6.

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Corro. Intorno a me è tutto buio.
Dove sono? Sto sognando? Vedo Christopher.
-Christopher!!!! Christopher!!
Si volta, mi guarda : sta piangendo,mi regala un ghigno.
Devo raggiungerlo!Aumento la velocità ma inciampo in una grossa radice di un albero.
Sento dei passi dietro di me, ma non mi preoccupano.
-Christopher,lasciala!!Christopher!! -Urlo, mi viene da piangere. Credo di essermi rotta la caviglia.
Vedo delle ombre. Sento uno strano formicolìo alle mani, appoggiate per terra; le alzo... sangue. SANGUE. Ricoperte di sangue. Lancio un urlo disperato e sento le lacrime scendere copiose sulle mie guance.
Qualcuno mi strattona alle spalle, mi spinge e piango, piango e mi dispero.
-Aisha! Svegliati!! Aisha! -
Spalanco gli occhi. Sto piangendo e ho la vista annebbiata dalle lacrime, ma lui lo vedo chiaramente. Mi lascio andare un singhiozzo.
-Va tutto bene, tranquilla

-C-conte Julian? -
-Si, sono io. Basta piangere. -
-I-io, cosa ci fa qui? -
Cerco di asciugarmi le lacrime ma lui mi allontana il polso dal viso e mi accarezza la guancia.
Sorride divertito: -Non sono il benvenuto? -
Arrossisci fino ai capelli. -No no, non volevo dire questo! Cioè, voglio dire, mi sembra strano che - Mi interrompe-Ho chiesto in giro dove fossi,non hanno saputo dirmelo, ti ho cercata ovunque, e prima che andassi a fare due chiacchere con mio fratello, certa stessi lì, ho sentito le tue urla dalla soffitta. Che ci fai qui? Perché non dormi insieme alle altre? -Il suo sguardo era serio, pretendeva una risposta.
-Io-io, loro non mi vogliono -
Tende la mascella, io mi irrigidisco. --Perché? - Chiede subito -Perché non lo so.. credo perche... mi guardi: io non sono come loro-
Voltovlo sguardo verso la finestra, il sole era già alto in cielo, il che significava solo una cosa:era tardissimo! Mi avrebbero punita!
Col fiato corto mi alzo di scatto e mossi qualche passo verso la porta, ma crollo a terra, dopo un forte capogiro. Subito il conte mi tiene su dalle spalle
-Aisha, da quanto non mangi? Sei tanto pallida da sembrar morta-
-Io... io non lo so-
Ho un altro capogiro e chiudo gli occhi per attutire il senso di vortice. Mi sembrava di essere all'interno di un violento tornado.
-Ora ti porto a mangiare- Detto ciò mi accarezza le gambe e io mi ritraggo.Cerco di aprire gli occhi, e noto subito le sue sopracciglia aggrottate. -Tranquilla- Mi prende in braccio a mo' di sposa, e sento un senso di calore invadermi tutta. Non riesco ad allacciare le braccia dietro al suo collo per facilitargli il movimento, posso solo rilassarmi contro il suo perto, sicura e protetta. Non mi accorgo di nulla, e a ritmo del suo cuore, mi addormento.
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Dormì serenamente, senza incubi e senza ricordi malvagi. Ero sdraiata su una superficie morbida, molto morbida. Allungai il braccio destro e sentì chiaramente sotto i miei polpastrelli lenzuola di seta pregiata, la stessa utilizzata dai signori qui a palazzo. Ancora con gli occhi chiusi, cercai di ricordare cosa fosse successo:dopo essermi addormentata, la mia memoria si è come appannata, spaesata dal profumo e dallo stesso Conte. Il Conte!! Aprii gli occhi in modo fulmineo. Si, mi trovavo nella camera del Conte, impossibile non riconoscerla. Ripensai subito alla giorno in cui, da curiosa, mi inoltrai qui dentro e mi feci ritrovare in bagno. Un brivido mi attraversò ripensando al Conte Harold.
-Aisha, ti sei svegliata finalmente! Come ti senti?-
Il Conte si sedette sul lato destro del letto, scrutandomi con i suoi occhi.
-Credo meglio... Conte, io devo andare via da qui, la ringrazio, ma devo andare a lavorare-
-Oggi devi solo riposare-
Sentì gli occhi pizzicare, non potevo piangere nuovamente!
-Ma-ma non posso! Devo lavorare altrimenti mi puniranno e non voglio- Chinai il capo, sorpresa di averlo detto realmente. Delicatamente, posò il suo indice sotto il mio mento, portandomi ad alzare la testa, per guardarlo.
-Chi ti dovrebbe punire? Spiegami-
No! Non posso rivelare chi di loro, le punirebbe e le altre ragazze si accanirebbero su di me!
-N-nes-nessuno, davvero, nessuno. -
-Non ci casco Aisha, se non me lo dirai manderò via tutte le cameriere. -
Non lo farebbe mai! Cioè, non può farlo!
Avanti, Aisha, tira fuorila leonessa che c'è in te e proteggi le cameriere!

-No!! Io... non posso.Se glielo dicessi mi si ritorcetebbe contro. -
Il suo viso si scurì.
-Aisha-disse serio e autorevole. Sussultai, non mi aspettavo un cambio così repentino-Dimmelo. Te lo ordino. -
Tremante, dovetti ammetterlo. La prima regola è non obiettare difronte ad un ordine del Conte.
-Enrica e le altre ragazze.. -
-La ragazza che mi ha indirizzato da te la prima volta? -
-Si, ma la prego, non faccia niente! -singhiozzai-Non so nemmeno io cosa potrebbe succedere! -
Chiusi gli occhi e abbassai il capo, ero stufa di farmi vedere il lacrime da lui. Penserà io sia una sciocca frignona. Sentì dei movimenti intorno a me ma non mi interessai, se ne sarà andato. E invece no. Aprii gli occhi: si era sdraiato a pochi centimetri e mi fissava. Arrossì fino alla radice dei capelli e lui sorrise divertito.
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Dedico questo capitolo ad una mia cara amica, l'unica ad essere a conoscenze del mio mondo qui su wattpad. Alessia, questo capitolo è tuo! ♡ Spero ti piaccia!
Flicka_dream

Drug.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora