Fabrizio Vs Ginevra

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Ginevra aveva promesso a Matteo, un amico di famiglia giornalista del Vanity Fair, di fargli vedere dove abitava Fibra e di fargli conoscere la ragazza che stava rendendolo padre, senza pensare minimamente alle conseguenze  che avrebbe causato a Chiara e a Fabrizio. 

Da quando aveva appreso della gravidanza dell'amica si era allontanata da lei, giudicandola noiosa e spifferando ovunque quanto fosse stata furba a farsi ingravidare da Fabri. 

"Capito Matteo? Faceva tutta la santarellina del cavolo, si scandalizzava per tutto, sempre con i suoi trenta a gogo, poi incontra lui e magia...le scappa fuori un pancione dopo pochi mesi. Che poi è diventata una palla, non fa altro che decantare il suo status di futura mamma, mi meraviglio di uno come Fabri, che sembra tanto sveglio, si è fatto fregare da Chiara, che poi la vedrai eh, non è tutto questo granché, manco a dire che sia una figa da paura". 

Gli disse in macchina mentre erano diretti sotto casa di Fabrizio. 

"Che ci vuoi fare Ginevra, alcune donne pur di avere la bella vita farebbero di tutto", sentenziò Matteo.

"Ecco, Matteo, svolta lì e parcheggia", gli indicò la strada, "vedi, il palazzo è quello e lui abita al secondo piano. Scendiamo che tanto quella sta in casa sicuramente". Aprì lo sportello della macchina. 

Matteo prese il taccuino e la macchina fotografica, poi al telefono chiamò il giornale per comunicargli che stava per intervistare la ragazzetta che aspettava un figlio da Fibra. 

"Eh capito, il moralista del rap, poi mette incinta una ragazzetta poco più ventenne e lo nasconde...", Ginevra lo sentì dire al telefono. 

"Oh mi raccomando eh, mi hai promesso quel provino, ricordi?", gli disse Ginevra poco dopo che lo vide staccarsi dal telefono. 

"Tranquilla, è il minimo che posso fare, dopo uno scoop del genere". 

Chiara stava sistemando la borsa per il parto con tutto il necessario e aveva da poco finito di pulire per terra, Fabrizio dormiva dopo aver passato la notte in un locale, fuori Milano, per uno show-case. Il campanello della porta suonò, Chiara andò ad aprire. 

"Ginevra, ciao" - l'amica entrò salutando e portandosi dietro l'intruso, Chiara lo guardò sconcertata

"Tranquilla Chiara, lui è ok, è un amico di mio padre, fa il giornalista al Vanity Fair, vuole solo farti qualche domanda. 

"Cosa?", Chiara si alterò pensando alla visione che aveva Fabrizio del pianeta giornalisti da gossip e di quanto avesse faticato per tenerli lontano da casa. 

"E' vero che aspetta un figlio da Fabri Fibra? E come vi siete conosciuti? Come lo ha convinto a fare un figlio? E' stata sua l'idea? Vi sposerete? A quando il lieto evento? E' maschio o femmina?", l'uomo aveva trafilato una serie di domande alla velocità supersonica. 

"Ginevra sei impazzita? Ma come ti permetti di portarmi in casa un giornalista?", era fuori dalla grazia del Signore e inoltre aveva un mal di schiena enorme. 

"Beh, che c'è di male? In finale che lui fosse famoso lo sapevi no?". Rispose l'amica. 

"Senti...", il giornalista si presentò davanti al viso interrompendola. 

"E' vero che Fibra vuole tenere questa gravidanza nascosta perché indesiderata? Che intenzioni ha con lei? E con il bambino?"

"Ho intenzione di prenderti a calci nelle palle se non esci subito da casa mia!", la voce di Fabrizio vibrò nell'aria carica di rabbia, Chiara si voltò a guardarlo: aveva l'espressione di un serial killer! 

Il giornalista, per niente intimorito e deciso a portare a casa lo scoop del secolo, spostò Chiara per dirigersi verso Fabrizio. Chiara, nell'essere spostata con forza, finì su un piede di Ginevra. 

"Ahi e stai attenta, sei proprio imbranata", le disse dandogli una spinta in avanti con le mani e facendola urtare con la pancia sullo spigolo del tavolo. 

"Ahi", urlò Chiara facendo salire il fuoco negli occhi di Fabrizio. 

"Fibra solo qualche domandina, due foto, sorridi". Disse l'uomo portandosi abbastanza vicino da permettere a Fabrizio di prenderlo per la giacca. 

"Fuori, prima che ti ammazzo, via, fuori da casa". Lo sbatté fuori come se fosse un moscerino in preda a una ventata. 

"E tu, tu signorina del cazzo, questa me la paghi, che cazzo mi porti i giornalisti in casa? Chi cazzo ti credi di essere eh", era furioso come non mai. 

"Oh andiamo, per così poco, tanto prima o poi lo avrebbero saputo", replicò Ginevra, "se ti scoccia l'esser famoso potevi continuare a lavorare in fabbrica, almeno che il problema non sia Chiara e davvero tu voglia nascondere questa gravidanza perchè non la desideri". 

"Ma io ti ammazzo stronza! - prese Ginevra per un braccio con forza - voglio essere lasciato in pace, lo capisci? In pace, una pace che adesso non ho più per i cazzi tuoi e del tuo menefreghismo!". Le urlò in faccia. 

Chiara nel frattempo si era seduta, mezza dolorante su una sedia, Fabrizio la notò andando in apprensione. 

"Io volevo solo fare un provino e lui me lo ha promesso in cambio di questa notizia", replicò Ginevra. 

"Te lo faccio fare io il provino, ma come striscia pedonale, perchè se adesso non sparisci da questa casa ti faccio volare dalla finestra!". La trascinò per il braccio fuori da casa. 

"Sparisci testa di cazzo!". Le urlò chiudendo la porta e andando subito vicino a Chiara. 

"Tutto bene?", le domandò chinandosi verso di lei. 

"Penso di sì, credo che sia solo dolorante per via dell'urto". Rispose Chiara massaggiandosi il pancione di sette mesi. 

"Andiamo in ospedale se vuoi? Mi sveglio e andiamo eh". Rispose Fabrizio incamminandosi verso la camera. 

"No, aspetta, ora vengo a riposare vicino a te e vediamo come va, non è poi così forte il fastidio". 

Fabrizio non sapeva che fare: da una parte avrebbe voluto togliersi ogni dubbio e portarla via, dall'altra avrebbe voluto farla solo tranquillizzare. 

"Ok, va bene, ma se avverti qualcosa, qualunque cosa, che non ti sembra in linea, me lo dici e andiamo in ospedale, ok?". 

"Sì, certo,  è ovvio". 

Fabrizio l'aiutò a mettersi a letto e si sdraiò vicino a lei abbracciandola. 

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