2.

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Ammirai i suoi lineamenti decisi,chiaramemte segnati da eventi e esperienze..ma non avrebbe dovuto essere poi così grande, pensai.... mi avvicinai di poco al suo viso per fingere di gustare quel calore che già mi riscaldava il corpo solo nell'osservarlo.. "ma che pensieri son mai questi?Visto che ci sono, do un'occhiata al bagno e do una pulita! " così feci e una volta aperta la porta, mi trovai davanti un bagno che era dieci volte più grande della mia stanza da umile dipentente! Pareti e arredamento bianchi con tocchi di verde, che oscillava dal verde bosco allo smeraldo....mi avvicinai alla vasca scintillante e osai toccare il marmo prezioso con le dita..
"Cosa ci fai qui, tu? "
Una voce mi fece voltare fulmineamente, spaventandomi.
Lui, il Conte Julian, era a pochi metri da me con solo dei pantaloni di pigiama... capelli scompigliati e una faccia assonnata ma che ora,con lineamenti duri, non ammetteva repliche.
"Ehm.. i-io.. "
"Devo ripetere la domanda? " chiese duro.
"Ehm,no, signore.. mi perdoni."
"Allora? Non hai risposto alla mia domanda.. che ci fai qui? Non sei una dipendente di questo piano, sbaglio? "
"... N-non sbaglia, signore... "
"Perché sei venuta, allora? Che ci facevi su questo piano? "
Il suo tono non era duro, anzi, aveva delle sfumature di curiosita e di comprensione.. non sto neanche a precisare che mi mettesse in soggezione..
"Ti hanno mandato qui le altre serve? O i maggiordomi? Sei muta?
"Non sono muta.Mi m-mette in soggezione... "
Un sorriso divertito abbellì il suo volto e addolcì i lineamenti.
"Io ti metterei in soggezione? "
Le mie guance si colorarono di porpora e abbassai il capo, annuendo.

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