Giorno 2211

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                                                                     Dopo il Praimfaya: giorno 2211





«Sei... sei tu? Sei veramente tu?»

La voce di Bellamy è un sussurro, le parole sembrano lottare per essere pronunciate.

Clarke è immobile, non riesce a pensare, il suo respiro si condensa sempre più velocemente in nuvolette argentate.

Si guardano, senza dire altro, il dolore sembra schiacciare il petto di entrambi.

«Clarke...»

Bellamy si avvicina a lei, lentamente, gli occhi ancora agganciati e spalancati per la sorpresa. Solleva una mano e le scosta una ciocca di capelli dal viso. Ha i capelli più corti, adesso. E gli occhi più blu. Appena la sfiora le dita sembrano bruciare. Gli occhi improvvisamente si riempiono di lacrime, la sua mano ferma sul volto di lei.

«Ti ho lasciata indietro...»

Appena un bisbiglio dalle labbra del ragazzo, sembrano parole pronunciate in un sogno. Bellamy non riesce più a guardarla e gli cedono le ginocchia. Inginocchiato a terra, le lacrime gli solcano il viso e il senso di colpa riemerge prepotente, insieme alla vergogna.

«Ti ho lasciata andare...»

Per qualche secondo, il buio che li circonda diventa l'unica melodia di cui sono testimoni. Suoni di vento e di dolore. Suoni di ricordi e di sofferenza.

Clarke si inginocchia di fronte a lui, gli solleva il volto con delicatezza e lo costringe a guardarla.

«Sapevo che mi avresti trovata. Sapevo che saresti tornato»

Bellamy osserva la sua Clarke in lacrime, di fronte a lui. Reale, vera, viva. Non fa in tempo a rispondere che si ritrova a stringere il corpo della ragazza a sé, a sentirla vicina come mai prima d'ora.

«Bellamy...»

Il sussurro di Clarke è una preghiera, il cuore ricolmo di emozioni troppo grandi e troppo difficili da gestire. Troppo tempo tra loro, troppa distanza.

Clarke si sente spaesata. Bellamy è finalmente tra le sue braccia, è lì per lei. È tornato da lei.

«Bellamy, mi hai sentita, vero?» chiede dopo un po', ancorata al suo abbraccio.

«Sentita?»

«Dallo spazio. Mi hai sentita?»

È una domanda difficile, che mette Clarke ad un bivio: se l'avesse sentita, perché non tornare prima? Poi un'altra prospettiva, la peggiore. Se invece non l'avesse sentita, era veramente rimasta da sola al mondo per tutto quel tempo?

«Perché non siete tornati prima?»

Clarke piange ancora, il dolore di tutti quegli anni di solitudine improvvisamente fuori dal suo corpo come una scarica elettrica. Tutti i momenti senza di lui, senza averlo al suo fianco. Com'era possibile che fosse sopravvissuta senza di lui?

Un'improvvisa luce colpisce entrambi e un urlo di sorpresa rende tutto di nuovo buio.

Braccia improvvisamente attorno a Clarke la separano da Bellamy e lacrime di gioia la circondano, Raven e Monty su di lei come delle furie, la buttano a terra e piangono di felicità.

«Sapevo che saresti sopravvissuta Clarke! Lo sapevo!» urlano e Clarke si perde in quegli abbracci.

Poi una voce la riconduce alla realtà.

«Amore, eccoti qui! Hai trovato Clarke, non ci credo!»

Echo abbraccia un Bellamy nuovamente in piedi, le sue labbra su quelle di lui.

Bellamy guarda Clarke e qualcosa pesa tra loro come un macigno. Lo sguardo di Bellamy è pieno di colpa, quello di Clarke invece è di puro dolore.

«Bentornata, Clarke» sorride Echo abbracciandola.

Già, bentornata.





























Ciao a tutti!

Eccomi tornata con il nuovo capitolo!

Rinnovo ancora le mie scuse per il ritardo, ora (si spera) dovrei essere più libera!

Spero che questo capitolo vi sia piaciuto, commentate (se si va) e fatemi sapere!

Un bacione a tutte le persone che ancora seguono questa storia!

Vi abbraccio,

Ile


2199 giorniWhere stories live. Discover now