11. Non ci fare caso, sto solo morendo d'imbarazzo

10K 280 9
                                    




Capitolo 11
Non ci fare caso, sto solo morendo d'imbarazzo





Il ristorante dell'hotel Meliá era completamente a disposizione della Juventus, che intendeva festeggiare per bene quella notte. Alla squadra era stato permesso di rimanere a Genova dopo la partita, non essendoci allenamento il mattino successivo; i ragazzi erano liberi di ubriacarsi e festeggiare fino a notte fonda, cosa che effettivamente stavano già facendo, e l'hotel aveva chiuso la sala ai clienti per garantire loro il massimo della privacy.

La delicata musica che le casse trasmettevano era completamente sopraffatta dai bassi e dalle schitarrate che provenivano dal telefono di Dani Alves, che ovviamente giudicava la melodia di un hotel a cinque stelle non abbastanza adatta ad accompagnare la sua folle serata di divertimento. Con una mano sorseggiava il suo drink e con l'altra accompagnava il suo corpo in strani movimenti, già completamente partito, e fece venir voglia a Paulo di fargli un video e ricattarlo a vita. Ma probabilmente sarebbe stato lo stesso brasiliano ad insistere per pubblicarlo.

Il numero ventuno stava seduto su un divanetto, girando con una cannuccia la sua bibita; i suoi occhi saettavano di continuo sul telefono sopra il tavolino, mentre la sua mano sinistra era chiusa a pugno per tentare di resistere alla voglia di afferrarlo e controllare ancora una volta. Di questo passo sarebbe impazzito, ed il bello era che non capiva il perché. Non capiva cosa c'era di speciale in lei.

«Paulo non fare l'asociale, dobbiamo festeggiare! Vieni un po' a ballare!» Dani Alves attirò la sua attenzione, facendogli segno con la mano di andare a ballare con lui. Solo a pensarci gli vennero i brividi; il brasiliano non si sarebbe ricordato nulla l'indomani mattina, ma Paulo non era certo di poter sopportare qualche sfioramento di troppo da parte dell'amico ormai ubriaco. Non si poteva mai sapere dove quella mente malata lo avrebbe portato.

«Grazie amico, ma credo che passerò» gli disse, scuotendo la testa. Dani non insisté più di tanto, avendo trovato Neto da infastidire.

Un'ultima occhiata al telefono e l'istinto ebbe la meglio: andò su Instagram, verificando se magari gli fosse arrivato un direct che non aveva notato – praticamente impossibile, era da giorni che non perdeva mai d'occhio il telefono – e poi andò sul profilo di Adua Romeo.

La nuova foto risaliva a poche ore prima, e Paulo davvero non poteva sbagliare: un sorrisone prese forma sul suo volto mentre osservò il Luigi Ferraris sullo sfondo e il volto in primo piano di una ragazza parecchio sorridente.

Lei è qui.

Non riuscì ad impedire alle sue dita di correre sulla tastiera, e prima che se ne rendesse conto le aveva inviato un nuovo messaggio dopo giorni di silenzio da parte di entrambi.

"Sei venuta fin qui?"

La risposta non tardò ad arrivare, e questo contribuì ad accrescere il sorriso sul volto del ragazzo. "Come ho scritto nella didascalia, questo ed altro per la mia squadra." Niente di troppo sbilanciato, niente di ciò che si sarebbe aspettato. Aveva imparato a capire come ragionavano le ragazze quando flirtavano, e aveva soprattutto imparato a capire i loro atteggiamenti nei confronti di una persona famosa, che ne fossero interessate o meno. Alla fine questo non contava, contava che fosse famosa; eppure lei non faceva mai ciò che lui si aspettava di vedere, e questa cosa lo eccitava da morire.

The Mask | Paulo DybalaWhere stories live. Discover now