3. Faccio un tuffo in piscina

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Siamo a cinque centimetri di distanza, e questo non va bene. Non va affatto bene!
Piano piano vedo il chico fresa avvicinarsi a me. Io resto immobile. Ho detto che sono arrabbiata, non che Non voglio un bacio da lui!
"Matteo! Che cosa stai facendo??"
La vocetta stridula di ambar mi fa tornare nel mondo reale.
"No, Ambar! Niente!"
Risponde Matteo di rimando.
"Ah certo! Non vi stavate per baciare!"
Guardo Matteo. È disperato! So che detesto mia cugina, ma voglio vedere Matteo vivo ancora per qualche anno.
"No, Ambar! Avevo qualcosa nell'occhio e Matteo stava guardando! Niente di più!"
Ambar mi guarda.
"È vero Matteo?"
"Sì! Vero!"
Guardo i piedi di matteo. Anche lui è con i pattini!
Grazie per avermi illuminato la giornata!
Ha-ha. Che simpatica!
Ambar invece porta ai piedi le infradito rosa che aveva oggi in spiaggia.
"Beh, io vado! Vi lascio soli!"
Aggiungo in fretta per poi andare verso la piscina, che è vicino ad un hotel, davanti alla spiaggia.
"Aspetta Lunita!!"
Mi giro verso Ambar, ma non riesco a frenare in tempo e boom! Dritta in piscina!
Sento l'impatto dell'acqua quando cado, e provo un leggero dolore allo stomaco. I pattini mi spingono verso il fondo della piscina, cerco di nuotare verso l'alto,  ma proprio non ci riesco!
Allora mi dimeno nell'acqua cercando di tornare a galla. Energie sprecate, posso dire!
L'aria che ho nei polmoni sta diminuendo, non so per quanto tempo potrò ancora trattenere il respiro. I miei occhi rimangono aperti, rendendomi la vista impossibile. Vedo solo un mucchio di bolle e una figura sbiadita venire verso di me.
Questa figura mi si avvicina e con le mani mi prende i fianchi. Me li stringe forte, e sento il dolore delle mani che premono su di essi.
Mi porta a galla, appoggiandomi poi sul bordo della piscina.
Tossisco e respiro a fatica. Non riesco ancora a vedere bene, per colpa dell'acqua, ma riesco ad intuire chi mi ha salvata quando lui mi parla
"Stai bene luna?"
Mi dà la mano, mente io continuo  a tossire.
Ho il fiatone che non diminuisce.
"G-grazie.."
"Non potevo lasciarti affogare, chica stralunata! Sennò a chi do fastidio tutto il tempo?"
Ora che ho riacquistato la vista, vedo che Matteo è ancora in piscina e che i suoi pattini sono buttati alla rinfusa vicino ad Ambar, che ci guarda con una faccia un po' disgustata. L'ha fatto apposta? Sapeva che sarei caduta in acqua?
"Stai meglio?"
Quando finisco di tossire annuisco. Mi fiondo tra le sue braccia, cadendo ancora in acqua. Matteo mi stringe forte a sé e io faccio lo stesso. Metto la testa sulla sua spalla e sento che non ha la maglietta...
Allora mi stacco subito, cercando di tornare sul bordo della piscina. Ovviamente, dato che io vado in palestra tutti i giorni (capire la mia ironia per favore!) non riesco a sedermi sul bordo. Matteo mi prende da sotto le ascelle e mi posiziona fuori dall'acqua. "Scusa...!"
Gli dico imbarazzata
"Perché ti scusi? Perché ti sei accorta che non ho la maglietta, stavi ancora per affogare e ti ho salvata un'altra volta?"
Sul suo viso si forma un sorriso, mentre sul mio un'espressione di rabbia. Deve rovinare tutti i momenti decenti che abbiamo?
"Beh, non c'era bisogno che tu mi salvassi! Avevo la situazione sotto controllo!"
Matteo ride
"Se per sotto controllo intendi dire 'stavo per affogare in una piscina con i pattini addosso' allora sì! Avevi la situazione sotto controllo!"
Lo guardo male.
"Beh allora sai che c'è? Me ne vado! Così non mi dovrai più salvare!"
Tolgo le gambe dall'acqua e mi slaccio le stringhe dei pattini, dato che sono bagnati fradici e così non funzionano. "Avanti Luna! Stavo scherzando!"
"Sì, certo! Sai, non sei simpatico!"
"Se te lo avessi detto due anni fa, non te la saresti presa così tanto!"
Ok, inizia a farmi davvero arrabbiare! Spero che nessuno ci senta o ci veda. Ambar ha urlato qualcosa, qualcosa di Incomprensibile alle mie orecchie tappate dall'acqua e se n'è andata.
"Si Matteo, ma non me l'hai detto due anni fa! Me l'hai detto ora!"
Lui sbuffa.
"Ambar non è l'unica ad essere cambiata! Anche tu sei cambiata! Non ti rico.."
Non lo lascio finire di parlare. Ora ha davvero esagerato!
"Io sono cambiata? Sei tu quello che non si è fatto sentire per due anni! Sei tu quello che si è messo con mia cugina senza dirmi niente! Sei tu quello che mi ha lasciata sola e sei tu quello che torna qui dopo due maledettissimi anni salutandomi con un Hey!" 
Matteo non ribatte, mi fissa solamente.
Mi tolgo definitivamente i pattini e vado verso casa. Non so che cosa può pensare la gente che mi vede di me. Voglio dire, sono bagnata da capo a piedi, ho dei pattini fradici in mano e sto piangendo.
Sì, l'ho detto! Sto piangendo!!
Arrivo a casa dopo circa 15 minuti di camminata veloce. Quando entro mi dirigo verso camera, non voglio che la mamma mi veda in questo stato.
"Luna! Oddio tesoro, che cos'è successo!"
Ecco, come non detto! Mia madre si dirige verso di me, con aria preoccupata.
"Sei fradicia! E.. Stai piangendo! Aspetta, vado a prenderti un asciugamano!"
"N-no! Non importa, davvero." Mia mamma sbuffa.
"Perché piangi?"
"Sto bene mamma! Vado in bagno, mi faccio una doccia."
"Poi parliamo "
Torna in cucina, mentre io vado in bagno, lasciando un'impronta di acqua ad ogni mio passo.
Chiudo la porta alle mie spalle e mi guardo allo specchio. Sono un mostro. Ho gli occhi rossi dal pianto, i capelli attaccati alle guance e i vestiti aderenti al mio corpo.
Mi spoglio e mi butto in doccia. Mi prendo tutto il tempo del mondo per lavarmi, e quando esco dalla doccia mi accorgo di una cosa. Il mio ciondolo. Non l'ho più addosso. Non è vicino al lavandino dove ho i vestiti. Oddio.
Mi metto in accappatoio ed esco dal bagno per vedere se mi è caduto in casa.
"No, signora Valente! Grazie mille, comunque!"
Matteo qua?
Ambar tesoro, Ambar!
Giusto!
Vado in camera mia e prendo degli altri vestiti, dato che ho fatto un capitombolo in piscina e mi sono bagnata tutta, vestiti compresi.
Mi cambio e torno in bagno a mettere l'accappatoio , poi vado in cucina, dove Matteo, Ambar e mia mamma stanno parlando.
"Luna!"
Mia madre mi vede sulla soglia della porta.
"Vieni amore!"
Mi incita con la mano a dirigermi verso di loro.
"Sì.."
Cammino a testa bassa fino al bancone, praticamente non alzando i piedi.
"Luna, ho... Una cosa per te!"
Alzo la testa al sentir dire questo da Matteo. Che vuole ancora?!
Si alza dalla sedia e viene verso di me, mentre io indietreggio. Apre la mano e fa penzolare il mio ciondolo con la luna davanti ai miei occhi.
"È tuo, no?"
"Sì, grazie"
Prendo il ciondolo, senza rivolgergli nemmeno un sorriso. Poi vado al tavolo, dove trovo tutto apparecchiato perfettamente, con il cibo già in tavola. Mia mamma mi spiega che mi stavano aspettando per mangiare. Ha cucinato gli Hamburger. E fidatevi, i suoi sono magnifici!
A tavola io non parlo, mentre mia mamma sembra molto interessata alla vita di Matteo negli ultimi due anni. 

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Ciao!!
Spero che questo capitolo vi sia piaciuto! Non so che dire quindi lol!
Bene piccoli/e grifondoro,
Noi ci vediamo nel prossimo capitolo!
Tanti unicorni,
Alice.💙

insieme possiamo volare - lutteo 2 Where stories live. Discover now