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Sono circondata da un milione di libri e nessuno dice come uccidere una fenice, inoltre Victor non dovrebbe essere una sottospecie di zombie? Non ci sto capendo nulla! I morti sono semplici da comprendere, ma quando ci si mette in mezzo quel Demonio! Se entro domani non troverò una soluzione, Walter se la può vedere da solo!

Rimango piegata sul libro di esseri mitologici, quando qualcosa di peloso non mi accarezza il collo, facendomi saltare in aria e molto probabilmente l'ho fatto anche volare via.

- Attenta, è delicato - dice Walter con un furetto bianco tra le braccia. L'accarezzo e sembro piacergli. - Come si chiama? - domando, quando avrà avuto il tempo di prenderlo. - Teodoro - risponde - Gliel'hai dato tu? -

- No, l'allevatore - risponde sedendosi a terra appoggiando la schiena al divano. Il furetto si ciambella sulle mie gambe e si lascia accarezzare, è così soffice, mi rilassa.

- Ho novità, so come uccidere definitivamente Victor - dice, come ha fatto? È un'ora che sto cercando in mezzo ai libri, ma senza risultato - È venuto a farmi visita un vecchio rivale, ha detto che un'Alfa dovrà strappargli il cuore e i polmoni a mani nude, devono essere bruciati in delle fiamme blu e i residui buttati nell'acido. Nel frattempo bisogna riunire settecentosettantasette fantasmi che dovranno strappare i frammenti d'anima dal corpo. - spiega.

- Purgatorio è stato molto dettagliato, come mai? - domando curiosa, solitamente gli piace lasciare un alone di mistero, il fatto che non sia successo, mi preoccupa. - A quando pare, sembra che Victor gli sia sfuggito sotto il naso e ciò l'ha reso furioso - risponde, compare sempre quando non deve, mi manca e il fatto che non lo possa vedere o sentire per i prossimi sessanta, settant'anni mi rattrista.

- Andiamo in cucina - dice il lupo alzandosi, lo guardo interrogativa - Teodoro deve mangiare qualcosa - risponde come se fosse la cosa più ovvia del mondo, il furetto si arrampicata sulla mia spalla e si mette intorno al collo come se fosse una sciarpa.

Mi alzo e lo seguo, cosa mangiano i furetti? Non dovrebbero essere carnivoli, penso. La mangerà la verdura? Non so neanche se ci sia, in una casa di lupi ne dubito.

Nella cucina deserta, Walter prende un pollo dal frigo, con un affilato coltello taglia un pezzo di carne dalla coscia e lo butta a terra, Teodoro salta giù e va a mangiare la carne fresca. Ho il volta stomaco. Almeno ora ho scoperto di cosa si nutre.

- Non gli dare mai la frutta, non la digerisce. Domani ti va di scendere in città con me? Così gli prendiamo i croccantini e qualche gioco - propone mentre sciacqua il coltello, mette il pollo in frigo e si appoggia al tavolo da lavoro.

- Si - rispondo il suo sguardo si illumina e forse per la prima volta lo vedo esibire un sorriso sincero. - Allora prepara le valige! Ci vorrà un po' per arrivarci! - dice entusiasta, iniziando a elencare le cose che dovrei portare. Per fortuna che l'ha fatto di sua spontanea volontà, almeno così mi sono risparmiata l'imbarazzo di chiederglielo, se mi dà anche la valigia (che non ho la più pallida idea di come sia fatta) è perfetto.

Teodoro termina il pasto, poco dopo anche Walter finisce il suo monologo, già ho dimenticato metà delle cose che ha nominato. Vado in camera, non prima che il lupo mi abbia dato una scatola rigida con le rotelle.

Ringraziando il cielo, Mariebelle mi ha spiegato come sistemare le cose in modo che entri tutto e avanzi anche dello spazio e mi ha promesso di tenere d'occhio il furetto, affidato alle cure di Fred.  - Hai fatto? - domanda l'Alfa irrompendo in stanza - Si! - esclamo trascinando la valigia fuori.

-Ti devi mettere le scarpe - annuncia, sbuffo e cerco di fargli inutilmente gli occhi dolci, naturalmente non funziona e sono costretta a mettermi un paio di scarpe da ginnastica bianche a righe nere. Usciamo di casa, non prima che Walter abbia dato le ultime direttive al nuovo beta. L'auto che ci attende all'esterno è molto alta e non ho potuto far a meno dell'aiuto del lupo per salire.

- è la prima volta che sali su un automobile? - domanda, probabilmente divertito dalla mia espressione stupita a qualsiasi cosa veda. - Si! Non ne ho mai vista una! - esclamo entusiasta, mentre l'accende e iniziamo a muoverci. - No? Sei mai stata in città? - - No che io ricordi, forse prima che fossi venduta a Prometeus ne avrò visitata una o ci abitavo - rispondo, ipnotizzata nella visione dei alberi che scorrono velocemente dai finestrini.

- Renderò questa una gita che non potrai dimenticare. E se avanzerà tempo quando torneremo, ti insegnerò a guidare - dice concentrato sulla strada - Sarebbe fantastico! - esclamo, non riuscendo a contenere la gioia all'idea di tenere un volante. Walter non riesce a trattenere una piccola risata, quando finisce, mi guarda e cerca di nascondere un raggiante sorriso con la mano.

***

Il viaggio proseguì tranquillo, con l'Alfa che mi teneva una mano sulla coscia, mentre approfittava degli stop o dei semafori rossi, per stuzzicarmi e rubarmi qualche bacio, con la scusa "altrimenti mi addormento". Ho fatto finta d'essermi offesa, ma in realtà mi ha fatto molto piacere e mi hanno reso felice tutti quei gesti d'affetto.

Parcheggia la macchina, davanti a lussuoso albergo, scende, mi apre la portiera e apre le braccia. - Vuoi scendere o vuoi dormire qui? - domanda spazientito dalla mia indecisione - Forse rimango qui - rispondo - Salta - m'incita, ubbidisco e non mi mette a terra, mi tiene in braccio - Potrei appoggiare i piedi a terra? - chiedo - Devi pagare il servizio - dice, gli do un bacio a stampo, lui mi trattiene trasformando quel momento.

Angolo autrice
Spero che abbiate passato un buon ferragosto. Votate e commentate.

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