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Pietro's POV

"Vi conoscete già?" Chiesi abbastanza sorpreso, sorridendo.
"Già." Disse Sascha con tono freddo guardando il vuoto.
Spostai immediatamente il mio sguardo verso Lorenzo quando prese il mio braccio con ancora più forza.
Stava fissando quasi terrorizzato Sascha.
Aggrottai le sopracciglia confuso dalla situazione.
"Qualcuno che ha voglia di spiegarmi?"
Sascha mi guardò per un secondo prima di girarsi.
"Te lo dirò un'altra volta, Pietro. Ora ho da fare." Rispose prima di sbattere violentemente la porta dietro di sé facendo sobbalzare Lorenzo.
Spostai lentamente il braccio dalla sua presa, lui rimase completamente immobile.
Gli poggiai leggermente una mano sulla guancia per fare in modo che potesse guardarmi negli occhi.
"Che ti succede?" Chiesi ormai pieno di preoccupazione.
"Voglio andare via." Disse semplicemente, sempre guardandomi negli occhi.
Rimasi incantato a guardarlo, sembrava davvero un cagnolino bastonato.
Era così carino.
Non dissi niente, gli presi una mano e lo accompagnai fuori.
Come ci trovammo nuovamente in mezzo alla folla si aggrappò a me.
Sorrisi involontariamente, si fidava di me ed era tutto quello che mi bastava.
Quando uscimmo dalla discoteca però le cose cambiarono.
Si allontanò immediatamente da me e incrociò le braccia, come se fosse sbagliato prendermi per mano.
Ci rimasi male, forse mi stavo illudendo troppo.
Rimanemmo immobili per un po', non sapendo cosa dire o cosa fare.
Là fuori si gelava, ma nessuno dei due aveva il coraggio di muoversi.
Volevo aspettare che dicesse o facesse qualcosa, ma non fece nulla.
"Andiamo?" Gli chiesi sperando che mi desse un segno di vita.
"Sì, per favore." Disse con lo sguardo basso.
Così mi incamminai verso la mia auto, con Lorenzo che mi seguiva a pochi metri di distanza.
Entrammo in macchina ma non la accesi.
Sospirai leggermente.
"Mi dispiace." Dissi incrociando le braccia.
"Non importa, Pietro."
Mi accarezzò una spalla e dovetti lottare molto con me stesso per non sorridere, o almeno per non farlo notare.
"È che volevi passare una serata felice e io-"
"Davvero, è tutto okay." Mi interruppe rivolgendomi un ampio sorriso.
Lo guardai e gli sorrisi leggermente in risposta, prima di tornare serio.
"Come vi siete conosciuti tu e Sascha?"
A quanto pare quella era una domanda da non fare, lo capisco dal suo sguardo che si intristì notevolmente.
Lo vidi un po' in difficoltà a causa della domanda, quindi decisi di lasciar perdere.
"Se non ti senti pronto a parlarne non importa." Lo rassicurai prima di accendere finalmente l'auto.
Mi spiegò in poche parole dove abita, e devo dire che è abbastanza distante.
Non capii come ci arrivava fino al negozio, non avendo la macchina e a piedi sarebbe praticamente impossibile a causa dell'autostrada.
Nessuno dei due disse niente per tutto il viaggio, lui perché è molto insicuro e io perché avevo paura di tirare fuori argomenti che a lui danno fastidio. Non gli avevo regalato una serata indimenticabile ma non volevo peggiorarla.
Mi disse di fermarmi quando a quanto pare raggiungemmo casa sua.
"Posso avere il tuo numero di telefono?" Mi chiese con tutta calma mentre io quasi soffocai con l'aria.
"Così se ho bisogno e non posso venire a trovarti ti chiamo o ti mando un messaggio." Concluse.
Senza che io dissi "sì" o "no" lui tirò fuori il suo cellulare, pronto per salvare il numero.
Glielo dettai e senza dire altro uscì.
Rimasi un po' stupito, ma sorrisi.
Guardai Lorenzo entrare in casa sua e sobbalzai quando il mio telefono vibrò.
Numero sconosciuto: Grazie
Guardai lo schermo confuso.
Numero sconosciuto: Guarda verso l'alto
Lo feci e da una finestra potei vedere Lorenzo con il telefono attaccato al vetro che sorrideva.
Risi leggermente tra me e me prima di rispondere al messaggio.
Io: Vai a dormire che è tardi, a domani piccoletto

I'm insecure. {Pietrenzo}Wo Geschichten leben. Entdecke jetzt