Capitolo 18

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Sophia si buttò stanca sul letto, chiudendo gli occhi per un attimo e facendo ordine nei suoi pensieri. Quel pomeriggio aveva scoperto al meglio due parti di Carl: quella fragile come vetro, che lo ha spezzato e quasi distrutto; e quella buia, che lo inseguiva come un'ombra dall'età di dodici anni. Entrambi i lati lo avevano rimodellato in quello che era adesso: un ragazzo forte e che si protegge dal mondo, ma che sotto sotto nasconde una fragilità unica, celata da strati di solitudine.
Come poteva una sola persona contenere così tanto dolore senza darlo a vedere? E quando sarebbe stato il momento in cui sarebbe esploso?
Sophia non avrebbe saputo dirlo, sapeva solo che voleva evitare di rispondere alla seconda domanda, ma liberarlo di quel peso prima che fosse troppo tardi, prima dell'inevitabile. Si rimise a sedere quasi di scatto quando bussarono alla sua porta, sapendo benissimo chi ci fosse dall'altra parte; Alisia le aveva telefonato poco prima, dicendole che sarebbe passata a casa sua per parlare. Era da un po' che le due ragazze non passavano del tempo da sole a parlare delle loro vite, dato che il tempo di Sophia era stato occupato da Carl e le sue rivelazioni. Una volta che fu entrata, Alisia salutò l'amica con un abbraccio, dopo aver posato sulla sedia di fronte alla scrivania la giacca e la borsa che Sophia le aveva regalato per il compleanno.
"Allora, scoperte nuove verità sul bel pirata tenebroso?" Chiese la ragazza dopo che si fu seduta di fronte all'altra sul letto, incrociando le gambe ed appoggiando i gomiti sopra ad esse; una piccola risata scappò dalle labbra di Sophia: era abituata ai soprannomi che l'amica dava a chiunque incontrasse, la fantasia era sempre stata uno dei suoi pregi.
"Sì," rispose subito l'altra ragazza, abbassando il viso per nascondere il sorriso che ancora le increspava le labbra. "diciamo che ho conosciuto due parti di lui." Le spiegò, rialzando lo sguardo.
"In che senso?" Le chiese Alisia, incitandola ad andare avanti.
L'amica le raccontò di ciò che le aveva confidato Carl i due giorni prima: le parlò del fatto che gli avevano sparato due volte, e che in entrambi i casi aveva rischiato di morire; poi le disse anche di quando dovette sparare ad un uomo che ormai era diventato una figura paterna per salvare il padre.
"E con questo dove vuoi andare a parare?" Domandò ulteriormente l'altra ragazza, non riuscendo a capire ancora che cosa volesse dire l'amica.
"Voglio dire che è come se Carl fosse diviso in due: da un lato c'è la sua fragilità e dall'altro le sue tenebre." Le spiegò Sophia, mentre l'altra annuiva. "Capisci che cosa intendo ora?"
"Sì, sì, ho capito." La rassicurò Alisia. "Tu sei preoccupata per lui perché hai paura che si tenga tutto dentro, giusto?" Le chiese subito dopo, cercando conferma alla sua supposizione.
"Esatto;" le confermò Sophia. "so come ci si sente ad avere qualcosa dentro, non voglio che esploda come ho fatto io." Le confidò, sapendo bene che Alisia sapeva benissimo a che cosa si stesse riferendo; infatti, la ragazza annuì.
"Tu dovevi dirmele prima comunque quelle cose;" le ricordò per la milionesina volta l'amica, afferrandole le mani posate sulle gambe. "perché non me le hai voluto dire? Eravamo solo in classi separate, avrei potuto aiutarti."
Sophia scosse la testa con le lacrime agli occhi. "Non potevo darti un peso del genere." Le rispose, mentre Alisia si metteva in ginocchio e si avvicinava all'amica per racchiuderla in un abbraccio; la ragazza le premette il viso contro la spalla, non riuscendo più a trattenere le lacrime.
Uscirono come un fiume in piena, mentre singhiozzi leggeri le scuotevano il corpo; c'era un fatto, un piccolo segreto che le due ragazze si portavano dietro dalla seconda media, un periodo della vita di Sophia che nessuno conosceva, tranne loro due.
"Forse..." Cominciò Alisia, accarezzando la schiena dell'altra. "Forse potresti dirlo a Carl, come lui sta facendo con te."
Sophia si staccò lentamente dall'abbraccio, asciugandosi le lacrime; all'inizio scosse la testa, tenendo lo sguardo basso.
"Andiamo! Sarebbe un'ottima prova di fiducia reciproca: lui ti dice i suoi segreti e tu i tuoi." Tentò di spronarla, mentre una lampadina le si illuminava nella mente, forse la soluzione migliore per smuoverla dalla sua paura: "Ti ricordo che ti ha fatto indossare il suo cappello dopo averti raccontato il significato che aveva per lui; è pazzo di te, dovresti fidarti e dirglielo, non farà niente per ferirti."
Sophia rialzò il volto, puntando i suoi occhi in quelli dell'amica; rimasero a fissarsi per qualche attimo, parlando nel silenzio tombale che era calato nella camera. Alla fine la ebbe vinta Alisia, dato che l'amica disse: "Va bene, glielo dirò domani." Le assicurò, mentre l'altra ragazza le lanciava le braccia al collo, facendole increspare quasi instintivamente le labbra in un sorriso.
"Sapevo che alla fine avresti accettato!" Disse Alisia, con una nota di entusiasmo fin troppo forte nella voce.
"Cos'è tutta questa eccitazione?" Domandò infatti Sophia, ridendo per la reazione dell'amica.
"Non mi ascolti mai, per una volta che lo fai non ne posso essere felice?" Ribattè l'altra, staccandosi e guardandola raggiante, mentre entrambe scoppiavano a ridere.
"Cambiando discorso, come va con Tyson?" Domandò Sophia, facendo comparire un'espressione dubbiosa sul viso dell'amica.
"Tyson chi?" Chiese subito Alisia, ma quando si ricordò un secondo dopo a chi si stesse riferendo, si sbatté con una risata la mano sulla fronte. "Ah, già, quel Tyson!" Scosse la testa. "Sì, ci siamo dati un piccolo bacio e siamo usciti insieme un paio di volte; ma fino a quando non si farà prima lui avanti, io non farò niente." Spiegò Alisia, scrollando le spalle.
"Neanche se fosse l'amore della tua vita?" La stuzzicò Sophia, facendole un po' il solletico sulla pancia; era dalle elementari che soffriva il solletico, e si era reputata un'ottima arma contro di lei.
"No!" Esclamò Alisia, allontanando le mani dell'amica. "Se ho detto che non farò niente, non farò niente!" Entrambe le ragazze scoppiarono a ridere per l'ennesima volta, mentre Sophia scuoteva la testa esasperata.
Passarono il resto della serata insieme, fino a quando Alisia non dovette tornare a casa. Per il resto della notte Sophia non fece altro che ripensare al giorno dopo, e di quale sarebbe stata la reazione di Carl non appena gli avrebbe rivelato il suo piccolo segreto.

A New Life || Carl Grimes ||IN REVISIONE||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora