Capitolo 6

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Un coro di applausi si espande nella grande stanza. La professoressa di Francese continua a parlare:

-Ragazzi, sono lieta di annunciarvi che inizieranno gli stage. Spagna e Francia. Veranno scelti due alunni. Uno per ognuna delle classi!- la professoressa fa un sorriso mozzafiato mostrando i suoi fantastici denti splendenti. La professoressa di Spagnolo prende la parola:

-Riguardo la mia classe...- fa una pausa per lasciarci in sospanse. Poi continua: -...Daphne!- Tutti si voltano verso di me sorpresi, ma anche felici del nome della ragazza che hanno pronunciato. L'unica ragazza invidiosa è Jennifer, ma questo è molto ovvio. Mi alzo e raggiungo il palco dalla quale danno gli annunci le professoresse. Poi prende parola la professoressa di Francese:

-Per quanto riguarda la 1^ B è stato selezionato Tommaso, Tommaso Scala!- un altro applauso si fa sentire. Anche lui si alza e... Oh no! Scopro che è lui, il mio rapinatore, il ragazzo dalla foto sfuocata sul viso.

-Vedo che ci si rivede signorina...- mi guarda con aria interrogativa per conoscere il mio nome. Io gli faccio un sorriso tirato e molto superficiale. "Dio quanto è idiota! Mi hanno appena annunciato e già si è scordato il mio nome" la mia vocina dovrebbe stare ogni tanto zitta, anche se ha ragione.

-Professoressa Schatcer? Quando dovremmo partire?-

-Credo tra un due settimane. I biglietti e le stanze dell'albergo sono stati già prenotati e pagati!- le sorrido. È una notizia fantastica ed è l'unico modo per fuggire dai miei problemi.

Potrei anche sopportare due settimane di attesa e un mese con quel bifolco abbastanza bello, ma mai e poi mai stare un'altro pò con quei traditori.

Torno a casa e dopo aver pranzato accendo il pc per navigare un pò su facebook. Una chat dal famoso Tommaso Scala.

"Ciao bellezza come va?"

"Che cosa vuoi? Non sono bellezza..."

"E così viaggeremo per due mesi!"

"Ah sei volte. Certo, come no. Verrò solamente perchè il mio più grande sogno è andare lì, in Spagna e perchè devo lasciarmi  alcuni problemi alle spalle."

"Ah si? E che problemi hai?"

"Ecco... in realtà non sono fatti tuoi, ma siccome non ho niente da nasconde te lo dirò. Il mio fidanzato mi ha lasciato per stare con quella Troia di Jennifer e tutti e due sono i miei compagni di classe."

"Oh mi dispiace!" lo sembra realmente.

"Bene ora mi potresti lasciare in pace?"

"Certo, ma prima potresti darmi il tuo numero?''

"Ehm... sai non do il mio numero ai miei rapinatori... Sai potrebbe essere pericoloso nei mie riguardi"

"Ah si?! Bhe, allora sappi che io non sono il tuo rapitore. Ti ho solo trovata svenuta per la strada e ti ho portato al sicuro a casa mia!"

"Si, certo. Come no -_-"

Ma non ricevo nessuna risposta visto che non è più online. Mhm... un rapinatore sexy.

Le ultime due settimane sono passate in modo veloce svolgendo la classica noiosa routine.

Finalmente arriva il giorno tanto desideratorato e i nostri professori hanno deciso che il primo viaggio che avremmo dovuto affronare sarebbe stato verso la Francia.

La cosa che mi rende molto nervosa è il viaggio in aereo sulla quale non sono mai salita. Preparo le valigie con molta cura, stando attenda a mettere tutto ciò che mi serve. Non so che tempo troveremo, per questo metto un pò di tutto nella valigia. Il trolley è tutto pieno di vestiti, mentre il borsone è pieno di scarpe e borse. Se fossi partita con il mio fidanzato, lui mi avrebbe sicuramente rimproverato, del resto come fanno tutti gli uomini.

Scendo le scale molto faticosamente a causa delle valigie pesanti. Mio cognato mi viene incontro prendendole e portandole all'ingresso mentre io saluto mia madre. La mamma è in lacrime per l'emozione.  

-Ciao tesoro, fai buon viaggio!- esclama stringendo forte il mio corpo. È la prima volta che volo e affronto un viaggio da sola, senza mia madre e per me è un esperienza veramente eccitante. Prendere l'aereo con un ragazzo troppo bello, anche se è il mio rapitore è una cosa fantastica.

Prendo le mie valigie e mi diriggo verso le scale mobili con Tommaso. Lui cerca di fare il gentil'uomo e prende il mio borsone portandolo su quel tappeto scorrevole sulla quale si poggiano le borse e le valigie. Dopo essersi assicurati cosa conteneva presimo le valigie e ci imbarcammo verso la Francia.

-Ok so che pensi che io ti abbia sequestrato, ma non è così. Tu eri svenuta su quel pezzo di strada rude e freddo e io passavo da quelle parti. Stavo tornando a casa dopo un pesante giorno di scuola. Ho provato a svegliarti, ma tu continuavi a rimanere senza sensi. Allora ho deciso di prenderti e portarti al sicuro da gente male intenzionata e dal freddo. Ti ho poggiata su quel divano e io mi sono seduto davanti quel camino e sono rimasto nella stessa posizione in cui mi hai trovato. Ti giuro che non ti ho neanche toccato.-

-Bhè sembri sincero. Ok ricominciamo tutto da capo. Io sono Daphne!- gli porgo la mano e lui la stringe.

-Tommaso. Mi sebra anche il minimo ricominciare. Affronteremo due viaggi e staremo insieme per due mesi!- mi fa l'occhiolino e io sento una fitta allo stomaco. Che cosa mi sta succedendo?

A un certo punto provo una refrenabile voglia di piangere, mi appoggio sulla sua spalla e inizio a bagnargli la camicia stringendolo forte. Lui ricambia e mi abbraccia.

-Ssh piccola. Ti farà bene piangere dopo quello che ti è successo. Quell'idiota che ti ha lasciato non sapeva quello che faceva.- Affonda la sua bocca nei miei capelli e io lo strigo ancora più forte. È una persona fantastica. Senza conoscermi mi consola come se ci conoscessimo da una vita.

-Grazie.- dico immersa nei singhiozzi quando una hostess con un tubino ci annuncia del decollo e di attaccare per questo le cinture. Stringo forte la mano di Tommaso e lui ricambia la stretta guardandomi con un sorriso. L'aereo decolla e finalmente siamo liberi di muoverci per la cabina e di slacciarci la cintura. Io e Tommaso rimaniamo ai nostri posti facendoci portare un succo con un pò di noccioline e patatine da sgranocchiare. Sembriamo due amici di vecchia data. Io e lui. Lui e io. Noi. Da soli senza nessun genitore o insegnate che ci disturba. Iniziamo a parlare delle nostre preferenze e della nostra vita e scopro così cose di lui che non mi sarei mai aspettata. Così bello e da piccolo così solo, senza un amico. La sua storia è molto triste, ma sembra che quella stessa storia non gli riguardi. Sembra veramente una vecchia storia del passato che lui ha bruciato.

Io a confronto con lui, non sono niente. Una ragazzina vizziata che non fa altro che piangere per stupidaggini. Lui invece sembra essere un uomo forte che non si lascia abbattere da niente.

-Oddio le turbolenze!- l'areo sembra muoversi e tremare tutto. Tutti stringono forte con le unghia i proprio posti. Tommaso mi prende la mano e la stringe forte e così mi sento al sicuro fino a quando le tubolenze non erano finite. A quanto pare uno stupido si è scordato di spegnere il cellulare e questo ha fatto un interferenza pazzesca. Stavamo per morire per colpire sua, ma Tommaso mi ha dato dell'esagerata. Mi ha detto che per il novanta per cento delle volte almeno una o due persone si scordano del telefono.

-Si avvisano i signori passeggeri che stiamo per atterrare, si prega di allacciare le cinture.- annuncia la voce dall'altoparlante. Io mi giro verso Tommaso tutta eccitata.

-Non ci posso credere. Stiamo veramente volando sopra la Francia?-

-Si piccola! Stiamo quasi per atterrare all'aereoporto di Parigi. Vedo che sei emozionata!-

Alla ricerca del mio angeloWhere stories live. Discover now