6. Non sei calmo

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La signora Gianna Merlo, per nulla intimidita, salutò con un euforico «Salve a tutti, sono la mamma dell'Avvoltoio!» la piccola, stramba, folla di personaggi che le si erano parati davanti.

Adalrico aveva chinato la testa, toccandosi la tesa del cappello, e aveva accennato un cupo sorrisetto, non perché stesse interpretando un personaggio altrettanto cupo, ma perché con sua madre al fianco (un po' per esasperazione e vergogna, un po' per istinto di protezione) gli veniva naturale.

Alla presenza dei due rappresentanti della famiglia Merlo... pardon, "Avvoltoio", c'erano sette persone che da sole consistevano in quasi metà della WICA.

La prima, e più vicina a loro, era Anna e già la conoscete. C'erano poi entrambi i Lava Lamp, Giovanni "Zazzera" De Santis e Romano "Paninaro" De Santis, fratelli di nascita e di ring che vestivano tutine attillate di colore rosso con irregolari macchie gialle tondeggianti che avrebbero dovuto imitare l'interno delle lampade lava che erano così popolari durante gli anni settanta.

La quarta persona era Santo "Strongestman" Mazzurro, un tizio dai muscoli possenti, con pettorali enormi che tendevano la sua maglietta di topolino così tanto da dare al muso del personaggio Disney un'apparenza deforme.

La quinta persona era una pallida donna muscolosa dai capelli neri lunghi fino ai polpacci, vestita con un un completo striminzito e attillato di pelle nera che lasciava ovviamente scoperte generosissime porzioni di pelle; Adalrico non conosceva il vero nome di questa misteriosa e quasi-seducente (il perché del "quasi" è complicato da spiegare in breve) donna, ma la presentò a sua madre con il nome di spettacolo che usava, ovvero Giggina la Darkettona.

La sesta persona, il cui sesso era indistinguibile a prima occhiata, era Artemis Siniflora, uno strano essere snello e forte come una spada che vestiva una spessa tuta nera che lo copriva dal collo fino ai piedi. Non rispondeva né ai pronomi maschili né a quelli femminili perché, semplicemente, non rispondeva mai a nessuno e Adalrico si era sempre chiesto come avessero fatto quelli della WICA ad assumere quel ragazzo/ragazza.

La settima persona, infine, era la Pagliaccia Assassina, vero nome Concetta Cosmano, una wrestler con la faccia pesantemente truccata da clown e vestita con quello che somigliava ad un costume da bagno giallo e viola che faceva male agli occhi solo a guardarlo.

Adalrico presentò tutti a sua madre e tutti, eccetto Artemis, furono gentili e apparentemente entusiasti.

«Un vero onore» Disse Strongestman «Conoscere la madre dell'Avvoltoio»

«Oh, onore mio» rispose la signora Merlo «Che bello! Ho in cassetta due dei tuoi match di bresslin, uno in handicap contro i Lava Lamp e uno contro Andreas».

Strongestman arrossì un poco, benché fosse così grande e grosso.

«Dov'è Andreas?» Proseguì la signora Merlo «Vorrei tanto avere un autografo di quel ragazzo!».

Adalrico, imbarazzato, guardò altrove. Tutti in quella stanza, eccetto sua madre, sapevano di certo che fine orrenda aveva avuto il suo ultimo match contro Andreas.

Come se tutto dovesse andare male, proprio in quel momento comparve lui, il campione della WICA, con la cintura tenuta su una spalla. Andreas era splendente in borghese, con un'impeccabile camicia color vino e aderenti pantaloni scuri, e si avvicinò alla signora Merlo regalandole un sorriso pieno di charme.

«Buonasera» La salutò, educatissimo.

Adalrico quasi stentava a riconoscere in quel ragazzo ben vestito e pettinato il mostro impietoso di violenza che lo aveva messo al tappeto e gli aveva dato ripetutamente del perdente.

L'Ombra di un Cappello - 1. Non sei una superstarWhere stories live. Discover now