II

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Erano le due e mezzo di notte quando Louis si svegliò assetato come non mai, imprecando sommessamente e maledicendo la birra che ogni volta gli lasciava una gran sete in corpo e un saporaccio in bocca, nonostante lavasse i denti e spazzolasse - co...

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Erano le due e mezzo di notte quando Louis si svegliò assetato come non mai, imprecando sommessamente e maledicendo la birra che ogni volta gli lasciava una gran sete in corpo e un saporaccio in bocca, nonostante lavasse i denti e spazzolasse - con accortezza, avendo un piercing - la lingua. Aveva bisogno di bere perciò si avviò verso la cucina sforzandosi con tutto se stesso di non prestare attenzione agli strani rumori provenienti dalla camera di Niall. Eleanor era rimasta a dormire - dormire, sì - da loro quindi l'ultima cosa che Louis desiderava era proprio ascoltare qualcosa di compromettente. Recuperata l'acqua, una volta ritornato di corsa in camera, la luce della lampada sul comodino rischiarò diabolicamente quel maledetto diario a cui non aveva più prestato attenzione dopo essersi congedato dai due amici. Ora però, con la tranquillità indotta dal breve sonno e sollecitato dal silenzio della notte, Louis si sentì stranamente euforico all'idea di sbirciare finalmente in quel quaderno. E poiché Eleanor lo aveva già aperto lui non aveva proprio nulla di cui incolparsi visto che oramai era già stato profanato da qualcun altro. A gambe incrociate sul suo letto, il sorriso di Freddie Mercury ad ammiccare dal poster dietro la scrivania, tirò su un gran respiro e lo aprì.
Iniziò sollevando la copertina di cuoio marrone, rigida, e la prima cosa che gli balzò all'occhio sulla prima pagina bianca fu un numero di cellulare. Aggrottò le sopracciglia e un cipiglio comparve sulla sua fronte mentre leggeva e mormorava a mezza voce ogni cifra. Non vi era alcun nome che potesse indicare il proprietario di quel recapito telefonico, né alcuna indicazione. Decise di non voler dedicare altra attenzione a quel dettaglio quando il desiderio di scoprire con i suoi occhi il contenuto di quelle pagine ritornò di nuovo e con maggiore prepotenza.
Scelse di non sfogliarlo in ordine ma di aprire il diario a caso, così ciò che vide furono due pagine completamente ricoperte di inchiostro nero. Ricordò di aver letto da qualche parte che la persona che preferiva l'inchiostro nero a quello blu era tendenzialmente dominante nella vita e negli affari, decisa e con un carattere meno malleabile rispetto a chi invece preferiva scrivere con l'inchiostro blu. Scosse la testa e con un labbro stretto tra i denti, la bocca di nuovo secca, si accinse a leggere alcune delle frasi appuntate.

Se la vita era fatta di scelte, Sophie non aveva più alcun dubbio, la sua si trovava dall'altra parte della città, in una piccola casa fatta di semplici mattoni, e lei non doveva fare altro che raggiungerla.

C'erano sentieri che come ricordi, prima o poi, portavano a scontrarsi con un bivio. Destra o sinistra? Con il tramonto a colorare la campagna, il vento a soffiarle tra i capelli, Margaret si domandò cosa fosse più giusto e cosa sbagliato, tra lo scegliere di seguire ciecamente il cuore e il correre in contro alla ragione.

Aveva un sorriso tronfio sul volto, l'espressione innamorata di chi non ha mai smesso di sperare. Melanie sollevò una mano nella sua direzione e Maxim capì che era giunto il momento di scegliere. Il bivio era solo di passaggio, non la vita vera.

Arrivati a quel punto c'erano solo tre modi di salutarsi e dirsi addio. Un bacio seguito da un abbraccio struggente, una carezza accompagnata da un pianto silente oppure, fu ciò che Sophie scelse, un semplice arrivederci mormorato con l'intenzione di non voltarsi mai più indietro.

Inchiostro invisibile su pagine già scritte | Larry StylinsonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora