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- Siamo arrivati - annuncia l'autista fermandosi dinnanzi a un gigantesco portone di legno, indosso le scarpe e con l'aiuto dell'Alfa, scendo dalla vettura. Il viaggio è durato cinque ore passate a sentire i ricordi di un fantasma, in vita veterano di guerra, deceduto recentemente.

"Grazie, era da tanto che nessuno parlava con me" dice il fantasma commosso, una particolare luce lo illumina e scompare raggiungendo il paradiso, il suo ultimo desiderio era che qualcuno ascoltasse le sue storie, ora che gli è stata dedicata l'attenzione meritata ha trovato finalmente la pace.

- Andrada, cammina - ordina irritato l'Alfa non mi ero resa conto di essere rimasta imbambolata ad ammirare la scena. - Si! - esclamo, cercando di sbrigarmi a raggiungerlo, cosa quasi impossibile per via di questi maledetti tacchi.

Entriamo nella villa, le cui pareti bianche e celesti, donano all'ambiente un'aria accogliente e spaziosa. - Benvenuti, il padrone vi sta attendendo nel suo ufficio. Vi prego di seguirmi. - dice una donna anziana apparendo alle nostre spalle, inizia a camminare e la seguiamo fino a una porta bianca e oro.

- Lei non può entrare. Il padrone ha provveduto a qualcuno, che stia con lei fino alla vostra assenza. - dice, Victor ringhia, ma la donna non sembra spaventarsi.

- Ci rimarrà il mio beta - risponde. - No, il padrone vuole parlare con entrambi. Le condizioni sono queste, non penso che abbiate compiuto un viaggio così lungo per nulla. - ribatte.

- Va bene. Tu conosci le regole, rispettale - dice per poi rivolgersi minaccioso a me, entrano nella stanza lasciandomi sola con la domestica. Seguo la donna e mi fa entrare in un salottino, dove il mio babysitter mi attende, un ragazzo poco più grande di me, capelli bianchi sistemati in una lunga treccia, occhi verde smeraldo e orecchie a punta.

- Sei tu l'ultimo acquisto del branco maledetto - dice iniziando ad squadrarmi come un robot - È inutile che mi analizzi, se in me vedi un nemico, sei solo davanti a uno specchio - dico colpendo nel segno, perché tutti gli esseri che ragionano autonomamente, cercano ciò che è di in marcio in loro nei altri?

- Sono Yordan, sei sotto la mia giuristizione, quindi... - dice autoritario - Tu non puoi neanche sfiorarmi se non vuoi avere il mio padrone per nemico - lo interrompo inzittendolo, mi siedo sulla poltrona vicino alla finestra e incrocio le gambe in modo che non si veda niente.

"Una bambina, il padre è molto rilevante nella propria società, buco senza fine con le pareti ricoperte di spade, maschera simbolo della peste nera, un orologio che va al contrario"

Walter Pov's
Non so da quando stiamo contrattando con Dimitar e ammetto di essere un po' preoccupato per Andrada, il non conoscere il volto, del ragazzo che se ne sta occupando, mi irrita.

E se uno spettro prendesse possesso di lei? La sua vita si accorciarà ulteriormente e l'Alfa non potrà far risorgere la sua famiglia e io la mia amata. Tutte le mie speranze moriranno e mi dovrò arrendere all'idea che non la potrò più riabbracciare.

- Questo è l'accordo, tu mi vendi tutto il tuo Impero economico, a te rimarrà la giurisdizione e il trenta percento dei guadagni - ripete per la decima volta Victor, perché sono dovuto rimanere qui? Non mi hanno mai interpellato! Potevo benissimo riamanere a infastidire, ehm... controllare Andrada.

- Non ci guadagno niente - ribatte, cocciuto come tutti gli elfi della sua specie e non ha tutti i torti, questo contratto è una vera fregatura per lui, gli unici a guadagnarci qualcosa saremo noi.

- Cos'altro mi potresti offrire? - domanda l'elfo, pensando a cosa gli potremo rotate utili. - Forze militari. Sono a conoscenza dei tuoi problemi con il clan dei Fosco, una mano in una possibile guerra, ti servirà e questo contratto è il varco da passare, per il bene della tua causa - risponde Victor avvicinando il foglio a Dimitar.

- Mi hai quasi convinto, ma no del tutto, con l'impero economico che ho costruito, potrei compare quanti più soldati desidero. A questo punto ti chiedo nuovamente, cosa hai da offrirmi? - ripete, allontanando il foglio. Prima che l'Alfa abbia la possibilità di rispondere, un uomo irrompe nell'ufficio.

- Scusi l'interruzione, ma è successo qualcosa alla Sentinella! È come se fosse in uno stato vegetativo! - esclama preoccupato l'elfo.

Andrada Pov's
- Da quando è così? - domanda furiosa una voce autoritaria - Mezz'ora, credevo che stesse dormendo, poi ha iniziato a farfugliare parole in una lingua incomprensibile e solo allora ho notato che aveva gli occhi aperti. - 

- State calmi, sta solo avendo una visione. Non ci può vedere, ma sentire e se facciamo troppo baccano potremo indurre la conclusione della visione, lasciandola incompreda - interviene qualcun'altro.

La vista torna lentamente e i volti di Walter e Yordan prendono forma davanti ai miei occhi. Sbatto più volte le partebre, faccio per alzarmi, che il beta mi costringe a rimanere seduta, a quanto pare ha paura che il suo giocattolino preferito si rompa.

- Cosa hai visto? - domanda Victor guardando in malo modo il mio babysitter, che immediatamente si allontana. - Il padrone di questa casa ha una figlia tra i quattro e i sei anni? - chiedo, senza dargli la spiegazione desiderata.

- Si e con ciò? - dice irritato osservandomi con sguardo omicida. - Posso parlargli? - - Di cosa? - chiede un uomo moro con l'orecchie a punta, sulla trentina,  appoggiato allo stipite della porta.

- Ha avuto una visione che riguarda tua figlia, ma per raccontarla ha bisogno del mio permesso. Se firmerai il contratto le avrai, volevi qualcosa in cambio, eccola, pensaci bene, qui ne vale le sorti della tua amata bambina - interviene l'Alfa.

- Sei un essere spregevole, pure tu hai avuto una figlia! - esclama l'uomo furioso. - Non ti azzardare a nominare la mia famiglia, o ciò che voglio me lo prenderò da solo! Ho una Sentinella posso prevedere le tue mosse Dimitar, a cosa tieni di più, ai tuoi affari o alla tua famiglia? -

- Va bene, dammi il contratto firmerò, a patto che mi dai,  forze militari e lei mi dica cosa succederà a mia figlia - risponde prendendo un foglio, scrive gli accordi, poi firma e lo consegna a Victor. - É sempre un piacere fare affari con te - sorride soddisfatto - Prego Andrada, descrivici la tua visione - aggiunge.

- Vostra figlia si ammalerà di una malattia contagiosa, forse peste. La sua morte sarà lenta e dolorosa, ciò succederà a breve o è già in corso - rivelo, allarmando l'elfo che corre fuori.

La Sentinella dell'AlfaWhere stories live. Discover now