Mi Abbandono a Te

2. AMORE CORRISPOSTO?

2° CAPITOLO

Giorni dopo io e Marcus litigammo di brutto, e non perché volessi aspettare la prima notte di nozze per concedermi anima e corpo solo a lui, ma per qualcosa che sapevo lo avrebbe fatto infuriare solo a parlargliene. "E con chi se l'è presa se non con mia madre? Con me, ovviamente."

La colpa era solo mia.

Mia, perché secondo lui io non saprei gestire quella pazza di mia madre, ed è solo colpa mia che non faccio valere i miei princìpi in famiglia! Detto da lui: Quando sarai mia moglie sarò io a comandare, poi vediamo se sarai ancora tanto generosa da accontentare ogni mio capriccio. Praticamente il nostro amore era passato in secondo piano, e l'unica cosa a cui pensare era quella di comandarmi una volta diventata sua moglie. "Che razza di uomo direbbe una cosa del genere alla donna che ama?" Alla fine mi lasciò sola nel salotto di casa mia, e dopo aver parlato di ciò che sarebbe stato, lo vidi andar via senza nemmeno darmi un bacio. All'improvviso l'uomo che avevo amato fin da quando avevo dieci anni, si era magicamente trasformato in un perfetto estraneo ai miei occhi. Sapevo che qualcosa non andava come doveva, ma ero così orgogliosa di sposare l'uomo che amavo da anni che non ci feci troppo caso alla sua mancanza di affetto verso di me. "Eppure tra due giorni saremo sposati..." Ed io non vedevo l'ora di essere sua per sempre. Sognavo ad occhi aperti quel giorno, finché la mattina seguente non venni svegliata dal dolce suono degli usignoli in una giornata di maggio. Quella era una giornata indimenticabile, e mancavano solo poche ore al fatidico attimo che mi avrebbe legata per sempre al mio unico amore: Marcus. Lui era tutto per me, era dolce e gentile, ed era stato lui per primo a dichiararmi tutto il suo amore. E se i miei genitori ne erano felici, io lo ero ancor di più.

"Che cosa potrebbe mai chiedere una fanciulla di buona famiglia, e con un futuro roseo alle spalle, se non quello di essere amata per sempre da un solo uomo per il resto dei suoi giorni?" Ed io avevo tutto ciò di cui avevo bisogno, non mi mancava niente. Non c'era niente che mi rendesse più felice di così, se non l'idea che una volta sposata, avrei reso Marcus l'uomo più felice del mondo dandogli dei figli.

"Sì, questo è quello che voglio." Feci un bel respiro, poi corsi a prepararmi, e nell'attesa le mie due dame di compagnia si presero cura di me.

Due ore più tardi ero già in abito da sposa, nulla era più aggraziato se non io con addosso un bellissimo vestito bianco perla con uno strascico da corte degno di nota. Ero così carina, che pur non dovevo, corsi in fretta in camera mia, e guardandomi nel riflesso della superficie dello specchio, vidi una fanciulla meravigliosa. Una fanciulla che stava per sposare l'uomo che amava, e che stava indossando un meraviglioso abito da fiaba. Il mio vestito era ornato di vari fiocchettini, ed era di un tessuto davvero pregiato. Ed io amavo terribilmente l'organza abbinata al tulle. Insomma ero così felice che mi sfiorai subito i capelli già ornati in un'acconciatura alla moda, per poi osservare la mia immagine nuovamente con gioia contro lo specchio. I miei occhi brillavano dalla gioia, le mie guance erano leggermente arrossate perché mi stavo lasciando trasportare troppo dai sentimenti. "Chissà se Marcus è impaziente di vedermi. Mi manca così tanto. Non vedo l'ora di riabbracciarlo, perdermi in lui ed essere sua per sempre." Sorrisi di felicità verso il mio bel riflesso, fino a scorgere i lunghi capelli scuri in morbide onde raccolte in uno chignon romanticissimo. "Ero una giovane sposa felice."

«Chi non sarebbe felice di sposare la persona che ama con tutto il cuore?» nell'attimo in cui feci a me stessa quella domanda, mia madre si presentò a me senza nemmeno guardarmi, e quando il mio sguardo felice vagò nella sua direzione, notai che era parecchio su di giri.

«Qualcosa non va madre? L'abito non è di vostro gradimento?» chiesi con il dubbio che i miei timori fossero fondati, ma lei mi diede un'occhiata malinconica, sospirando mi parlò.