Primi passi e benvenuto: bloccati in mezzo alla neve

318 15 35
                                    

Anno nuovo e vita nuova, ma l'allegra e bizzarra comitiva rap rimaneva unita più che mai decidendo di dare l'addio al vecchio anno dalla cima delle Alpi. 

Circondati dal soffice candore del Monte Bianco, Fibra e Chiara, con la piccola Futura, dividevano il loro primo capodanno in famiglia con Paola, Fabio, Rino, Cosimo e Ginevra con il suo pancione a cui mancavano tre settimane allo scadere del tempo. 

Brindisi e allegre risate salutarono alcuni fiocchetti di neve dall'apparenza innocua. 

"Guarda Fabrizio, cammina!", a una certa disse Chiara euforica indicando la figlioletta che si avventurava dal divano, alquanto barcollante, verso le gambe del tavolino. Fabrizio ebbe un tuffo al cuore nel vederla e, immancabilmente, gli scattarono le prime paranoie del caso. Con scatto felino si avvicinò alla figlia e mezzo curvo su se stesso gli dava indicazioni come se fosse un vigile che dirige il traffico:

"Piano piccola, no, un piedino alla volta, così brava, no, aspetta che così cadi, no Futura piano che se cadi ti fai male...". 

"Ragazzi, ma voi lo state vedendo che nevica a gogo?", disse Rino portando con sé alcune preoccupazioni occulte. 

"Beh stiamo in cima alle Alpi, è Gennaio, sarebbe anormale forse che non nevicasse", ribatté Fabio abbastanza tranquillo. 

"Tranquillo che qui sono organizzati per la neve", rispose Chiara. 

"Sì, è vero, ma vi ricordo che abbiamo optato per uno chalet sperduto per restare soli e non avere rotture di palle ogni cinque minuti". Rino sembrava davvero preoccupato. 

"Senti Rino, Fabrizio per una volta non ha paranoie terrificanti quindi per favore non fare le sue veci che, a dire il vero, non ne sentiamo la mancanza!", affermò Guè sedendosi sul divano. 

"Parli tu? - replicò Rino - dovresti essere il primo a preoccuparti visto che Ginevra sta alla fine del tempo". 

"Ma quale fine mancano ancora tre settimane", Ginevra sentenziò sentendosi in una botte di ferro. 

"Va beh adesso andiamo a dormire, abbiamo brindato, abbiamo assistito ai primi passi di Futura, credo che per oggi possa bastare", Paola cercò di smorzare la polemica. 

Tra vari saluti e rinnovati auguri, tra letti improvvisati a mo di piumoni a terra, per lasciare l'unico letto matrimoniale disponibile alla futura mamma e compagno, si misero a dormire. 

Nel tardo della mattinata Fabrizio emerse dal piumone a terra solleticato da un brivido di freddo, annaspando con le mani verso gli occhi gli sembrò di non vederci bene quando le pupille si posarono sul finestrone di fronte a lui. 

"Andiamo bene, ho talmente sonno ancora che vedo solo bianco...". 

Si alzò stirandosi tra il silenzio generale che ancora regnava nello chalet. Guardò l'orologio. 

Vado a fare colazione e preparo una tazza di lattuccio con i biscotti alla principessa che tra un po' si sveglierà affamata. Con un certo orgoglio guardò Chiara che ancora dormiva stringendo Futura vicino a sé. 

Si voltò per andare in cucina, quando vide una figura barcollante e sbadigliante, venirgli incontro. 

"Buongiorno Fabio". 

"Buongiorno o buon pomeriggio, che cazzo di ore sono?". 

"In effetti, potremmo dire buon appetito, è l'una", esclamò Fabrizio. 

"Oh porca puttana...", esclamò Marra con gli occhi sgranati. 

"Che c'è?" Fabrizio si voltò d'istinto verso la finestra "oh mio Dio...", realizzando che aveva, in realtà, visto benissimo: la finestra era interamente ricoperta dalla neve, lasciando intravedere solo una minuscola striscetta azzurrina in alto. 

AlienoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora