Deve uscirgli dalla mente, deve. Non è neanche giusto nei confronti di Echo, che è, a tutti gli effetti, la sua ragazza.

Si allontana dall'oblò con passo pesante e raggiunge la loro stanza.

Echo è seduta sul piccolo letto, gli occhi infuriati e l'orgoglio ferito.

«Stavi pensando a lei, vero? Ammettilo» sbotta.

«È vero» sospira Bellamy «Non avrebbe nessun senso negarlo. Oggi è l'anniversario della sua morte» spiega semplicemente.

«Ti manca?»

«Sì»

Un'altra verità dolorosa, ma dovuta.

«Sono stufa di competere con una morta Bellamy» mormora Echo, guardandolo truce.

«Non devi farlo»

«Non fai che pensare a lei. Pensavo ti fosse passata, che l'avessi dimenticata»

«Non posso dimenticare Clarke. Ma mi è passata, non sono più quello di un tempo»

Ogni cosa detta gli suona falsa. Ma il viso di Echo si rischiara leggermente.

«Mi dispiace di aver fatto una scenata. Sono solo gelosa ed è stupido, lo so. Specie in un giorno che è difficile per tutti, qui dentro»

Bellamy le si avvicina, la stringe a sé e la bacia dolcemente.

«Lascia stare. Non c'è niente di cui scusarsi»






Presente



BELLAMY



Con l'idea di vivere di nuovo nello spazio, Bellamy aveva pensato che il vento, l'erba sotto i piedi e il sole sul volto sarebbero state le cose che gli avrebbero più fatto sentire la mancanza del vivere con un terreno sotto i piedi.

Naturalmente, si sbagliava.

Non aveva mai rimpianto la vita nello spazio come in quel momento, prima ancora che i 100 venissero fatti emigrare forzatamente sulla Terra. Naturalmente sapeva quanto fossero stupidi questi pensieri. Aveva fatto tutto per proteggere sua sorella, l'avrebbe rifatto altre cento volte. Aveva conosciuto Clarke e l'avrebbe fatto altre mille volte.

Ma se solo fosse rimasto sull'Arca, non avrebbero dovuto affrontare tutto quel dolore.

Come se dentro di lui si fosse spezzato qualcosa che non credeva si potesse più spezzare. Una ferita grondante sangue, ricordi e dolore e ancora una volta sembra impossibile riuscire a gestire tutto.

Come riuscire a spiegarsi tutte quelle emozioni? Come poter spiegare a sé stesso il dolore tra vedere Clarke lontana da lui, proprio ora che sono stati così vicini e l'emozione/responsabilità all'idea di diventare padre?

Scruta il cielo verdastro giocherellando con un ramoscello che ha in mano, stupendosi ancora una volta di come siano diventati diversi i colori della Terra dopo il disastro chiamato Praimfaya.

Il suo sguardo volge verso il falò e incrocia gli occhi blu intenso di Clarke. Lei gli fa un cenno con il capo come se fosse un conoscente, come se non avessero conosciuto i loro corpi giusto qualche tempo fa. Come se non sapesse il sapore della sua pelle.

2199 giorniWhere stories live. Discover now