Baby Sitter

290 20 7
                                    

"Senti Cosimo non è che mi faresti un favorino?", disse Fabrizio entrando in casa di Guè con la piccola futura. 

"Che favore?". Domandò l'amico. 

"Ginevra è in casa?", chiese Fabrizio. 

"No, sta dai suoi, giù a Firenze, torna domani sera". Rispose Guè. 

"Ah, va beh, fa niente. Senti, oggi è un anno e mezzo preciso che io e Chiara stiamo insieme, volevo organizzarle una seratina da ricordare, prendendo la palla al balzo che lei sta fuori a fare compre con la mamma". Spiegò Fabrizio mentre Futura si aggrappava alle sue sopracciglia. 

"Ok e che vorresti da me?", domanda Guè. 

"Ho pensato, visto che stai anche tu per entrare nel club papà rincoglioniti, sì, insomma...mi terresti Futura per qualche ora? Sennò non combino niente?". Fabrizio usò tutto il suo charme da caso disperato. 

"Eh? Sei matto? Fabrizio non so un cazzo di bambini, non so proprio dove mettermi le mani guarda". Rispose Guè. 

"Appunto, così fai pratica - intanto gli ammollò Futura in braccio - guarda che non è difficile eh, se ci sono riuscito io, e pensa persino Vacca, puoi riuscirci anche tu, poi tanto tra un po' ti tocca quindi...". Si alzò dal divano. 

"Fabrizio guarda che non sto scherzando...". Guè si sentiva un po' impacciato con quel fagotto in braccio. 

"Dai, si tratta solo di un paio d'ore, il tempo che organizzo qualcosina, poi se proprio ti trovi in difficoltà mi chiami, comunque qui dentro - alzò il borsone - c'è tutto il necessario: biberon, il latte è già pronto, sta nel thermos, lo devi solo leggermente riscaldare; ciuccio, salviette, giocattolini e pannolini". Si avviò verso la porta. 

"Pannolini? Fabrizio stai dicendo davvero? Cioè mi ci vedi a cambiare pannolini?". Domandò Guè. 

"Dai Cosimo, stai per diventare padre, anche tu cambierai pannolini, comunque grazie, giuro che tra un paio d'ore sono qui e la riprendo". Filò via lasciando il povero Cosimo alle prese con Futura. 

"Che dici Futura se becchi l'eredità sin da ora perchè quando torna lo uccido il tuo papà?", se la portò davanti al muso tenendola a penzoloni per sotto le ascelle. 

La bimba allungò le mani per afferrargli il viso. 

"Ah, no Futura, le sopracciglia no...e neanche le mani in bocca...no, i capelli no, ma sei dispettosa eh". Se la mise seduta sopra un braccio tenendola con l'altra mano.

"Ok, vediamo dove posso metterti...sul divano no che c'è rischio che cadi, poi mi tocca ammazzarlo davvero tuo padre...sul letto neanche, stesso rischio...ah ecco, guarda ora ci mettiamo qui seduti sul tappettino, che zio Cosimo, da qualche parte, tra film porno e cazzi vari, dovrebbe avere il film di Mary Poppins che tengo per le pesti di Emi quando vengono a cena in casa...aspetta qui eh, seduta che lo vado a prendere". 

Guè si allontanò come un fulmine per prendere la cassetta, intanto sentiva Futura che spiaccicava versi incomprensibili. 

Lo ammazzo...giuro che lo ammazzo quando torna, tu guarda che mi tocca fare, mi devo vedere Mary Poppins...manco fossi già padre e stessi combattendo con mio figlio...

Tornò in camera con la cassetta, ma Futura non c'era più sul tappetino. 

"Futura, dove cazzo stai? Piccola? Cazzo vai gattonando per casa? - la prese lungo il letto intenta a infilarsi sotto la rete - non si fa, capito? Non si fa che a momenti mi fai venire un infarto! Così non migliori la situazione eh, piccola parliamoci chiaro, già ho voglia di ucciderlo tuo padre, se fai così c'è alta probabilità che ciò si verifichi eh, quindi moderati ok? se ti dico seduta, devi stare seduta, va bene?". La rimise seduta dopo aver avviato il film e sentendosi un po' fuori luogo si sedette accanto a lei. 

"Stai giù, guarda il film, senti? Basta un poco di zucchero e la pillola va giù...senti che carina a zio?". Se mi vede qualcuno ho la reputazione rovinata fino al 2040, grazie Fabrizio, vai a fanculo tu e il tuo anno e mezzo, poi cazzo festeggi un anno e mezzo? 

"Stai giù, buona, no, ferma con le mani eh, no il naso no, guarda che il mento non è il ciuccio eh, mi stai sbavando tutto, ferma e va bene l'hai voluto tu - prese la bambina e di scatto di buttò a terra con la schiena tenendola con le mani per aria - adesso che fai eh? Ridi? Che ti ridi eh? Tanto non mi compri, no, è inutile che allunghi le mani, non scendi ok?". 

Portò lentamente la bambina addosso al petto, Futura intrufolò la testa tra il collo e il mento di Guè.

"Sei proprio una femmina, ruffiana che ti coccoli, che vuoi eh? E va bene - si mise seduto tenendola tra le braccia, la piccola gli prende il viso tra le manine e ride - come far capitolare un uomo ai tuoi piedi, ma sei bellina parecchio però..." se la portò vicino al viso, "sì, brava, hai vinto, contenta?". 

***

"Hai lasciato Futura a Guè? Ma sei matto? L'hai data in mano a Ginevra, no dico Ginevra, il massimo dell'irresponsabilità!", urlò Chiara facendosi beffa dello spuntino romantico a lume di candela che gli aveva preparato Fabrizio. 

"Calma, Ginevra sta a Firenze e Cosimo stava solo". Rispose Fabrizio. 

"E tu ti fidi di quello lì? Di uno che lo guardi e ti chiedi subito dopo se ha finito di scontare i vent'anni di galera?", Chiara era furiosa. 

"A vista è così, ma Cosimo è molto responsabile e poi volevo farti una sorpresa, grazie per averla notata", rispose Fabrizio. 

"Te la faccio io una sorpresa se non vai subito a riprendere mia figlia...ti faccio scoprire, a sorpresa, quanto fanno male dieci padellate in faccia". Chiara non voleva sentire ragione. 

"Nostra figlia e poi Cosimo non ha chiamato quindi vuol dire che va tutto liscio, quindi, perchè non ti rilassi, ti metti seduta e facciamo questo spuntino insieme e poi vado a riprendere Futura?". La prese e cercò di metterla seduta, forzandola un po'. 

"Guarda Fabrizio che se succede qualcosa a Futura è meglio che sparisci perchè non ti salvi manco se vai sulla luna",ribatté Chiara girandosi verso la tavola. 

"Ok, ora chiamo Guè, metto il viva voce e vediamo come sta Futura, ok?". 

Prese il telefono e compose il numero. 

"Pronto", la voce di Guè si espanse dal viva voce. 

"Pronto Cosimo, come va?". Domandò Fabrizio sperando che Guè non desse in escandescenza. 

"Ah bene, tua figlia sta dormendo ora, abbiamo giocato un po', poi si è appoggiata sulla spalla e dopo un po' dormiva, allora l'ho messa a letto, sotto le coperte e con i cuscini intorno, ma tranquillo che non cade perchè tanto sto vedendo un film accanto a lei". 

"Ok, grazie, senti tra un'oretta sto da te, va bene?". 

"Sì, va bene, ciao". 

Fabrizio guardò soddisfatto Chiara. 

"Ora ho voglia di prenderti a mazzate, ma preferisco ammazzarti a suon di baci, vieni qui piccola vipera della mia vita", la prese per una mano tirandola a sé. 

"Va bene mi sbagliavo". 

"E chi sbaglia paga penitenza, quindi ora saltiamo lo spuntino e facciamo altro che da quando è nata, tra poppate e nottate, ci siamo scordati come si scopa". 

La baciò portandosela in braccio fino alla camera da letto. 

AlienoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora