10.

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"Aisha,sai,eri ancora piccola e mi ricordo che la prima volta che vedesti un prato esteso come questo,iniziasti a ridere..a distanza di tanti anni ti piace ancora sdraiarti tra l'erba come una capretta!
"Ehi,io non sono una capretta!E poi non mi ricordo nulla"
"Eri molto piccola,io avró avuto 4 anni,eri così paffutella,dovresti mangiare di più"
.....
"Sei tutto ciò che ho"

Mi girava la testa,non sarei riuscita a resistere a lungo,specie davanti al Conte
"Io..io devo uscire"bofonchiai incespicando verso la porta.
Non sapevo cosa stesse facendo Julian,ma lo ignorai.Dovevo pensare ai miei demoni.
"Aisha"
La sua voce grave mi arrivò attutita alle orecchie,come lontana mille miglia.Eppure lo avevo a mezzo metro di distanza.
"Aisha"
Mi richiamó e questa volta lo sentí più vicino.Continuai a respirare in modo affannato,come se avessi corso per chilometri.
Mi apparve il suo volto davanti,con i contorni sfocati.Indietreggiai,bofonchiando il nome della persona protagonista del mio dolore.
Indietreggiai di qualche passi ancora,quando sentii ancora la voce di Julian,rassicurante
"Aisha,va tutto bene,calma"
Indietreggiai ancora,incespicando fino ad avere Julian alle mie spalle
Lo sentivo,sentivo il suo fiato sul mio collo,scoperto in parte dai capelli ormai completamente annodati tra le mie dita.
Un brivido mi cosparse il corpo.
Emisi un gemito di frustrazione,tirando ancora i capelli fino a farmi male.
Ormai ero in balìa del vortice,inutile lottare,mi sarei calmata prima o poi.
Mi irrigidii ancora più quando sentii il suo petto aderire alla mia schiena e le sue mani avvolgere le mie,in una morsa delicata.

"Aisha,dimmi qualcosa"

Continuai a stringere i capelli nei miei pugni, lui mi accarezzò il dorso delle mani delicatamente lasciandomi senza parole.
"Calma,respira con me"
Percepivo il suo petto alzarsi e abbassarsi regolarmente,rilassato.
"Respira con me,Aisha"

"Forza,Sha!Non avrai mica paura di un minuscolo pozzetto per terra,vero?Saltalo,forza!Dobbiamo tornare a casa!Sei una fifona!"

Cercai di regolare il respiro ascoltando quello di Julian.
Cercai di concentrarmi sulle sue mani che ora raccoglievano le mie,a mo' di scudo .
Mi sentivo al sicuro adesso,nella mia testa risuonó la sua risata.Quando era felice,le ridevano gli occhi ancor prima di sorridere.
Sospirai,allentando la presa suoi miei disordinati capelli.Julian ne approfittó per abbassare le mie mani,facendole ricadere sui fianchi.Tuttavia non mi lasciò.
"Brava"mi sussuró vicino l'orecchio,provocandomi la pelle d'oca.
Rimanemmo in quella posizione per non so quanto tempo
Il suo petto aderiva alla mia schiena,e le nostre mani che si incontravano lungo i miei fianchi.Aprii gli occhi,rimasti chiusi fino a quel momento.
Mi resi conto dell'errore commesso.
Mi avrebbe cacciata.
Sarei tornata per strada.
Da Christopher.
Non potevo permetterlo.
Avevo una promessa da mantenere.
Feci qualche passo,ostentando una sicurezza che non avevo.

Mi inchinai,col capo basso.
"Perdonatemi,Signore,Non accadrà più.Col vostro permesso vado in soffitta.Buonanotte e..ehm,grazie"
Detto ciò presi la porta e corsi in soffitta,stremata.
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