Giorno 2216

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                                                                       Dopo il Praimfaya: giorno 2216



Due anni prima


«Spingi, forza! Respira e spingi, coraggio! Veloce, passami quella benda!»

Le voci si susseguono come impazzite, l'agitazione e la paura scavano solchi sui volti dei passeggeri della navicella. Il sangue continua a sgorgare mentre il sangue le scivola tra le cosce e il dolore le annebbia la mente.

Qualcuno utilizza un fazzoletto inumidito per asciugarle la fronte e darle sollievo.

Con un'ultima, dolora spinta, anche l'ultima parte del corpo del bambino esce, sanguinante e viscida. Lei si appoggia su di lui e sorride, sentendo le lacrime di suo figlio e la conferma della sua salute. È bello, bellissimo. Ha i suoi stessi occhi scuri e intelligenti.

Il suo bambino è ora tra le sue braccia, avvolto in una coperta, scosso dalle lacrime e dalla paura. Lei lo stringe a sé e lo accarezza dolcemente.

«È bellissimo» sussurra Bellamy.



Oggi



BELLAMY


Bellamy osserva Clarke e ancora fa fatica a credere a ciò che vede. Si sente strano, quasi imbarazzato, c'è qualcosa di diverso tra loro ora.

E lui ha qualcosa da dirle.

«Clarke...»

Lei lo guarda stupita, sorridendo. Sembra diversa. Così bella, così matura.

«C'è qualcosa che devo dirti»

Clarke abbassa lo sguardo a terra, l'idillio tra loro finito prima ancora di essere cominciato.

«Tu e Echo... lo so» sussurra.

Il suo sorriso è tirato ora, di sofferenza. Bellamy si sente in colpa per non averla aspettata abbastanza.

«Io...»

«No, Bellamy. È giusto così. Non devi rimproverarti nulla. Hai delle responsabilità e io non posso certo chiederti di...»

«ECCOTI!»

Echo è tra loro, la sua presenza è come un'enorme statua di ghiaccio.

«Luke ti sta cercando dappertutto. Gli manchi»

La sua voce è gelida come il suo sguardo. Sente qualcosa di suo che potrebbe esserle portato via.

Una dolce risata interviene spezzando la tensione e un piccolo bambino dai folti capelli scuri corre dritto tra le braccia di Bellamy ridendo. Il ragazzo lo afferra sorridendo, poi lo fa volare sopra la sua testa scatenando altre risate.

Echo non può fare a meno di sorridere osservando quella scena.

Clarke, tuttavia, può eccome.


2199 giorniWhere stories live. Discover now