31. Momenti imbarazzanti e dove trovarli

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Capitolo 31
Momenti imbarazzanti e dove trovarli











           

«Cosa stai facendo?» Paulo entrò in cucina guardando curiosamente la madre, intenta a rovistare nei mobili e nei cassetti.

«Stavo cercando qualcosa di commestibile da cucinare per stasera. Mi sa che scenderò a fare la spesa.» Sospirò chiudendo anche l'ultima anta – in quel mobiletto era solito metterci la cioccolata, e in fatti un ovetto Kinder era l'unica cosa che conteneva.

«Sì, uhm, non ho avuto tempo di comprare quasi niente.» Si grattò distrattamente la nuca, prendendo posto su uno sgabello e appoggiando i gomiti sul tavolo. Paulo aveva dormito poco quella notte, come la notte precedente, e quella prima ancora; il suo problema più grande non erano le pesanti occhiaie, quanto il leggero mal di testa che la mancanza di sonno gli provocava. Avrebbe voluto dormire per dieci ore di fila, o ancora meglio: avrebbe voluto vedere Adua. Quella ragazza era diventata peggio di una droga, un bisogno di cui non poteva – e non voleva – fare a meno, e il pensiero che fosse diventata così necessaria per lui lo lasciò senza fiato per un momento.

«Ci penso io, altrimenti a cosa servono le mamme se non a cucinare e a lavare i vestiti dei figli che se ne sono andati di casa?» scherzò, prendendo carta e penna e iniziando a stilare una lista di cose da comprare.

«Andiamo, lo sai che non ti voglio qui con me solo per questo. Chi me le stira le camicie, sennò?» Paulo scherzò, la testa appoggiata al palmo della mano mentre osservava la mamma.

Alicia alzò lo sguardo, osservandolo negli occhi per qualche momento infinito, il volto serio. «Come stai, querido

Il figlio parve spiazzato da quella domanda. «Bene.»

«Dalla tua faccia non si direbbe.»

Lui fece una smorfia. «Stanotte non ho dormito, tutto qui. Cosa cucinerai di buono, stasera?» chiese, tentando urgentemente di cambiare argomento.

«Stavo pensando cosce di pollo e patate al forno, che dici?» La madre piegò accuratamente il foglietto.

In quel momento Paulo non avrebbe neanche voluto sentir parlare di cibo, figurarsi mangiare. «Sembra ottimo.»

«Perché non inviti Adua a cena?» Alicia buttò lì casualmente, facendo quasi scivolare il figlio dallo sgabello.

Si schiarì la gola, per paura di come potesse suonare patetica la sua voce. «No.»

«Perché?»

Perché lei probabilmente mi odia e non vuole più saperne di me. «Non credo sia il caso, ora.»

«Ma a me piacerebbe vederla prima di partire» continuò lei pacatamente.

«Mami, non insistere.»

Ad Alicia quel rifiuto non la convinceva, e l'aspetto disastrato e stanco del figlio era solo un'ulteriore conferma. «Cosa è successo?»

«Nulla. Non parliamone, okay? Mi fa male la testa.» Paulo piegò le braccia sul tavolo e vi appoggiò il capo, nascondendosi alla vista della madre che lo sapeva leggere come un libro aperto. Sperava di farle pena con la sua emicrania, magari così avrebbe smesso di fare domande.

«Paulo, mírame. – Il tono era così intransigente che lui alzò la testa di scatto. – Se non vuoi dirmi niente, lo accetto. Lascia però che ti dica una cosa: prendi la decisione migliore per te. Quella che ti fa stare meglio, quella più conveniente, quella che preferisci, qualsiasi cosa: però prendila. Non è giusto fare aspettare entrambe.» Detto ciò si alzò di scatto, lasciandolo solo coi suoi pensieri e i suoi dubbi.

The Mask | Paulo Dybalaحيث تعيش القصص. اكتشف الآن