9: INCANTATO DA ME

Começar do início
                                    

«Daniel faccio io, dai...» lui mi diede una veloce occhiata, e mi guardò con fare minaccioso.

«Ti fa molto male piccola mia? Mi spiace che la tua prima volta sia stata dolorosa.» "Dolorosa?"

Perché Daniel pensava che io avessi solo provato dolore dall'amplesso?

Lo guardai rammaricata, e cercai di rassicurarlo.

«Tutto ciò che ho provato è stato sublime, dolore a parte sono felice. Felice di aver dato a te tutta me stessa, compresa la mia virtù.» le sue mani dolci e delicate mentre passavano minuziosamente quel piccolo pezzo di stoffa per ripulirmi le cosce e togliere ogni traccia del sangue che c'era sulla pelle che evidenziava il fatto che ormai non ero più vergine, ma una donna. Ed io ero solo di Daniel, che proprio in quell'attimo con lentezza e con cura stava ripulendo la mia pelle candida grazie alla stoffa inumidita che lui stesso si era appena procurato da una bacinella vicino alla finestrella di quella camera da letto, che era stata riposta sopra ad un mobile la sera prima.

«Daniel sei così affettuoso.» dissi inebriandomi delle sue cure amorevoli, mentre i suoi occhi incontravano i miei mi venne in mente un piccolo pensiero al quale non potevo redimermi

«Daniel che succederebbe se rimanessi incinta?» gli domandai poi mentre le mie mani gli accarezzavano il petto scolpito, desiderosa di risposte tanto più dei suoi baci sui miei capelli. Lo amavo, ma non sapevo fino a che punto voleva stare con me. Ed io non ero in grado di sapere cosa mi avrebbe risposto a breve, sempre se si fosse degnato di darmi una risposta adeguata alla mia breve domanda.

«Consapevole che ci sono molti modi per far sì che non accada. Sappi che ti amerei così come sei, e sarei felice se tu ed io avessimo un figlio.» rivelò con uno sguardo dolce e affettuoso dopo aver rimesso quella minuziosa stoffa lontano dalla mia vista. Non mi impressionavo facilmente, ma la vista di quel sangue... mi fece rabbrividire, anche se le ultime parole del mio amato mi scombussolarono nel profondo.

«Ma non siamo sposati, che penserebbe la società?» lui mi guardò con occhi pieni di lussuria, quasi come se della società, e dei pettegolezzi che sarebbero nati non gli importassero proprio nulla.

«Tu sei più importante di tutto il resto.» disse con serietà, lasciandomi senza fiato in gola.

«Sì ma così avresti modo di guardare le altre! Mica guarderesti me con il pancione!» dissi cambiando argomento, facendolo un po' adirare.

«Amerei solo te, e sarei deliziato dalle tue nuove curve.» mormorò baciandomi il collo, deliziandomi con le sue attenzioni.

«No, non ti credo.» gli rivelai a bassa voce.

«E bene, ora ti mostro chi sono realmente!» urlò fronteggiandomi apertamente, rivelando un lato di sé così sexy che mi eccitai all'istante.

«E chi saresti tu?» chiesi burlandomi dell'uomo che tanto amavo e che ora mi guardava con estrema malizia.

«L'uomo che ti ama più delle altre.» i suoi occhi proprio in quell'istante brillarono come la luce della luna in piena notte.

«Oh, Daniel.... oh mio Dio!» gemetti nel suo abbraccio, quando compresi in che modo voleva farmi vedere che mi amasse più delle altre.

«Sei mia!» urlò affondando dentro di me all'istante. Mi riempì ed io gemetti a quell'improvvisa nuova intrusione. «Solo mia!» si spinse più in profondità dentro di me, facendomi impazzire dal desiderio di essere nuovamente posseduta da colui che mi stava nuovamente amando come non mai, o forse più di prima.

«Oh, Daniel!» gridai nell'apice di un intenso brivido che percorreva ogni angolo del mio corpo. I suoi occhi erano nei miei nello stesso istante in cui insieme giungevamo al piacere più intenso fino ad unirci sempre più in un solo corpo. Eravamo indivisibili, uniti dall'amore, eternamente l'uno avvinghiato all'altro con un tale trasporto che il resto del mondo non contava proprio niente per noi. C'eravamo solo noi e l'intensità dell'amore che ci legava in una sola anima e un solo corpo. L'amore che provavo per Daniel non l'avevo mai provato in una vita intera con nessun altro, eppure dentro di me avevo la certezza che lui fosse quello giusto a cui concedere tutta me stessa non ché il mio cuore, la mia fiducia e tutto il mio amore. «Daniel...» strinsi teneramente il volto del mio amato con le mani che tremavano dall'emozione, e lo bacia con impeto e non lo mollai per un solo momento. Volevo godermi appieno ogni bacio, ogni carezza, ogni sguardo e ogni piccola emozione fino a sentire il cuore ad un passo dal cielo. Persi il controllo del mio corpo, e mi lasciai andare alla passione mai provata prima. Anche se sentivo un po' di fastidio nel basso ventre, il desiderio che cresceva in me era così intenso che niente poteva arrecarmi più piacere di sentire Daniel fino in fondo dentro di me. Ed era così piacevole sentirlo così vicino... così intensamente crudele anche solo pensare di poter stare lontano da lui anche per mezza giornata. Eppure il dovere veniva prima del piacere, ma Daniel era lì con me non altrove. Aveva messo al primo posto me e non il resto del mondo, per quanto io dovessi esserne felice, c'era qualcosa che non mi rasserenava. "Forse dovevo solo lasciare che l'amore ci legasse in un solo corpo, e lasciare i dubbi, i pensieri al domani?"

Mi Abbandono a TeOnde histórias criam vida. Descubra agora