Ma Bellamy non si muove. Il senso di colpa lo schiaccia, lo ancora a terra. È come se non riuscisse più a pensare.

«Bellamy?» lo richiama Murphy.

Lo sguardo del ragazzo segue quello di Bellamy e si ferma su Echo.

«Ah» soppesa, «Di quello non mi preoccuperei troppo sinceramente»

Bellamy lo guarda scocciato. Non capisce, non può capire.

«Cosa intendi?»

«Andiamo Blake. Pensi che sia un idiota? Non ci vuole certo un genio per capire come mai tu ti sia messo con la stronza che ha quasi ammazzato tua sorella» esclama con un'alzata di spalle.

«Ma che diavolo stai dicendo? Io sto bene con Echo»

«Hai rivisto Clarke mezzo secondo fa, dopo anni in cui pensavi fosse morta, e siamo già passati da 'amo Echo' a 'sto bene con Echo'. Svegliati Blake. Hai una fortuna che solo a poche cazzo di persone capita nella vita. Vai da Clarke»


*


Bellamy cammina verso il fuoco, osserva le figure farsi sempre più vicine.

«Raven?» chiama, «Dov'è Clarke?»

Raven gli sorride tristemente, indicando un punto alle sue spalle con un cenno del capo.

«Se n'è andata. Ma tornerà, non preoccuparti. Mi ha lasciato questo bellicoso pacchetto regalo che sono certa restituirò» dice, indicando questa volta la piccola figura accucciata vicino a lei, immersa in un piacevole sonnellino.

Il ragazzo sente una stretta al petto.

«Bellamy?»

Una voce lo chiama dalla navicella. Lui decide di ignorarla.






CLARKE



Il bunker di Becca è silenzioso e buio. Clarke scende le scale silenziosa, accarezza il piano da lavoro su cui lei e Maddie stavano lavorando fino a pochi giorni prima.

Si siede a terra. Una delle radioline da lei costruite è proprio al suo fianco. L'altra, purtroppo, l'aveva lasciata nella caverna in cui lei e Maddie si erano rifugiate alla vista della navicella.

Sperava funzionasse ancora bene.

«Bellamy, sono io. Sono passati 2215 giorni dal Praimfaya e finalmente sei qui. Sei qui. E io non riesco a parlarti. Sei qui davanti a me e io sono bloccata, non ce la faccio. Non riesco ad affrontarti, non riesco a fare niente. Ti ho parlato ogni singolo giorno dall'arrivo del Praimfaya, sognando di rivederti e dirti tutto quello che non ho mai avuto il coraggio di ammettere nemmeno a me stesa. E ora che posso farlo, non ci riesco»

Lacrime solcano il viso di Clarke, lacrime dolorose e acide. Non riesce a smettere di piangere, il dolore è troppo grande.

«Tu... tu mi hai parlato?»

La voce di Bellamy la fa sussultare. Non si era accorta della sua presenza. Ma lui è lì, in piedi di fronte a lei, con un'espressione talmente sconvolta da metterle i brividi.

«Mi hai... mi hai parlato ogni giorno dal Praimfaya?»

Clarke annuisce, le lacrime le solcano il viso senza freno. Poi muove un tasto dietro di lei e una voce metallica risuona:

"Bellamy, se riesci a sentirmi, allora sei vivo. Sono passati 2199 giorni dal Praimfaya. Non so ancora perché io continui a farlo ogni giorno. Forse è il mio modo per rimanere sana, per non dimenticare chi sono... Chi ero. È sicuro per voi tornare qui da più di un anno ormai... Perché non siete ancora tornati?"

La comunicazione si interrompe. Clarke riavvolge la comunicazione, la sua voce torna a rimbalzare tra le pareti:

"Bellamy, sono io. Sono passati 200 giorni dal Praimfaya. Non vedo l'ora di rivederti. Mi manchi... mi manca tutto di te. È imbarazzante dirti queste cose, non avevo mai pensato a te in questi termini prima ma... è vero. Sei sempre stato tu Bellamy, al centro del mio universo. E io voglio essere al centro del tuo. Ti prego, non perdere la speranza. Sono qui e sono viva. Sto bene, ok?"

Cala il silenzio.

«Ho... ho registrato tutto. Da quando sono riuscita ad aggiustare i cavi, io... ho registrato. Ho dovuto. Mi sentivo meno sola, così»

La voce di Clarke è un flebile sussurro, intervallato da sospiri dolorosi.

«Tu... tu mi hai parlato ogni giorno da quando sei qui?» anche la voce di Bellamy è appena udibile.

Clarke annuisce.

«Solo con me?»

Clarke annuisce ancora.

«Perché?»

Clarke non riesce a guardarlo.

«Non lo so. Mi dispiace, io... non sapevo come fare per contattarti e ci ho provato, ci ho provato davvero ma...»

Non riesce a finire la frase. Bellamy è lì, la stringe tra le sue braccia, le mani sul suo volto e la bocca sulla sua. Le sue labbra sono avide e dolci, come le aveva immaginate.

È come se non esistesse altra forma di vita sul pianeta, le loro labbra unite come se fossero un'unica bocca. Clarke risponde a quel bacio, chiedendosi perché non vi ci fosse annegata prima, perché non avesse mai dato vita a quel fuoco che le ardeva dentro e che ora la stava consumando.

«Clarke...» sussurra Bellamy, le loro teste unite, come i loro cuori e le loro lacrime «Non ho mai smesso di amarti. Lo giuro»














TA-DAAAAAN!

Eccomi qui con il nuovo capitolo! Ho voluto sognare e immaginare l'incontro segreto tra queste due anime gemelle! (Io ne sono sicura XD)

Che dite, vi è piaciuto il capitolo?? Io mi sono messa a sclerare da sola immaginando una scena così nella serie tv... Non ce la faccio più, voglio la Bellarke CANOOOON! Comunque spero davvero che questo capitolo vi abbia fatto sognare! :)

Intanto vi ringrazio per tutti i commenti alla mia storia!

A presto!

Vi mando un bacio grande,

Ile

2199 giorniWhere stories live. Discover now