21. Oh, questo? È solo il rumore del mio cuore in frantumi

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Capitolo 21
Oh, questo? È solo il rumore del mio cuore in frantumi





«Cavolo, non ci posso credere che mi sono persa così tanto! Sul serio ti ha invitato a vedere la partita accanto alla fidanzata? E poi ci ha provato spudoratamente con te al locale tutta la notte?»

Adua e Vanessa stavano passeggiando per il centro, godendosi uno dei migliori gelati di Torino. Adua divorava il suo cono all'amarena, mentre l'amica stava lasciando gocciolare il cioccolato sul marciapiede visto che tutte le novità che Adua le aveva raccontato le avevano fatto dimenticare del gelato.

«Mmh, già. Ehi, ti sei accorta che ti stai macchiando, vero?» Indicò con un cenno del capo la mano dell'amica avvolta intorno al cono, ormai tutta impasticciata di gelato al cioccolato. Vanessa scosse la testa, pulendosi con un fazzolettino.

«Sinceramente, non lo capisco. Cioè, è ovvio che gli piaci, cosa aspetta a farsi avanti?» Aggrottò la fronte.

Adua si limitò a sospirare; ci aveva pensato ormai un sacco di volte, la conclusione era chiara per lei. «Non si farà mai avanti, perché per quanto possa piacergli io non lascerà mai Antonella. Forse arriverà a propormi di stare con lui in segreto, sai, vorrà tradire la ragazza con me ma senza che io conti davvero qualcosa. Ed io lo so che non accetterei mai una cosa del genere.»

«Ma se ragioni così deve essere frustrante per te stare intorno ad una persona che ti piace, a cui piaci, sapendo che la situazione non si potrà mai smuovere» obiettò la bionda.

«Non ho mai detto che non lo sia. A volte mi verrebbe voglia di sbatterglielo in faccia, che tutto questo non mi sta bene e che vorrei di più; altre volte vorrei discretamente farmi da parte e scomparire, ed altre ancora mi limito a dire a me stessa che se è un'amicizia tutto quello che avrò da lui, me la farò bastare. Mi sento davvero la testa esplodere, in questi giorni.» Rise, accompagnata da Vanessa. Ma seriamente, Adua pensava di aver alternato almeno trenta diversi stati emotivi nelle ultime quarantotto ore, e ogni volta che sembrava aver preso una decisione subito cambiava idea. Frustrante era davvero dir poco.

«Non essere così pessimista, Adua. Più vi frequentate più non potrà fare a meno di impazzire per te, te lo assicuro. Non può mantenere il piede in due scarpe, prima o poi prenderà una decisione.» Vanessa sembrava sicura di ciò che diceva.

Adua scrollò le spalle. «Forse hai ragione tu. Ma siccome sono abbastanza sicura di quale sarà la sua decisione in quel caso, credo di preferire che le cose restino così come sono» rispose onestamente.

Vanessa le diede una gomitata. «Ho detto niente pessimismo! Noi limitiamoci a organizzare la strategia, poi il pollo cadrà nella rete, fidati.» Le fece l'occhiolino. Adua scosse la testa, ma si stava facendo contagiare dalla pazzia dell'amica.

«Cosa pensi di fare, allora, grande stratega?» la prese in giro.

«Non lo so ancora. Vediamo che si dice sui suoi social.» Cacciò il telefono dalla tasca, sperando di trovarvi qualche idea. Da non-tifosa quale era Vanessa non seguiva nessun calciatore, ma da quando Adua aveva conosciuto Paulo si era tramutata in una stalker di tutti i profili del ragazzo, della fidanzata e degli amici, asserendo che "quattro occhi sono meglio di due." Adua trovava la cosa un tantino assurda, ma se l'amica si divertiva a spiare l'argentino, buon per lei.

The Mask | Paulo DybalaWhere stories live. Discover now