Pietro's POV
Mi sentii male solo a pensare quello che potesse essere successo.
Non ricordavo assolutamente niente, e questo mi spaventava ancora di più.
Appena mi aprii gli occhi svegliai Lorenzo.
"Cazzo, svegliati."
Dissi con tono forse troppo duro.
Aprì appena gli occhi.
"Cosa c'è? Voglio dormire." E rimise la testa in mezzo al cuscino.
Poi probabilmente si rese conto della situazione, e si mise seduto di scatto.
Mi guardò con gli occhi spalancati per qualche secondo prima di passarsi le mani in faccia.
"Cos'è successo?" Chiese visibilmente confuso.
"Non lo so." Dissi girando nervosamente per la camera. "Non me lo ricordo."
Mi guardò per pochi secondi.
"Sì ma adesso puoi anche vestirti." Disse facendomi notare il fatto che sia io che lui eravamo solo in boxer.
Arrossii in un modo esagerato, e raccolsi i miei vestiti che erano sparsi per tutta la stanza, poi raccolsi anche i suoi e glieli lanciai sul letto su cui era rimasto.
"Vestiti, ti accompagno a casa." Dissi freddo.
Mi guardò leggermente stranito per un po'.
Abbassò la testa e annuì prima di vestirsi.
Sascha e Stefano stavano ancora dormendo, o forse non c'erano neanche.
Non ricordavo se fossero andati via.
Comunque uscimmo da casa del mio migliore amico facendo meno rumore possibile.
Nessuno dei due disse niente per un bel po', non ne avevamo il coraggio e, cazzo, eravamo imbarazzati da morire.
Non avevamo neanche il coraggio di guardarci in faccia.
Non è che se avessimo fatto quello che pensavo sarebbe stata una cosa disgustosa ma... Non lo so neanche io. Dio, era imbarazzante e basta.
Lorenzo sembrava triste, così cercai di formulare una frase di senso compiuto per rassicurarlo.
"Io.."
Non appena sente il suono della mia voce sposta tutta la sua attenzione su di me.
"Senti.. se è successo voglio solo farti sapere che non ho approfittato del fatto che eri ubriaco, lo ero anche io e non sapevo cosa stavo facendo."
Rimase in silenzio a guardarmi per un po'.
"Volevo dirti la stessa cosa." Disse con tono dolce.
"Non sono arrabbiato con te." Dissi togliendo una mano dal volante per appoggiarla sulla sua.
"Non voglio che tu ti senta in colpa, tutto questo è successo a causa di Sascha."
Strinse la mia mano.
"Non avrei dovuto bere." Beh, si sentiva in colpa lo stesso ma almeno tra noi due andava tutto bene.
L'importante era quello.
Cazzo, non pensavo che fosse possibile amare una persona così tanto da avere una costante e ossessiva paura di perderla.
Ho detto amare? No, vero?
Arrivammo a casa sua troppo in fretta, il tempo con lui sembrava scorrere sempre così velocemente.
"Io vado, ci vediamo presto?" Disse anche se più che una domanda sembrava una supplica.
Sorrisi leggermente e annuii.
Uscì dalla macchina e entrò in casa.
Sospirai leggermente pensando che sarebbe stato meglio se fosse venuto a casa mia o magari io a casa sua.
Stavo per rimettere in moto la macchina quando un forte mal di testa mi fermò.
"Dai, ora basta bere."
Disse Lorenzo allontanando da me, Sascha e Stefano i bicchieri.
Stefano sembrava quasi in trance, e Sascha lo fissava in modo spaventoso.
Io riuscivo a malapena a reggermi in piedi, infatti accanto a me c'era Lorenzo che mi sorreggeva.
Mi passai le mani in faccia sperando si ricordare qualcos'altro.
Dovevo ricordare, non volevo perdere la testa anche per questo.
*spazio autrice*
Nel caso non si fosse capito, le frasi scritte in corsivo sono ricordi della sera in cui hanno bevuto.
Volevo avvisarvi di preparare tutte le armi e macchine della tortura possibili, perché nei prossimi capitoli ne avrete bisogno per uccidermi :D
DU LIEST GERADE
I'm insecure. {Pietrenzo}
FanfictionUn ragazzo, a cui è stata tolta la felicità e al posto di questa si sono fatti spazio un milione di problemi. Come l'insicurezza, la timidezza, la paura. Paura di fidarsi delle persone. Paura di se stesso. Sapeva che aveva quella orribile capacità d...
