30.Le emozioni che mi fai provare..

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Mercoledì 1 novembre

Mi ritrovavo di nuovo qui, a leggere un buon libro; trovato mentre ieri gironzolavo per tutta la casa, in cerca di un passa tempo da trovare. Ero seduta nella verandina. Di fronte a me c'era una vista mozzafiato; un prato esteso con tanti fiorellini, una cosa molto strana data la stagione; eravamo in pieno autunno. Gli alberi che danzavano insieme al vento, era una vista spettacolare. La giornata era comunque molto soleggiata, si stava bene fuori. Ad un tratto, il vociare dei ragazzi mi distrasse dai miei pensieri.

«Prendila, prendila!». Disse un ragazzo della squadra avversaria.

«Passala a me fratello!». Disse Stephan ad un suo amico, quando gli passò la palla con un calcio molto potente, la fece arrivare dritta in rete.

«Gooooool!». Urlarono tutti in coro i ragazzi della squadra vincente. Stephan si buttò addosso ad un suo compagno di squadra ed esultavano felici della vincita. A torso nudo era davvero spettacolare. In così poco tempo, fece diventare il suo corpo in un Dio Greco dell'amore. Avete presente il fisico di Cristiano Ronaldo?! Beh era esattamente così il suo. Scossi la testa per riprendermi dai miei pensieri. Molto perversi.

Ripresi la mia lettura. Leggevo, ma qualcosa nella mia testa, mi distraeva dal testo del libro. Cercavo di concentrarmi, ma riuscii a leggere ben quattro pagine. Dopo qualche minuto, rialzai lo sguardo e vidi nuovamente Stephan fare esercizi. Quella visuale, mi diede maggior distrazione. Chiusi il libro ed andai a passo lento verso di lui. Non si accorse che mi stavo avvicinando. Mi distesi accanto a lui, e lo imitai. Ma ero talmente una frana che non sapevo stargli a passo. Lui vide i miei "sforzi" e scoppiò a ridere. Feci il broncio e lo guardai torvo.

«Basta! Con te non mi allenerò, mai più!». Alle mie parole scoppio nuovamente a ridere, poi disse:

«Ma quando mai ti sei allenata con me?! Oddio, sei proprio il top!». A guardarlo ridere mi venne anche a me da ridere, e scoppiai in una risata fragorosa. Ad un tratto, sentii un rumore provenire dalla casa; era una musica reggaeton. Non resistivo alla tentazione di ballarla, così balzai in piedi ed iniziai a ballare molto sensuale. Cercando di ricordare i passi che Jason mi insegnò quelle sera alla "Rosa Negra", e ricordare pure come facevano tutte quelle ragazze a muovere i fianchi. Stephan mi guardò sconvolto, e corrugò la fronte.

«Ehi, calma con tutti questi movimenti provocanti! Non avrai mica intensione di farmi schiattare qui?!». Disse mentre si toccava il cavallo della tuta, come se stesse calmando qualcosa.

«Che c'è? Non ti piace?». Dissi aumentando i movimenti e rendendoli ancora più sensuali. Scosse la testa.

«Dimmi un po' nanerottola! Dove hai imparato, a fare queste cose..."ammazza uomini"?». Disse mentre mi scrutava con lo sguardo.

«Il mio amico Jason. Alla "Rosa Negra", sai che sballo è stato quando abbiamo ballato insieme!». Dissi provocandolo un po', e le mie parole fecero effetto. Inarcò un sopracciglio.

«C-cosa? Quel tizio ti ha messo le mani addosso? - si alzò di scatto - Come si è permesso? Gli spacco la faccia!». Disse mentre diventava rosso della rabbia. Il suo sguardo si indurì. Scoppiai a ridere, la sua espressione era troppo divertente. Non l'avevo mai visto diventare geloso.

«Ehi, non fare il geloso! Non stavamo neanche insieme. Che pretendevi da un ragazza single?». Dissi sfoggiando il mio sorriso migliore.

«Eh no cara! Tu sei mia. Se stavamo o no insieme, nessuno poteva metterti, comunque, un dito addosso. E neanche toccarti un solo capello». Disse mentre abbassava e alzava le sopracciglia contemporaneamente.

«Oddio! Sei proprio uno scemo!». Dissi roteando gli occhi, e accennando un debole sorriso. Mi afferrò per i fianchi, e mi fece sbattere contro il suo maestoso petto. I nostri corpi aderirono perfettamente, mentre una sua gamba si insinuò tra le mie. Iniziò a muoversi a ritmo della musica mentre col viso veniva verso di me ed io indietreggiai con la schiena. Mi baciò il collo fino ad arrivare alla scollatura della mia maglietta.

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