Fiocco Rosa

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Fabrizio era in sala d'attesa con la pressione sanguigna alle stelle, aveva consumato due pacchetti di sigarette e mezzo pacco di tabacco. 

"Ma è normale che ci mette tutto questo tempo?". Domandò preoccupato a Paola. 

"Ci sono travagli che durano anche più di dodici ore Fabrizio, stai tranquillo", Paola gli mise una mano sulla spalla. 

"Eh? No, per carità dodici ore così mi ricoverano nel reparto psichiatrico a me...sto elettrico e non è passata manco un'ora". Sbuffò l'ennesimo accumulo di fumo. 

"Comunque se viene l'infermiera ti mena, è vietato fumare qui". 

"Me lo dici dopo che mi sono fumato una tabaccheria? Ma poi se lo infilassero nel culo il cartello, io se non fumo ammazzo qualcuno in queste condizioni...". 

"Toh, guarda chi si vede all'orizzonte...", Paola allungò lo sguardo lungo la corsia. 

"Chi? A va beh saranno quei simpaticoni dei genitori di Chiara immagino". 

"Li hai chiamati quindi?". 

"No, me lo sono dimenticato, ho altro a cui pensare, sta per nascere mia figlia cazzo!". 

"Allora come pensi che arrivino qui se non lo sanno? Dammi il telefono li chiamo io e rimani calmo...c'è tuo fratello". Rispose Paola. 

"Eh? Perfetto...la ciliegina sulla torta non poteva mancare, ti pare? Comunque tieni, li trovi sotto il nome suocera scassa palle". 

"Oh signore...",  Paola afferrò il telefonino. 

Intanto la figura di Francesco si materializzò in sala. 

"Come si vede che ci sei tu qui...vietato fumare e si naviga in mezzo al fumo", puntò lo sguardo verso il fratello maggiore. 

"Come si vede che sei arrivato tu...quando uno sta nervoso a fior di pelle lo scassa palle deve starci per forza, è un classico proprio". 

"Smettila che per trovarti ho girato già tre ospedali in piena Milano", replicò Nesli. 

"Potevi risparmiarti la fatica, ma immagino che non hai resistito al dovermi fare l'ennesima predica". Fabrizio cercò con lo sguardo Paola che era intenta a parlare al telefono. 

"Beh, in effetti ci sarebbe da dire eh...cioè diventi padre e non fai sapere nulla, lo dobbiamo sapere dalla stampa, comunque, che tu ci creda o meno, non sono qui per questo...". Rispose Francesco mettendosi seduto. 

"Devi riferire a mamma i dettagli? Ti ha mandato lei in missione?", replicò Fabrizio mostrando un certo fastidio. 

"No, sono venuto per vedere mia nipote". Rispose Francesco mettendosi le mani incrociate sul petto. 

Fabrizio lo guardò in silenzio, poi si alzò incominciando a camminare avanti e indietro. 

"Non ti facevo così apprensivo, va beh era difficile anche immaginare che saresti diventato padre, però è bello vederti così", commentò Francesco. 

Fabrizio sospirò nervosamente:

"Ho finito le sigarette, ho finito il tabacco, sono sull'orlo di una crisi di nervi, sono preoccupato e se vuoi restare vivo abbastanza a lungo da vedere tua nipote, taci per favore. E non lo dico perchè ho rancore nei tuoi confronti, ma proprio perché sono sull'oro di esplodere se qualcuno non mi dice che cazzo sta succedendo a Chiara e a mia figlia!". Si agitò nel dirlo come se l'avesse morso una tarantola. 

"Guarda il lato positivo Fabrizio - Paola tornò in sala - i tuoi suoceri non possono venire, sono fuori Milano, tuo fratello è qui e ancora non vi siete azzuffati...tra un po' sarai padre e tutto questo nervoso lascerà il posto a una grande gioia". 

"E mamma sta venendo a Milano..." aggiunse Francesco. 

"Cosa?", Fabrizio domandò, "senti Francesco non credo...", l'infermiera fece capolino in sala. 

"Il signor Tarducci". 

"Sì?", Fabrizio si voltò di scatto con il cuore in gola e la salivazione azzerata. 

"Complimenti, una bella femminuccia di tre chili e ottocento grammi, se volete potete vederla dal nido, poi più tardi può andare anche dalla sua compagna, il tempo che la riportano in camera". 

"Auguri fratellone", Francesco gli diede una pacca sulle spalle sfilandogli vicino. 

"Oh Fabrizio, auguri di cuore, visto? E' andato tutto bene, dai andiamo a vedere la piccola Tarducci". Paola lo prese sottobraccio tirandolo per seguire l'infermiera. 

Sono padre, cazzo! Sono diventato papà...Fabrizio si sentiva in blackout totale, come se non fosse in grado di pensare ad altro, si lasciò trascinare da Paola come se fosse imbalsamato. 

Davanti al nido gli mostrarono la piccola e Fabrizio si appoggiò alla soglia del vetro ipnotizzato, non esisteva nient'altro in quella saletta: aveva occhi solo per la figlia. 

"E' una miniatura, sembra una bamboletta...", commentò Paola. 

"E' bellissima..." sospirò Fabrizio sottovoce. 

"Che è figlia tua non ci sono dubbi eh, guarda che mani..." Scherzò Francesco. 

"E' bellissima", ripeté Fabrizio come se stesse guardando un miracolo. 

"Ok è andato, sta in trans proprio", sottolineò Paola. 

"E' bellissima...è di una bellezza accecante, brilla più del sole, è più preziosa dell'oro, è bellissima...è il miglior testo rap della mia vita, il più grande beat che ho mai sentito" Fabrizio non riusciva a staccare gli occhi dal corpicino minuscolo che sentiva suo più della sua stessa vita. 

"Ok Fabrizio, ti do un consiglio, per questo periodo post paternità smetti di scrivere altrimenti rischiamo testi alla Gigi D'Alessio". Paola sottolineò il momento di folgorazione che viveva Fabrizio. 

Lei e Nesli sbottarono a ridere, mentre Fabrizio desiderava solo un'altra cosa: correre dalla sua Chiara per abbracciarla forte. 

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