9: INCANTATO DA ME

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9° CAPITOLO

"Non dimenticherò mai la prima volta con Daniel, era stato così passionale e sublime a letto con me". Aveva fatto a brandelli la mia sottoveste, rivelando così la mia pelle candida, nuda, esposta al suo sguardo ardente di desiderio. Mi aveva lasciata nuda e rimase ad ammirare le mie curve che lo deliziavano sempre più. Mi aveva infilato le mani sotto i seni e li aveva stuzzicati con le dita fino a farmi gemere il suo nome implorando di darmi di più. Mi baciava e mi reclamava a sé lambendomi sempre più desideroso di farmi sua.

I capezzoli erano duri non solo dal freddo, ma dal tocco delicato delle continue attenzioni del mio amato, ed io ero ormai al limite. Un piacere intenso si stava espandendo dentro di me, ed io non avevo voglia altra che lasciarmi amare da Daniel. Scese a baciarmi, e pian piano mi accarezzò l'ombelico e finì per deliziarmi di baci anche sulle cosce fino ad arrivare nel luogo segreto del mio corpo. Sussultai eccitata, quando raggiunse il mio sesso in estasi per le sue continue carezze proprio lì. Desideravo toccarlo ovunque il mio cuore mi suggeriva, ma l'unica cosa che riuscivo a fare era quella di sfiorargli ogni ciocca dei suoi capelli corvini con i polpastrelli delle dita e tenendolo stretto a me lo abbracciai in preda ad una forte emozione che cresceva dentro di me ampliandosi sempre più dal piacere che lui mi donava. Sentivo tutta la sua mascolinità premere contro una coscia, centimetro per centimetro sentivo tutta la sua virilità, ed io non avrei volevo altro che essere riempita fino in fondo, ed io ero in estasi solo ad immaginarmi l'amplesso.

Era la prima volta, eppure la voglia di tenerezze era infinita come i suoi baci lungo il mio corpo. Una volta sopraggiunto tra i miei riccioli castani, ci infilò la bocca e con la lingua succhiò avidamente ed io mi contorsi dal piacere estremo che sentivo esplodere dentro di me fino ad urlare dal desiderio. Iniziò a succhiarmi proprio lì, nel posto più segreto che una donna possedeva in mezzo alle cosce, e con dolcezza prese ad accarezzarmi e a baciare con ardore fino a farmi gridare dal piacere che solo lui con le sue attenzioni riusciva a fare. Stava già stuzzicando la clitoride, quella minuscola parte di me che ad ogni colpo di lingua mi faceva tremare dal piacere, fino a sentire come la lambiva e la stuzzicava iniziando quasi a farmi implorare di prendermi subito perché ormai l'attesa mi stava facendo impazzire dal desiderio. Gemevo il suo nome mentre mi succhiava le labbra del sesso, fino a che non lo sentì sopraggiungermi addosso. Possente come non l'avevo mai visto, si sistemò in mezzo alle mie gambe, ed io lo lasciai fare. Mi stava amando, e a breve mi avrebbe fatta sua. E al solo pensiero di sentirlo dentro di me, e di sentire tutta la sua prorompente virilità in me nacque uno strano pensiero. "Cosa sarebbe se dalla nostra prima volta nascesse un bambino?" Subito mi allarmai, ma dentro di me implorai con riverenza che ciò non accadesse. Non in quel momento paradisiaco. Volevo dei figli, ma non ero pronta, e il pensiero di averli con Daniel suscitò in me uno strano senso di protezione. "Le cortigiane conoscevano vari modi per non proseguire una gravidanza non voluta, e se fosse successo a me?" Guardai negli occhi Daniel e stavo per chiedergli quello che più temevo, ma all'improvviso tutto scomparve dalla mia mente, perché Daniel mi trascinò nel vortice della passione più nitida, ed io fermarlo non potevo. Volevo ogni centimetro del suo membro dentro di me, e l'idea di sapere che io lo eccitavo mi faceva impazzire dal desiderio. L'unica certezza assoluta era che mi stava amando veramente. Tutto il resto poco più contava. Quando finimmo di fare l'amore, Daniel mi tenne stretta fra le sue braccia, e mi cullò nel suo ampio petto solido. Mi guardò e mi sorrise delicatamente.

«Stai bene Nicole?» mi domandò con il volto sconvolto, e quando mi guardai bene compresi il perché di quella domanda.

«Ho solo un forte bruciore nel ventre, tutto qua. Ma sto bene, e sono felice.» io gli parlai, ma Daniel delicatamente si allontanò, e quando ritornò a letto, si chinò su di me, ed io seppur con imbarazzo lo lasciai fare. Non sapevo cosa volesse fare, sapevo solo che voleva prendersi cura di me, e in quel caso per lui era un onore.

Mi Abbandono a TeWhere stories live. Discover now