scattò in piedi per prendere lo stereo. 

"Ecco Davide, tuo padre, che scarica tutta la sua rabbia come quando Kevin Lomax nell'Avvocato del Diavolo, nella sua facoltà di libero arbitrio, scarica la sua rabbia sparandosi in testa!". Ginevra commentò la reazione di Cosimo, per lei esagerata. 

"Prova a fargli sentire di nuovo Rovazzi e il mio libero arbitrio deciderà fortemente di annegarti in pieno oceano". Rispose Guè alla moglie.  

Presa da tanto amore, dall'effetto quasi criminale, Chiara domandò:

  "Mi sono sempre chiesta, visto che allora non ci frequentavamo così tanto, ma come vi siete conosciuti tu e Ginevra?". 

"Ci siamo incontrati per caso davanti casa sua, lei stava in giardino e io aspettavo Fabio, quando...", Ginevra subentrò al racconto del marito. 

"Quando guidati dalla mano del destino come se fossimo sull'Olandese Volante alla caccia del cuore di David Jones, i nostri sguardi si incrociarono, in quel momento mi sentii come Grace Kelly quando incontrò per la prima volta Ranieri, sì l'ho capito subito, amore mio, che eri tu il mio Principe di Monaco".

Chiara si sforzò di non ridere, mentre Fabrizio era quasi piegato in due, ma come sempre Guè ristabilì la calma:

"E io invece capii di aver incontrato la musa di Hitchcock in Psycho e che da lì in poi la mia vita mi avrebbe fatto sentire molto affine al Dr House, sempre alla continua ricerca di ciò che si vede oltre l'apparenza come se fossi Indiana Jones che cerca la sua ragione perduta, chiedendo aiuto al dottor Stranamore". 

"Sì, amore, galeotto fu quell'incontro, come il libro per Paolo e Francesca, anche a noi succederà, l'amor condusse noi a una morte". Rinforzò Ginevra estasiata da Guè. 

"Sì e quando incontreremo Dante e il Sommo Virgilio, gli racconterò di come, per folle amore, ti ho strangolato mentre guardavi la 23 milionesima puntata di Beautiful".  Concluse il marito. 

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