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Gli raccontai tutto, da quando fui venduta ad Achilleaus, a ora. Insistete per andar a ringraziare Walter di essersi preso cura di me, con un abbraccio, naturalmente omessi la parte in cui per 'insegnarmi' a nuotare, quel sadico di un lupo, mi stesse per far affogare.

Tralasciando ciò, fu una piacevole chiacchierata, mi ero dimenticata il motivo per il quale amavo restare con lei da piccola. Era l'unica che non mi temeva e comprendeva, insieme a nonno, deceduto da qualche anno.

"Sarà felicissimo a sapere che ci siamo ritrovate " disse guardando nostalgica una loro foto sorridenti, scattata davanti a un lago, si guardavano come dei fidanzati, come se il loro amore non durasse anni, chissà anch'io e Walter diventeremo così, ma che vado a pensare? Non sono nemmeno certa che mi piace!

- Ora arrivando alle cose un po' più serie. Da chi sei stata educata come Sentinella e da quando non hai una visione spontanea? - domanda versandomi il tè in una bellissima tazza, con disegni fatti a mano.

- Dai vampiri e le visioni, mo che ci penso, veramente da molto - rispondo pensierosa, quello di vedere i fantasmi non è una abilità di cui si può fare a meno, ma quella della chiaroveggenza spesso mi dimentico di averla.

- Bene, bene. Spero che ti abbiano formata nei miglior modo possibile - dice - Certo, mi dovevano vendere a un buon prezzo - penso ad alta voce.

- Comunque, non puoi spostare i fantasmi senza Purgatorio e dubito che ti aiuti, almeno che tu non sia un'alchimista esperto come questo Victor. Inoltre non puoi far stare tutti in casa, la temperatura si abbasserebbe a tal punto che qualcuno rischierebbe di morire di ipotermia. - dice pensierosa disegnando in aria con un biscotto e poi mangiarlo.

Sembra sempre più improbabile riuscire nell'impresa, dovrò dire a Walter che dovremo trovare un altro modo. - Senti perché non rimanete per cena, nel frattempo troverò qualche soluzione. Ora vai da quei due, staranno in sala giochi, si entra da un porta adiacente al salotto e lasciami sola ai fornelli, sicuramente mi verrà qualcosa in mente - dice alzandosi e sparecchiando, non sono neanche riuscita ad assaggiare il tè.

Ubbidisco. Seguo le sue indicazioni e entro dentro la stanza, che ha di tutto e di più, un mega schermo con una scatoletta grigia attaccata, un tavolo da ping pong, un bigliardino e un biliardo dove i due stanno giocando.

- Walter, è un problema se rimaniamo a cena? - chiedo al lupo piegato sul tavolo verde, che cerca di prendere la mira - No, no. Guarda come mando l'otto in buca - dice colpendo la palla bianca, che colpisce il lato di fronte per tornare indietro e colpire la nera affianco al lupo andando in buca. Dimitri fischia per lo stupore.

- E con questo siamo tre a zero - gongola guardando orgoglioso Dimitri nei occhi. - Voglio la rivincita! - esclama riprendendo le palle dalle buche e mettendole in un triangolo.

- Va bene, ma è l'ultima. Andrada ti insegno a giocare? - chiede strofinando del gesso sulla punta della stecca - Come a nuotare? - scherzo, sbianca ricordandosi l'accaduto - No, direi di no - risponde, passandomi il bastone, mi mette in posizione davanti la fantomatica pallina bianca.

- Ora ti insegno a spaccare. Fai scivolare la stecca tra le dita, colpendo il centro della palla, mai il tavolo si rovinerebbe - sussurra seguendomi nei movimenti e correggendomi il colpo. Il triangolo a malapena si scompose.

- Va bene, la prossima volta più forte - dice alzandosi, tocca a mio fratello tirare. - Allora, ancora non te l'ho chiesto, visto che non mi sembri umano ne un vampiro, cosa sei? - domanda Dimitri colpendo una palla rigata spostandola vicino a una buca.

- Un licantropo. Ora mettiti di là, dobbiamo colpire la palla in modo che vada a prendere la destra di quella - dice mi metto in posizione, lui seguendo i miei movimenti riesce a farmi mandare la noce in buca.

- Bravissima ora abbiamo tutte le rigate, mi raccomando non toccare la nera, quella è l'ultima che deve andare in buca. Ora tocca di nuovo a te, visto che hai mandato in buca la palla- dice, annuisco e colpisco di nuovo, mandando la bianca a vuoto.

Lascio il posto a Dimitri, che con un colpo secco manda la rossa in buca.
- Spero per te, che tu non sia un omega o peggio un delta, altrimenti cercherò qualcun'altro per lei - dice, strofinando il gesso sulla punta della stecca - Mi dispiace annunciarti, che sono l'Alfa - ribatte con il petto gonfio d'orgoglio.

- Quanti anni hai ora? - chiedo a Dimitri, mentre si concentra per il prossimo tiro - Quindici e mezzo - precisa, i conti tornano, mi hanno venduto a tre, quattro anni, non può avere di più, ma per la sua età è molto maturo.

Colpisce mandando un'altra palla in buca, è forte, come ha fatto a perdere tre volte?

- Sono felice che ci siamo ritrovati, sinceramente disprezzo i nostri genitori, per quello che hanno fatto, ti hanno venduto e mi volevano uccidere con loro, un comportamento egoista e egocentrico - ammette

- Si, è vero, ma principalmente erano spaventati da me, non so se nonna ti ha spiegato, che fino ai dodici anni, le Sentinelle non riescono a controllare ciò che le circonda, quindi vengono 'tormentate' dai fantasmi, che in realtà le proteggono. Gli spettri che i nostri tanto temevano, li spaventavano perché in loro vedevano un pericolo e io non li ho mai fermati. Probabilmente li avranno portati al suicidio- spiego.

- Ciò non giustifica il fatto che si volevano suicidare con me - ribatte, neanche ci siamo resi conto, che avevamo smesso di giocare e che l'Alfa si era fatto da parte.

- No, non li giustifica -

Angolo autrice
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La Sentinella dell'AlfaWhere stories live. Discover now