Chapter XIX: i want to live,not just survive

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Prima di iniziare con il capitolo volevo fare un altro tributo al cantante dei linkin park, morto suicida. La loro musica mi ha accompagnata da quando ero ancora una bambina fino ad oggi. Vorrei che,insieme alle mie parole, ascoltaste questa canzone, s'intona perfettamente al capitolo che state per leggere. Grazie di cuore per l'attenzione.                                                                                                                                                  Chiara.

-

  -Se dicono
Chi se ne importa se un'altra luce si spegne?
In un cielo di milioni di stelle
Quella tremola, tremola
Chi se ne importa se il tempo di qualcuno è giunto alla fine?
Se un momento è tutto ciò che siamo
Siamo più veloci, veloci
Chi se ne importa se un'altra luce si spegne?
Bhe, a me importa-.

Lucy's point of view

Quella sera doveva essere perfetta, priva di qualsiasi sentimento di tristezza e priva di qualsiasi lacrima. Dovevo uscire con Natsu, ed ero a dir poco al settimo cielo.

Appena terminai la chiamata con il rosato mi precipitai in bagno, accesi l'acqua calda della doccia e mi spogliai dal pigiama che indossavo da tutto il giorno.

Non ero andata a scuola quel giorno, non ne avevo voglia e quindi ero rimasta a casa con mio fratello, a giocare alla play con lui e guardare qualche film.

Avevamo risolto il nostro litigio ed era tutto tornato alla normalità, ma mancava solo una cosa: nostro padre. Ogni giorno preparavo la tavola per tre persone, nella speranza di vederlo comparire sulla porta,e,con il suo solito sorriso, esclamare: "papà è tornato!". Ma quel giorno ,ahimè, non arrivò mai.

Mio fratello cercava di fare le sue veci, in parte ci riusciva,come quando, due settimane prima, tornai a casa con dei vestiti maschili addosso (rigorosamente appartenuti a Natsu),e mi bombardò di domande. Fece quello che avrebbe fatto anche mio padre, con la sola differenza che lui mi avrebbe preso una guancia con la mano, tirandomela, per poi dire "la mia bambina sta crescendo, di a quel tipo che non faccia mosse azzardate, se no papà si arrabbia".

Raccontai a mio fratello che i drink erano veramente drogati, e che quegli spari erano indirizzati a me, ma ero riuscita a scappare e a rifugiarmi da un mio compagno di classe. Lui mi guardò intensamente per qualche secondo, poi mi abbracciò e si scusò per non avermi creduto.

Non potevo dirgli la verità, mi avrebbe ammazzata, e, nel peggiore dei casi, avrebbe ammazzato Natsu e non mi avrebbe più permesso di vederlo.

Merda, quel ragazzo dai capelli rosa portava solo guai.

Ma tornando a noi: l'acqua della doccia si scaldò in fretta, permettendomi così di entrare nel box. Rimasi sotto il getto bollente per qualche minuto, canticchiando felice una canzone. Il cuore mi batteva già all'impazzata...non vedevo l'ora di vederlo.

In quelle due settimane lui e la loro gang non si erano fatti vedere al Throat, avevo provato a chiedergli perché via messaggio,preoccupata per la situazione, e lui mi aveva risposto con:

"Una bella bionda ha creato scompiglio".

Non mi sentivo per niente in colpa per quello che era successo, anzi, ero veramente felice. Vedere come Natsu aveva reagito quando quello scimmione mi aveva toccata fu a dir poco...bellissimo. Ma la cosa più bella fu vedere quell'oca dai capelli bianchi, incazzarsi, urlare e minacciarmi con le sue unghie laccate. Mi faceva solo ridere.

|nalu| Undone.Where stories live. Discover now