Capitolo 15

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NdA: non so perché, ma l'editor di Wattpad ogni tanto mi cancella gli spazi tra le parole. Ho cercato di correggere l'errore, ma spero mi perdonerete se ne ho perso qualcuno per strada.


La dispensa di Regina era una gioia per gli occhi. Tutto era ordinato meticolosamente, dai vari tipi di pasta alle diverse spezie, ed Emma rimase a bocca aperta per qualche secondo.

«Credo di essere così maniacale solo con le mie collezioni di fumetti.» Commentò, risvegliandosi da quella trance solo dopo che Regina le ebbe letteralmente schioccato le dita davanti agli occhi. La mora ridacchiò prendendo un pacco di lasagne all'uovo.

«Non sono maniacale, sono semplicemente ordinata. Adesso, mentre prendo gli ingredienti, accendi il forno a 180 gradi.» Si fermò per un attimo e si voltò a guardare la bionda. «Sai farlo senza darmi fuoco alla cucina, vero?» Ghignò.

«Donna di poca fede.» La ragazza scosse la testa, osservando per un attimo le manopole del forno per capire quale facesse cosa. «Quanto potrà mai essere difficile?» Rimase immobile per qualche secondo, cercando di trovare quella giusta, finché non notò le immagini con le ventole attorno ad una di esse ed una serie di numeri attorno ad un'altra, quindi ne girò una per impostare la temperatura e trovò quella che finalmente lo accese. «Visto? »

«Ma che brava.» La professoressa, nel frattempo, aveva già tirato fuori tutto l'occorrente. «Vieni qui, prima di tutto mettiamo su il sugo, dato che è quello che ci mette di più a cuocersi. Lavati le mani.»

Emma eseguì e si legò i capelli prima di accostarsi alla mora. «Agli ordini.» Disse con un sorriso, adocchiando il tavolo ingombro. Regina le porse un coltello e le diede indicazioni su come tagliare le cipolle senza farsi male, e mentre la studentessa affettava con attenzione, la donna mise sul fuoco un tegame con dell'olio. «Fatto.» Si raddrizzò guardando i cubetti di cipolla che aveva minuziosamente prodotto.

«Brava.» La professoressa si voltò e sorrise soddisfatta, ammirando il suo lavoro. «Vedo che impari in fretta. Bene, ora buttale nell'olio, un po' alla volta per non farlo schizzare, e lasciale soffriggere.»

Emma annuì contenta ed aiutandosi con il coltello fece scivolare le cipolle nel tegame, preoccupandosi poi di mescolare di tanto in tanto il soffritto con un mestolo, con Regina che sbirciava da oltre la sua spalla di tanto in tanto, finché la mora non le disse che andava bene e che era tempo di aggiungere la carne.

Non si trattava di cose complesse, eppure la soddisfazione di Emma nel riuscire ad eseguire i compiti che le venivano assegnati era immensa: non aveva mai cucinato nulla di più complicato di una pasta prima di allora, e la compagnia della donna rendeva tutto più piacevole. Stava imparando qualcosa di nuovo assieme e grazie alla sua persona preferita – come avrebbe potuto desiderare una domenica più bella?

Regina aggiunse un bicchiere di vino bianco alla carne mentre la ragazza continuava a mescolare con attenzione, e dopo qualche minuto versò la passata di pomodoro e l'acqua, assieme ad un po' di sale.

«Abbassa la fiamma e metti il coperchio, ci vorrà un po'.» La donna sorrise e si portò alle sue spalle, abbracciandole la schiena e posandole il mento sulla spalla. «È la prima volta che cucini?»

«No. Cioè, sì.» Emma ridacchiò, posando le mani su quelle di Regina ed adagiandosi leggermente nell'abbraccio. «Insomma, so cucinare bene la carne e so cuocermi una pasta, ma nulla di più complesso.» Sorrise, voltando leggermente il viso per rubare un bacio alla mora. «Ma mi sto divertendo.» Incontrò il suo sguardo, trovandovi un calore ed una gioia che le scaldarono il cuore. «Qual è il prossimo passo?»

«Dobbiamo preparare la besciamella, ma non abbiamo fretta, dato che deve cuocersi un po' il ragù.» Regina percorse tranquillamente il collo della più giovane con le labbra, in un dolce e leggero percorso di baci appena accennati. Ad ogni contatto, per quanto lieve, la bionda poteva sentire un brivido lungo la schiena, ed era certa che la donna si stesse divertendo a provocarli.

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