Giorno 2217

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Dopo il Praimfaya: giorno 2217



«Stai bene?»

Clarke osserva Bellamy disteso al suo fianco, gli occhi ancora chiusi ma un'espressione corrucciata disegna le sue sopracciglia. Lei è appoggiata sul gomito, la coperta che copre i loro corpi nudi.

La notte appena trascorsa era stata una sorpresa sotto ogni punto di vista. Il legame tra loro sembrava scritto sulla pelle. Clarke si sentiva sconcertata all'idea che avessero aspettato così tanto per stare insieme. Come mai non era successo prima?

Aveva pensato alla sua storia d'amore con Finn, a come lui l'avesse ferita quando aveva scoperto essere già fidanzato con Raven. Ma di come lui fosse morto per mano sua: lei lo aveva ucciso. Per risparmiargli una morte atroce, certo, ma l'aveva comunque ucciso. E il suo fantasma l'aveva perseguitata.

Poi c'era stata Lexa, con quella strana attrazione tra loro, come due magneti attratti dalla stessa fortissima calamita. Le aveva insegnato ad essere un leader duro e forte, le aveva mostrato quanto fosse complicato avere in testa la corona del capo. Le aveva insegnato quanto forte potesse essere l'amore. E poi anche lei era morta, stavolta per proteggere lei.

In tutto questo, Bellamy era rimasto per lei un'ancora a cui aggrapparsi. Ripensando adesso a quelle situazioni, Clarke si rendeva conto di quanto sarebbe stato impossibile vedere l'amico con occhi diversi. Eppure... l'iniziale odio verso Bellamy si era trasformato in comprensione, amicizia, fiducia. Totale fiducia in lui. Da dove nasceva tutta quella fiducia? Aveva visto Bellamy farsi in quattro per la sorella, abbattere la corazza da "duro" e rivelare le proprie fragilità. Ma solo con lei. E Clarke non aveva forse fatto lo stesso? In modo diverso, più riservato, ma chi altri aveva visto Clarke piangere per la propria madre? O cedere per evitare di premere il grilletto? Quante volte Bellamy era stato usato come arma proprio contro di lei, consapevoli di quanto forte fosse il loro legame?

Dopo sei anni separati, Clarke aveva acquisito una consapevolezza diversa. Si era resa conto che Bellamy era molto, molto di più. Si era disperata per non essere con lui, per non avergli detto alcune cose prima che la navicella salpasse dalla Terra infuocata dal Praimfaya.

E ora che si erano ritrovati, quando i loro corpi erano diventati un corpo solo, sembrava non esserci altro spazio se non per l'amore.

Clarke non poteva vivere senza Bellamy. Non sarebbe mai stato possibile.

Bellamy apre un occhio, la guarda e sorride.

«Sto bene. E tu? A cosa stai pensando?»

Clarke alza le spalle.

«A noi»

Anche Bellamy si solleva appoggiandosi al gomito. Con l'altra mano le accarezza i capelli biondi.

«Cioè?»

«A come sembri normale tutto questo»

«Cioè che ci sono solo voluti anni, morti, guerre e un pianeta distrutto per farci capire i nostri sentimenti? Già, normalissimo»

Ridono.

«Com'è stato, tornare sull'Arca?»

«Difficile. Ci siamo dovuti arrangiare al meglio possibile. Abbiamo impiantato alghe disgustose, creato delle pseudo vegetazioni con cui nutrirci, razionato l'acqua e fatto turni di sorveglianza. Il solito. Ma senza di te a guidarci»

«C'eri tu a farlo»

«Ma non era la stessa cosa. È stato come se mancasse una parte fondamentale del gruppo. Una scintilla di forza»

«Voglio far credere di esserlo e di avere tutto sotto controllo, ma non è affatto così. Non lo sono»

«Ma questo lo so solo io. Ricordi Mount Weather? Avevi bisogno di essere perdonata ma non l'hai detto a nessuno. Nessuno ha capito il tuo dolore»

«Mi sono sempre sentita tutte le responsabilità addosso, come se, se qualcuno non avesse preso una decisione, sarebbe andato tutto allo scatafascio»

«In parte è così. Nessuno aveva il coraggio di compiere determinate scelte. Tu invece l'hai sempre fatto. Sbagliando a volte, certo, ma compiendo delle scelte. E ti ho sempre ammirata per questo»

Clarke rimane in silenzio, riflette su quelle parole.

«Mi dispiace» dice infine, abbassando gli occhi.

«Per averti abbandonato dopo Mount Weather, per averti lasciato solo»

«Sshhht. Vieni qui»

Bellamy la accoglie tra le sue braccia, muscolose e calde. Le bacia il capo e la tiene stretta a sé.

«Siamo insieme ora, va tutto bene»



«Cosa faremo?» chiede Clarke, osservandolo mettersi gli scarponi ai piedi.

«Parlerò con Echo, le dirò tutto. Non posso permettermi di perderti ancora, Clarke. Niente e nessuno potrà mettersi tra di noi, non adesso che ti ho ritrovata»

Lei gli sorride, il fuoco che ha dentro sembra brillare ancora di più.

Bellamy rimane incantato da quel sorriso e si stupisce notando come quello sia in realtà il suo sorriso, quello per Bellamy, solo per lui e per nessun'altro. Clarke non aveva mai guardato nessuno così.

La sua bocca sfiora quella della ragazza e con la mano le accarezza i capelli.Clarke Griffin, la sua Clarke. Lì di fronte a lui, come nei suoi sogni.

E lei era il suo sogno.













Ciao a tutti!

Eccomi qua con il nuovo episodio, un regalo di Natale in anticipo che spero apprezzerete! Ho cercato di creare una connessione ancora maggiore tra questi personaggi con questo breve episodio "di stacco" ma che spero vi abbia fatto sognare!

Vi ringrazio di cuore per tutto l'affetto che mi dimostrate commentando la mia storia! <3

Vi auguro buonissime feste e vi abbraccio!

Ile

2199 giorniWhere stories live. Discover now