Chapter 15

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Niall quella mattina si era svegliato con la faccia del suo gufo decrepito davanti agli occhi ed aveva perso dieci anni di vita.

Si era alzato svogliato, spostando il volatile demoniaco dal suo petto - che poi come aveva fatto ad evadere dalla gabbia durante la notte era un mistero - e si era preparato per la giornata lasciando la cravatta morbida sullo sterno.

Liam il giorno prima gli aveva parlato del segno di lotta che il professore di divinazione portava sul volto ed il finto biondo ci aveva pensato parecchio. Magari aveva incontrato un ippogrifo abbastanza infuriato. Liam non si era lasciato persuadere dalla sua ipotesi.

Quella mattina si era dato appuntamento con i suoi due migliori amici in cortile prima di colazione perché erano giorni che non stavano insieme tutti e tre per un po'. I motivi erano vari: Liam che studiava in ogni momento libero, Louis che praticamente rapiva Harry e la compagnia di Ashton ed Andrea per Niall.

Niall stava cercando di passare più tempo possibile con la sua compagna di giochi dell'infanzia perché le era mancata un sacco, vedendola solo durante le estati, quando non era impegnato in viaggi culinari con il padre, e anche perché il suo viso le ricordava casa e tutto ciò gli riempiva il cuore di gioia.

Scese le scale canticchiando una qualche canzone di Ed Sheeran, un cantante babbano che aveva conosciuto l'estate passata, ed incontrò i suoi due amici dove avevano deciso di vedersi.

"Buongiorno spicchietti di sole!" esclamò quindi alle loro spalle.

Harry balzò dallo spavento e Liam alzò gli occhi al cielo.

"Buongiorno anche a te pasticcino" scherzò il castano allora.

"Neil se mi fai prendere altri spaventi del genere, non credo che arriverò mai alla vecchiaia" piagnucolò invece il riccio, pizzicando il biondo sul braccio.

Quest'ultimo ridacchiò accarezzandogli i ricci. "Povero piccolo gattino" continuò quindi strapazzandogli le guance.

Harry gli diede uno schiaffetto sulla mano destra. "Smettila, dai" disse, mentre in realtà si stava godendo le coccole dell'amico.

"Come va ragazzi? È da troppo che non ci vediamo tutti e tre. Mi siete mancati." li interruppe Liam.

"Awwww il mio tenerone" rispose allora Niall andando a fiondarsi sulle guance da orsetto del castano, riempendole di piccoli pizzichi e bacetti.

Niall amava le guance.

Liam se lo scrollò di dosso alzando ancora una volta gli occhi al cielo.

"Va tutto bene Lee, le lezioni sembrano essere ancora abbastanza semplici, però mi sto impegnando molto quest'anno. Sto cercando di studiare volta per volta e devo dire che è molto più semplice." disse allora Harry.

"Finalmente stai seguendo i miei consigli e non quelli di questo scaperstrato" rispose Liam indicando l'amico alla sua destra.

"Eeeehiii" infatti ribattè quello. "Che hai da dire contro i miei metodi di studio?"

"Nì, tu non hai un metodo di studio, non studi e basta. Non so come tu faccia ad essere promosso in tutte le materie e, soprattutto, come abbia fatto a non mettere fuoco alla scuola ancora" disse Liam piccato.

"Sono un genio, semplice!" gli rispose il biondo incrociando le braccia con aria soddisfatta.

Harry ridacchiò sotto i baffi che non aveva e Liam lasciò cadere il discorso.

"Quando ci sarà la prima partita di Quidditch?" cambiò l'argomento il riccio, rivolgendosi al castano.

"Mm, dovrebbe essere martedì prossimo. Grifondoro contro Serpeverde. La prima partita sarà già super" gli rispose quello.

"Questo vuol dire che giocherà anche Lou, sarà tesissimo" disse pensieroso Harry.

"Non credo che sarà teso e nervoso, non l'ho mai visto toccato da questi tipi di emozioni. Lo conosci meglio di me" lo rassicurò Liam.

"Appunto per questo, so che farà finta di essere tranquillo mentre invece si starà cagando nelle mutande" gli rispose il riccio.

Niall scoppiò in una risata sguaiata che fece girare più di una persona verso il trio. Quando si riprese - dopo tipo un quarto d'ora - si rivolse a lui ammiccando poco velatamente: "Allora dovresti farlo rilassare per bene prima della partita" e riprese a ridere come una foca con qualche problema alle corde vocali.

Harry sgranò gli occhi spalmandosi una mano sul viso. "Sei un porco!" disse e arrossì fino alla punta delle orecchie.

"Sì, sì, fai tanto l'innocente vorrei proprio vedere" continuò il biondo continuando ad ammiccare, perdendo quasi il controllo delle sue sopracciglia tanto si muovevano velocemente.

"Dai smettila Nì, lo stai mettendo in imbarazzo. Non mi stupirei se si scavasse una buca proprio qui e non uscisse per tre giorni" si intromise Liam, salvando il povero Harry dalle grinfie del biondo.

"Grazie Lee" disse allora il riccio all'amico. "E tu, sei incorreggibile" si rivolse quindi a Niall, puntandogli un dito contro il petto.

"Sì, certo. Ora andiamo a fare colazione prima che il mio corpo inizi a mangiare se stesso per carenza di cibo. Sto morendo di fame" rispose non curante il biondo.

"Quando mai" disse allora il castano.

Si avviarono tutti e tre parlottando verso la Sala Grande e si divisero solo davanti alle loro tavolate.

Harry si diresse verso il suo compagno di stanza Michael, Niall si gettò a peso morto tra Ashton ed Andrea che gli avevano preparato un piatto stracolmo di roba, e Liam si accomodò accanto a Calum salutandolo con un sorriso.

Alzò gli occhi e trovò due iridi marroni/dorate fissarlo. Scosse la mano sorridendo, muovendo la bocca per formare un 'buongiorno'. Zayn, ricambiò con un sorriso smagliante e dell'imbarazzo sulle gote.

Quella giornata era iniziata magnificamente per tutti.

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