18: VOGLIE IMPROVVISE

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18° CAPITOLO

Quella notte dormire era quasi impossibile, freddo a parte, non avevo molta voglia di dormire. Nella mia mente c'erano ancora le immagini di quello che sarebbe potuto succedere durante quel massaggio, ma che non accadde affatto.

Il ricordo di Daniel sotto di me, mentre si lasciava andare alle mie carezze, mentre gli massaggiavo con le mie sapienti e delicate mani dalle spalle alla schiena, e dalla schiena al collo... era un desiderio bruciante che anelava in me e che mai si sarebbe placato.

"Devo resistere alla tentazione." Mi dissi poi mentalmente, scongiurando il mio cuore di resistere a quella dolce tentazione che la vista mi regalava quando vedevo mio marito davanti agli occhi. Desiderarlo non era peccato, eravamo anche marito e moglie, ma purtroppo lui non voleva proprio saperne di dormire nello stesso letto.

"Mi chiedo il perché si rifiuti di starmi accanto."

A me basterebbe anche abbracciarlo nel cuore della notte, pur di stare al suo fianco.

"Io mi accontenterei di poco, pur di averlo vicino..."

Stavo farneticando ancora e ancora, quando il rumore della porta che veniva aperta mi ridestò da qualsiasi pensiero, e mi ritrovai faccia a faccia con un uomo. Un uomo che conoscevo bene come me stessa. Lui mi guardò, i suoi occhi scintillavano nell'oscurità della notte.

Ma io restai ferma ad osservarlo, impaziente di capire quello che era successo, non riuscì a proferire una sola frase concreta, e quando stavo per dirgli qualcosa. Venni zittita da un bacio. Un bacio che mi lasciò senza fiato. Confusa lo fissai, i suoi capelli scuri erano così soffici nelle mie mani, e non sapevo come, lo stavo abbracciando spontaneamente. Lui non parlò, mi si gettò addosso, rivelandomi i suoi più oscuri pensieri, mentre il desiderio di essere avvolta da mio marito prendeva il sopravvento.

Lo abbracciai forte a me, anche quando lui si tolse i vestiti, e frettolosamente, con urgenza mi fece sua. In un solo istante era già dentro di me, seppur avevo ancora addosso la camiciola, lui mi legò a sé con quelle mani che avevo sempre desiderato sentire mie. Non credevo ai miei occhi, ma stava davvero succedendo.

Daniel mi stava amando, proprio come avevo sempre sperato che facesse in questi mesi di profonda solitudine.

Ormai ci avevo fatto l'abitudine, ma riaverlo così vicino al mio corpo fu un'emozione senza precedenti.

Al mattino mi risvegliai, lui era ancora al mio fianco, sveglio mentre vegliava su di me. Ci guardammo negli occhi, e per un solo istante pensai per davvero che stavo solo sognando ogni cosa.

«Daniel va tutto bene?» lui mi guardò, e sorridendomi prese ad accarezzarmi il volto, stringendomi fra le sue braccia.

Io gli accarezzai il petto scolpito, e mi immersi nel suo sguardo con i miei occhi pensierosi e confusi.

«All'improvviso mi sono alzato dal letto, non so come o che cosa, ma sono arrivato da te camminando. Era da tempo che volevo alzarmi da quella sedia a rotelle, ma non so, la voglia di correre da te mi ha spinto ad alzarmi anche dal letto. Non lo credevo possibile e reale, finché non ti ho abbracciata, mentre il mio desiderio di amarti è esploso dentro di me. So che è pazzesco, ma eccomi qui al tuo fianco. Ne sei felice?» lo guardai con le lacrime agli occhi, stringendolo più forte a me.

"Non volevo più lasciarlo andar via."

Non ora che il mio desiderio era diventato realtà. Il miracolo era successo, ed io ero così felice che esplosi in un pianto senza precedenti, mentre Daniel mi cullava a sé rassicurandomi che non mi avrebbe più lasciata.

Mi Abbandono a TeWhere stories live. Discover now