XIII.

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Emma's pov

Non posso crederci.
Non voglio crederci.
Si rende conto delle parole che fa uscire dalla bocca? Evidentemente no.
Se crede di poter giustificare il fatto che si sia ubriacato, dopo aver promesso di non farlo più, dandomi la colpa si sta sbagliando.
Io sono la prima persona che non vorrebbe vedere Killian in quello stato, anche se non si direbbe.
La verità è che ho sempre combinato fin troppi casini, ho fatto soffrire Killian più e più volte e mi sento maledettamente in colpa.
Io non avrei mai voluto lasciarlo due anni fa. Ero sotto pressione, mia madre aveva iniziato ad incolparmi per la fuga di mio padre, sono crollata. Killian forse non sa che per un anno ho vissuto in Italia, sono scappata dai miei problemi, senza neanche parlarne con lui...mi sento da schifo.
Una volta tornata in america ho cercato di contattarlo, ma Zelena me lo ha impedito. E ha fatto bene, distruggo tutto cioè che di bello c'è nella mia vita.
Poi quando l'ho visto ho innalzato un muro, continuavo a mentire a me stessa, mi ripetevo all'infinito che tra di noi ormai era tutto finito, ma sapevo che non era così.
Tra me e lui c'è qualcosa.
Qualcosa di grande che non può essere ignorato.
Potevo sistemare tutto, raccontargli tutta la verità dall'inizio alla fine, ma non l'ho fatto.
Il punto è che sono piena di segreti, segreti che dovrei rivelare a Killian, ma ho paura.
Mi guardo allo specchio e non mi riconosco.
Quella ragazza dolce e gentile che ero una volta è sparita.
Ora in me vedo solo tristezza, oscurità e solitudine.
Mi detesto.
Non riesco a trattenere le lacrime, scoppio a piangere e mi siedo per terra ripensando a tutti gli errori madornali che ho commesso.

Tengo il telefono stretto fra le mani.
Ho l'ansia a fior di pelle, non posso credere di aver lasciato Killian, l'unica persona che davvero teneva a me, con un messaggio.
Sono una persona orribile.
Sono in aeroporto in attesa di partire per Milano, non posso più stare qua.
Mio padre è scappato sei mesi fa, senza dare spiegazioni e mia madre ha dato di matto.
Ha iniziato a bere, a prendere antidepressivi. Non ragiona più lucidamente.
"È solo colpa tua se lui è scappato, sei una disgrazia per la famiglia, vergognati!".
Queste sono le ultime parole che ho sentito da mia madre, questa è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso.
Sono in preda alle lacrime, tutti mi fissano, ma poco importa.
Salgo su quel dannato aereo, ora non so cosa succederà, ma spero che la mia vita possa prendere un andamento positivo.

I ricordi mi feriscono, sono come lame taglienti.
Mi pento di tutto.
Di essere fuggita.
Di aver lasciato Killian.
Di non avergli detto la verità.
Di averlo fatto stare così male.
Mi manca più dell'aria.
La mia vagonata di pensieri e sensi di colpa viene fermata dal suono del campanello.
Apro la porta e mi trovo davanti Zelena. Il suo sguardo è carico di disprezzo, mi tira uno schiaffo, e sapete che c'è? Credo di meritarmelo.
<<Ti rendi conto di tutto il male che stai causando a Killian? Ieri si è ubriacato a causa tua! Ti ricordi cos'è successo l'ultima volta?>>
Perdo le staffe, non ci vedo più dalla rabbia. Comincio ad urlare.
<<Certo che me lo ricordo! E tu ricordi che non eri lì? C'ero solo io con lui. Io lo ho aiutato, io gli sono stata accanto, tu e tutti gli altri non vi siete minimamente degnati di rispondermi al telefono perché avevamo discusso qualche ora prima.
Killian poteva morire e tu non hai fatto nulla per aiutarlo, nulla!>>
Zelena rimane in silenzio, non dice una parola.
<<Ah ora non parli più eh. È perché sai che ho ragione, ne sei perfettamente consapevole, ma non vuoi ammetterlo. Io ammetto di aver trattato male, anzi, malissimo Killian. È ora che anche tu ammetta i tuoi errori!>>
La guardo. I miei occhi fanno trasparire la rabbia.
<<Vattene  da casa mia. Subito!>>
Lei se ne va senza proferire parola.
Appena chiudo la porta dietro di me i ricordi di quella sera si fanno vividi.
L'ultima volta che Killian si è ubriacato ha sfiorato la morte.
Voleva venire da me e proprio mentre era sulla via di casa mia ha perso il controllo dell'auto ed è andato a sbattere contro un albero. Io visto la scena. Zelena non rispondeva al cellulare perché avevamo litigato e quindi non è stata accanto a Killian.
Con che faccia tosta viene qua ad accusarmi?!
Ripensare a quella sera mi disttugge, ho un nodo alla gola.
Quella sera ho assaporato la paura più vera, stavo per perdere la persona che amavo, e che tutt'ora amo, con tutta me stessa.
Ho pianto tanto, tantissimo.
Vederlo attaccato a tutti quei dannatissimi tubi in ospedale mi ha devastata, ma quando finalmente ha aperto gli occhi ho capito una cosa: lui è l'uomo per me, è l'uomo della mia vita, e lo penso tutt'ora.
Ma ora basta, ho deciso.
Riconquisterò Killian Jones, costi quel che costi.

*spazio autrice*
Scusate se questo capitolo è più corto del solito, mi farò perdonare promesso :))
Comunque volevo ringraziarvi di cuore per le mille visualizzazioni!
Sono felice che la storia vi stia piacendo!
Al prossimo capitolo, baci♡

Gone•Captain SwanWhere stories live. Discover now