Chapter 23

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- Se non vi dispiace vorrei riavere il mio ragazzo indietro - esclamò Louis avvicinandosi al divano pieno di ragazzine felici. Le sorelle di Louis avevano adorato Harry ed il sentimento era stato reciproco fin da subito. L'unico problema era che le donne di casa volevano il riccio tutto per loro.

- Permaloso - sbottò Daisy, una delle gemelle più piccole, con ancora le mani immerse nei boccoli dell'ospite. Aveva insistito per fargli le treccine ed Harry non aveva saputo dire di no. In fondo, il ragazzo non aveva mai avuto bambini che gironzolassero per casa: era lui il piccolo della famiglia; aveva solo una sorella maggiore, Gemma.

- Dai, lasciale stare Lou - intervenne il minore guardandolo con gli occhi da Bambi. Dannato Harry, sapeva sempre come fregarlo.

- Uff! E va bene! Però vengo anche io. Perché non ci guardiamo un film? - domandò allora il castano, buttandosi sul divano e sentendo lamentele dalle gemelle.

- Vediamo 'A Christmas Carol' - propose allora Fizzy, di pochi anni più piccola di Louis, che era appollaiata sulla poltrona con un plaid avvolto attorno alle spalle.

- Siii - urlarono le gemelle in coro. - Però la versione di Topolino! - continuarono quelle. Facevano paura quando parlavano insieme.

- E Topolino sia! - intervenne Lottie, la maggiore delle sorelle, che si alzò andando a mettere su il dvd.

Fizzy abbandonò le coperte per andare in cucina e recuperare un paio di ciotole di pop corn e qualcosa da bere ed approfittò anche per spegnere la luce. L'atmosfera era calda ed accogliente, con le fiamme del camino addobbato che creavano giochi di colore sui volti dei Tomlinson. Le luci intermittenti dell'abete decorato, poi, donavano un senso di felicità e festa.

- Mi piace da morire la tua famiglia - sussurrò Harry nell'orecchio del suo amato, mentre le altre erano concentrate sul televisore.

Louis lo guardò sorridendo, così tanto da creargli delle piccole rughette attorno agli occhi. Si sporse per lasciargli l'ombra di un bacio sulle labbra e gli lasciò una leggera carezza sulla guancia arrosata per il calore del fuoco.

- A me piace da morire averti qui. - rispose il maggiore non sciogliendo mai il contatto con i suoi occhi smeraldini.

Il giorno dopo sarebbe stato Natale, e dopo sole altre due notti sarebbero dovuti ripartire per tornare ad Hogwarts. Quelle vacanze se le stavano godendo appieno. La settimana precedente l'avevano trascorsa nello Yorkshire, a casa di Harry. Inutile dire che Louis era così nervoso che avrebbe voluto lanciare maledizioni senza perdono a chiunque, ma l'accoglienza che aveva ricevuto era stata così naturale e spontanea che si era rilassato ed adattato subito. Aveva capito da dove Harry avesse preso il suo carattere dolce e gentile: sua madre, Anne, era la sua fotocopia al femminile. Pertanto erano riusciti ad andare subito d'accordo, e lasciarli, dopo sette giorni, era stata dura.

In più, pur essendo una pratica consueta quella dei Tomlinson di rimanere aggiornati con le novità del mondo umano, c'era stata una cosa che lo aveva lasciato senza parole: lo smartphone. I telefoni lui li conosceva, li aveva visti, ma mai una cosa del genere. Si potevano mandare messaggi senza utilizzare un gufo, si potevano scattare fotografie che restavano ferme e potevi guardarle quante volte volevi. Potevi addirittura ingrandirle, Dio mio! E poi c'era una cosa chiamata internet dove potevi cercare qualsiasi cosa ti venisse in mente, ma a Louis era sembrata magia oscura ed aveva lasciato perdere. Harry l'aveva preso in giro per giorni.

Nel momento in cui erano entrati nella sua dimora, invece, era stato investito da un'orda di ragazzine urlanti e appiccicose, la più grande delle quali l'avrebbe ritrovata solo l'anno dopo a scuola con lui. Dopo gli abbracci ed i baci, era stato declassato a persona poco interessante, perché tutti gli occhi erano rivolti verso Harry. Quel povero Harry che a malapena ebbe il tempo per dire un flebile 'Ciao' prima di essere circondato dalle ragazze che parlottavano e lo toccavano e lo sbaciucchiavano.

"Oddio Louis, è bellissimo"

"Ha i capelli più morbidi del mondo"

"Mamma possiamo adottarlo ed in cambio gli diamo Louis?"

"Sposami"

Fu proprio la madre della squadra a salvare il piccolo riccio dalle grinfie delle ragazze.

- Piacere Harry, sono Johanna, ma puoi chiamarmi Jay - si fece spazio la donna, porgendogli una mano cortese.

Il ragazzo gliela strinse e la donna approfittò di quel gesto per attirarlo in un abbraccio. - Sono davvero felice di vederti finalmente. Louis non smette mai di parlare di te. Gli fai brillare gli occhi, caro. Ti ringrazio perché ti prendi cura di lui - gli disse quella, scostandosi appena dalla stretta, ma rimanendogli vicino.

- Devo ringraziare io te per averlo messo al mondo. È la persona migliore che conosca, anche se a volte fa finta di essere uno stronzetto - ridacchiò complice il ragazzo.

- È ufficiale, ti adoro! - alzò la voce Johanna, sogghignando felice.

Quindi tutti nella sua famiglia si erano coalizzati contro di Louis, però in realtà non gli dava fastidio. Si stava godendo quegli attimi di gioia intensa e calore, amplificati dalla presenza del ragazzo che amava.

Avrebbe voluto vivere per sempre così, con la neve che scendeva silenziosa dal cielo e l'amore che scorreva veloce tra le sue membra.

Through My WallsWo Geschichten leben. Entdecke jetzt