It's not true

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"Vi è mai capitato di stendervi sul letto la sera e desiderare con tutte le vostre forze di poter solo spegnere il cervello?

Perché mai, dopo una giornata orrenda, dobbiamo continuare a tormentarci tramite il pensiero?  

Vi sembra giusto che un cane, un gatto o qualsiasi altro animale abbia la possibilità di dimenticare gli eventi negativi, mentre noi siamo costretti a rivivere tutto per sempre?

Il pensare, si è una gran dote e il ricordo aiuta a non commettere gli stessi errori, ma scommetto la mia casa che ognuno di voi ha avuto almeno una giornata in cui ha chiuso gli occhi e ha pensato: Perché non ho un tasto reset che mi possa far dormire e basta?

Ma purtroppo, noi umani – razza più stupida che altro – siamo dotati di ricordi e siamo obbligati a rivivere tutto e ad arrabbiarci e soffrire il triplo.

Quindi, si il ricordo è una grande cosa, sul serio, ma...Dio, amico carissimo, invece di donarmi il ricordo non potevi semplicemente non darmi una vita di merda?"

"Vorrei proprio sapere secondo quale logica mi hanno messo il corso di lingua spagnola contemporaneamente a quello di letteratura spagnola. Chi cavolo fa questi orari? Una scimmia con i piatti?!" la voce di Harry rimbombò per tutto il suo appartamento, mentre tra vari sbuffi cercava di dare un senso al suo nuovo orario universitario.

Quando aveva scelto di iscriversi al università di lingue l'Orientale, non avrebbe mai immaginato di andarsi a scontrare con la disorganizzazione in persona.

Corsi accavallati, aule da novanta posti con più di duecento alunni da ospitare, segreteria inesistente e tasse altissime da pagare.

Insomma, Harry non avrebbe mai immaginato di poter rimpiangere quell'inferno che era stato il liceo, eppure, quel pomeriggio, si ritrovò a farlo più e più volte.

Fortunatamente quel giorno, Harry, era rimasto solo a casa quindi potette dare sfogo a tutta la sua frustrazione, cosa che non avrebbe potuto fare se ci fossero stati i suoi genitori ("Non osare lamentarti di una scelta che hai fatto tu Harry. Se ti pesa l'università, lasciala").

In casa, dunque, continuavano a rimbombare i numerosi sbuffi del ragazzo, provocati non solo dall'università, ma anche da un pensiero fisso che non lo abbandonava dalla sera precedente.

La cosa che lo irritava maggiormente, era che nonostante avesse provato a pensare ad altro, l'unica immagine che aveva fissa nel suo cervello, era quella di due occhi azzurri come il ghiaccio e due labbra piccole e invitanti.

A nulla, quindi, gli era servito spostare la sua rabbia sul polo didattico, il suo unico problema restava solamente uno: Louis.

Le immagini della sera precedente non riuscivano ad abbandonargli la mente, facendogli nascere migliaia e migliaia di domande, alle quali non aveva nemmeno una minima risposta.

Perché ti ostini a non voler lasciare in pace i miei pensieri Louis?

Harry chiuse con uno scatto il computer e si alzò decidendo di andare in cucina e recuperare il suo cellulare – perché magari ci trovo qualche messaggio che mi distrae.

Camminò, quasi trascinandosi, verso la cucina afferrando l'oggetto tra le mani, sedendosi su uno degli sgabelli in legno bianco che sua madre tanto adorava.

Lo sbloccò sperando tra se e se di aver ricevuto almeno un messaggio di Liam, o di Ally (una ragazza conosciuta in chat mesi prima), invece l'unico messaggio ricevuto era stato uno di sua madre – la rappresentazione della mia vita insomma.

Da: Psicopatica

Ho dimenticato dei documenti a casa. Sono in una busta gialla in camera mia. Prendila e portamela. Muoviti.

Welcome to my lifeWhere stories live. Discover now