22.Manchi da morire..

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Cercavo Ivonne con lo sguardo, ma non la vedevo in nessun posto. Presi il telefono; digitai il suo numero e feci partire la chiamata... non rispondeva.

«Hai visto Ivonne?»

«In realtà, l'ho vista andare da quella parte, insieme ad un ragazzo» disse indicando la direzione dell'uscita.

Mi incamminai verso l'uscita, quando fui davanti la porta, sentii delle urla di liti. Era la voce di Ivonne. Corsi nella loro direzione, e vidi Ivonne tenere Jennifer per un braccio, ma in poco tempo si liberò dalla presa. Allora mi avvicinai di qualche altro passo.

«Ma che sta succedendo? Cos'è tutto questo.. trambusto.» dissi agitata, ero molto confusa.

Si voltarono verso di me, sentivo l'aria irrespirabile. Poi Ivonne aprì bocca:

«Ally, sta tranquilla ci penso io a far tacere questa Papera!»

«Ehi! A chi dai della Papera?!»

«Sta zitta, stronza!» sbottò Ivonne verso Jennife. «Cosa ci facevi tre giorni fa in compagnia, di quel Matt?! Eh? Rispondi!» disse tutto d'un fiato Ivonne.

«M-ma che stai dicendo?! E-ero a casa mia. Dove p-potrei essere!» disse Jennifer.

Io e Derek ci guardammo, confusi. Non capivo che stava succedendo..

«Aahh non dire cazzate! Ti ho vista!» sbottò ancora una volta Ivonne.

«Che diamine stai dicendo Ivonne!» disse Derek.

Fece un passo avanti, e aveva lo sguardo infuriato. Sentivo la sua ansia. E poi.. che c'entra Matt, con tutto questo?

«L'ho vista! L'ho vista mentre baciava quel Matt!» Affermò sicura di sé.

«Ma che vai dicendo, Ivonne?!» disse Derek alzando leggermente il tono della voce.

Federik passo il telefono di Ivonne a Derek, e lui si pietrificò  non appena vide lo schermo del telefono. Fece un passo indietro. Jennifer guardò anch'ella lo schermo.

«N-non sono io quella!» disse Jennifer con voce tremolante.

Derek diede il telefono a Federik. Guardò Jennife con disgusto. Si allontanò, ma Jennifer lo bloccò, prendendogli un braccio. Lui scostò bruscamente il braccio.

«Toglimi le mani di dosso!» Urlò Derek.

«Derek...» disse Jennifer quasi in un pianto.

«Vaffanculo! Tra noi è finita!» sbottò, poi se ne andò a passo molto svelto.

Saltò sulla sua moto, e sfrecciò via come un fulmine.

«Sei solamente una stronza! Come hai potuto fare una cosa del genere!» urlò Jennifer ad un palmo dal viso di Ivonne.

Dopo questa scena, non vidi più niente. In due falcate raggiunsi Jennifer e le dissi:

«Sei una schifosa! Tu! Come hai potuto fare ciò! Fai ribrezzo. Io mi vergogno di essere una donna! Non ti azzardare più a rivolgerti così alla mia amica. Siamo intesi? Mi hai rotto adesso» sbottai, poi la spinsi e lei fece un passo indietro.

Mi guardò torva e poi si allontanò. Matt gli andò dietro. Ma lei lo respinse, ma continuò a camminare a fianco a lei.

Mi sentii male; vedere Derek andare via, in sella alla sua moto, era davvero straziante, mi sentii vuota e ferita, mi sentii una sciocca; come se per lui non fossi mai esistita o non fossi stata mai importante, in un certo senso. Avrei voluto urlare, rompere tutto attorno a me; liberami da quel angoscia che, da giorni, opprimevo dentro di me. Ma, oramai era lontano da me; ed io non feci nulla per fermarlo. Avrei voluto sbattergli in faccia la realtà. Di quanto lei fosse falsa. Ma non lo feci. Improvvisamente, sentii dei brividi passare lungo la mia schiena, sentii qualcosa opprimere il petto; l'aria mancava ai miei polmoni, e non riuscivo a respirare a causa del nodo in gola che mi stava soffocando. Priva di qualsiasi movimento, caddi a terra sulle ginocchia; ignorando il dolore subìto al contatto con l'asfalto. Attorno a me si creo un cerchio di persone, la quale non diedi ascolto a ciò che mi stavano chiedendo; in quel momento non avevo davvero la forza di aprire bocca, a parte, abbandonarmi ai miei singhiozzi silenziosi. Una nube nera ofuscó la mia vista e senza rendermene conto i miei occhi si chiusero lentamente, così come il mio fiato, si mozzò. Facendomi giacere sull'asfalto.

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