Chapter XXVII: I was not dead

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-Dimmi di no
Prometti che dirai di no e farai la stronza
Per questa volta
Per una volta
Prometti non mi seguirai pure sta notte
Perché sta notte non si ritorna
Perché io non ho posto lassù
Perché amarsi è ammalarsi quaggiù
Perché in fondo stavolta
Non c'è una carrozza
Stanotte moriamo quaggiù -

Lucy's point of view

Un leggero calore arrivò sul mio viso, dandomi fastidio e svegliandomi.

Mi coprii il viso con la mano, grugnendo, girandomi per non avere più quella fastidiosa luce addosso, ma sgranai gli occhi quando la mia fronte andò a sbattere contro un petto, un petto nudo.

Fino a quel momento non mi ero nemmeno accorta di avere un braccio stretto attorno alla vita,e che nemmeno io indossavo vestiti.

Imbarazzata e a disagio, tirai più su che potevo il lenzuolo bianco, coprendomi ciò che volevo fosse coperto.

Mi allontanai di poco dal petto muscoloso, trovandomi davanti Natsu, il quale stava beatamente dormendo con la bocca semi aperta e un braccio sotto il cuscino. A lui il lenzuolo arrivava solo fino alla vita, lasciando scoperta la pancia e anche un po' della sua V, collocata alla fine dell'addome.

Sorrisi imbarazzata, spostando lo sguardo sul suo viso, allungando poi una mano per toccare il suo petto, interamente coperto da tatuaggi.

Percorsi tutti i contorni di essi, delicatamente, mentre i ricordi della notte precedente riaffioravano nella mia mente, facendomi arrossire.

Natsu era stato così dolce, si era preoccupato per ogni mio minimo verso di dolore, aveva fatto il più piano possibile e continuava a darmi baci, facendomi sentire ancora più a mio agio.

Era stata seriamente la notte più bella della mia vita.

Guardando il viso del mio ragazzo, gli accarezzai la guancia e pensai ad una cosa, della quale tutt'ora sono convinta.

Pensai a come certe persone possano compiere questo gesto senza provare amore nei confronti del partner, a come possano farlo con così tanta facilità.

Io credo che sia un gesto che vada fatto solo con una persona che si ama, non con il primo o la prima che capita.

Aggrottai le sopracciglia, realizzando che anche Natsu aveva scopato l'impossibile senza provare amore.

Sbuffai alzandomi dal letto, sentendo uno strano nodo allo stomaco, più comunemente chiamato "gelosia".

Notando l'assenza di qualsiasi tipo di vestito sul mio corpo, mi sentii molto a disagio, quindi decisi di vestirmi.

Ma quando mi alzai, avvertii una fitta al basso ventre, la quale mi fece quasi urlare.

<<merda>> dissi stretto fra i denti, camminando lentamente per abituarmi al dolore.

Dopo alcuni passi il male si affievolì, ma non scomparve, ma andava bene così, non potevo pretendere che scomparisse in due minuti.

E poi era normalissimo che dopo una notte come quella avessi un po' di dolore.

Velocemente, presi la maglia di Natsu dal pavimento e me la infilai. Mi copriva fino a metà coscia, quindi era più che perfetta.

Mi legai i lunghi capelli biondi in un crocchia orribile, prima di accovacciarmi all'altezza del comodino ed estrarre un completino intimo grigio.

Ormai le mie cose avevano preso possesso di quella casa, ma ci voleva proprio, un tocco femminile in una casa di tre maschi, intendo.

Ovviamente le pulizie le facevo io, dato che quei tre non erano molto vogliosi di farle, ma in fin dei conti non mi dispiaceva nemmeno tanto, insomma, mi ero stabilità a casa loro, invadendo i loro spazi e non pagavo nemmeno l'affitto.

|nalu| Undone.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora