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Un paio di anni fa

Un paio di anni fa

La scuola è tappezzata dai volantini che annunciano l'imminente ballo di sta sera. Tutta la scuola è in fermento, e se devo essere sincero io sono abbastanza nervoso. Il tema sono le favole, ci ho messo una vita a trovare il vestito perfetto, e ho paura che ad Emma non possa piacere. Non mi sono mai fatto così tante paranoie per una ragazza, ma lei è diversa da chiunque altro, lei è...Emma.
Cammino per i corridoi in cerca di lei, la vedo appoggiata al suo armadietto. Un sorriso spontaneo appare sul mio viso.
<<Hey Swan! sei pronta per passare una serata perfetta, nonché la migliore della tua vita?>> certe volte il mio approccio può apparire da spaccone, anche se non lo sono per niente.
<<Ohoh, sei proprio sicuro di te Jones! Questo è ammirevole.>>
Scoppiamo entrambi a ridere.
<<Comunque si, sono pronta. A che ora passi a prendermi?>>
<<Alle otto. A più tardi Emma>> lei sorride.
<<A più tardi Killian>>

Mi guardo un'ultima volta allo specchio per controllare se sono a posto per andare a prendere Emma. Non sono mai stato così nervoso, Emma mi piace davvero tanto e la paura che tutto possa andare a finire male è tanta, tantissima.
Faccio un respiro profondo, salgo sul mio BMW e mi dirigo verso casa sua. Scendo dalla macchina e mi avvicino alla porta, suono il campanello.
Ad aprire è la mamma di Emma, una donna giovane, slanciata e dai lunghi capelli neri, bellissima come la figlia. <<Oh tu devi essere Killian! Vieni, entra pure. Emma è quasi pronta>>. Entro in quella villa immensa, rimango esterrefatto dalla bellezza della casa.
Dei passi catturano la mia attenzione, guardo verso la scalinata che collega il piano superiore a quello inferiore, la vedo avvicinarsi, rimango a bocca aperta. Indossa un lungo vestito rosso con il corpetto attillato e le maniche lunghe. I capelli sono raccolti in uno chignon ed è leggermente truccata. Dio mio, è bellissima, mi lascio scappare un sorriso. Lei ricambia il gesto, abbassa leggermente il capo, le sue guancie si tingono di rosso. Continuo a guardarla stupefatto. <<Wow Swan...sei meravigliosa>> mi guarda, i suoi occhi parlano. Fanno trasparire la felicità e giusto una punta d'imbarazzo.
<<Neanche tu scherzi Jones>> entrambi ci lasciamo sfuggire una piccola risata.
<<Vogliamo andare?>> le chiedo tendendo la mia mano verso di lei <<Certo!>> risponde lei afferrando la mia mano.
Salutiamo sua madre, saliamo in macchina e ci dirigiamo verso la scuola.

Siamo appena fuori dall'edificio dove si sta svolgendo il ballo, mi volto verso Emma, ci guardiamo negli occhi <<Sei pronto a passare una serata indimenticabile Jones?>>  mi metto a ridere.
<<Io sono nato pronto!>>.
Entriamo mano nella mano, tutti ci guardano, e se devo essere sincero mi infastidisce. Mi infastidisce che guardino Emma, ma come biasimarli, è davvero bellissima.
<<Andiamo a bere qualcosa?>> le faccio questa proposta con un lieve sorriso sul volto, lei accetta.

La serata procede a gonfie vele, siamo seduti a chiaccherare tranquillamente fino a quando non parte la mia canzone preferita, "stand by me" di John Lennon. Mi volto verso Emma, vedo i suoi occhi verdi brillare.
<<Ti piace questa canzone Swan?>> <<A dire il vero è la mia canzone preferita>> il mio viso s'illumina <<Ma è anche la mia preferita!>>. Senza aggiungere nent'altro ci alziamo e andiamo a ballare. Ci muoviamo leggeri sulle note di quella fantastica canzone, tra me e lei c'è qualcosa, qualcosa di speciale.
<<Sai Killian, sento che tu sei diverso...nessuno mi fa sentire come mi fai sentire tu>>.
Quelle parole mi provocano una felicità indescrivibile.
<<E dimmi Emma, come ti faccio sentire?>>. Le sue guance si colorano, di nuovo, di rosso.
<<Tu...tu mi fai sentire come se fossi unica al mondo, come se fossi bellissima. Riesci a mettermi sempre a mio agio, con te non mi sento mai in imbarazzo. Con te io sto bene.>>. Rimango senza parole.
<<Usciamo da qui, andiamo da un'altra parte>> è l'unica cosa che riesco a dire. Usciamo dalla palestra e saliamo sulla mia macchina, i suoi occhi al chiaro di luna risplendono come gemme preziose. Faccio ancora fatica acredere che Emma si è praticamente dichiarata. C'è un silenzio, un silenzio spaventoso. Lei decide di spezzarlo.
<<Killian...io come ti faccio sentire?>> La guardo intensamente negli occhi <<Quando ti ho accanto mi sento l'uomo più felice e fortunato del mondo>>. Pendiamo l'uno dalle labbra dell'altro, ma non ci avviciniamo, non ci baciamo, nulla. Ma i nostri occhi sono persi gli uni in quelli dell'altro, ci stiamo mangiando con lo sguardo, questa è l'ennesima conferma che quello che c'è tra di noi non può essere ignorato.
Ho una voglia matta di baciarla, ma non ho intenzione di farlo, non ora, non adesso. Un'idea mi balza in testa, e non la tengo per me.
<<Che ne dici di venire a cena da me domani sera?>> lei mi guarda, sorride.
<<Mi sembra un'idea stupenda>> le rivolgo un sorriso sincero.
<<Che facciamo ora?>> chiedo io. Lei mi guarda.
<<Andiamo in spiaggia? Guardare il mare di sera mi rilassa>>
<<Ottima idea!>>.
Metto in moto e ci dirigiamo alla spiaggia.

Arrivati lì ci andiamo a sedere sugli scogli, chiudo gli occhi per assaporare meglio il dolce suono delle onde che vanno a disperdersi sulla riva.
Lei appoggia la sua mano sulla mia, le nostre dita s'intrecciano, ci guardiamo per l'ennesima volta negli occhi. Me lo sento, questo è l'inizio di qualcosa di grande.

Gone•Captain SwanWhere stories live. Discover now